L’Amministrazione finanziaria ha pubblicato i prospetti precompilati per la definizione delle annualità pregresse tramite l’istituto del ravvedimento speciale legato al concordato preventivo biennale. Una mossa strategica che – nella pratica – facilita l’adesione dei contribuenti attraverso calcoli già pronti e verificabili.
🕒 Cosa sapere in un minuto
- I prospetti precompilati per il ravvedimento speciale 2019-2023 sono subito disponibili nel cassetto fiscale dei contribuenti CPB 2025-2026.
- Ogni prospetto include i calcoli automatici con incrementi percentuali sulla base imponibile e aliquote differenziate per imposta sostitutiva e IRAP.
- Pagamento: unica soluzione entro il 15/03/2026 o in 10 rate mensili (con interessi), a partire dalla stessa data.
- Il ravvedimento offre protezione da rettifiche fiscali salvo specifiche eccezioni: decadenza CPB, inadempienze, reati gravi.
- I termini di accertamento sono prorogati: fino al 31/12/2028 per annualità sanate, al 31/12/2026 per il biennio CPB.
- Strumento utile per pianificare e ridurre rischi, con una gestione digitale che semplifica la consulenza professionale.
Disponibilità immediata dei prospetti nel cassetto fiscale
I contribuenti ammessi al concordato preventivo biennale 2025-2026 trovano ora direttamente nel proprio cassetto fiscale i prospetti dettagliati per il ravvedimento speciale delle annualità 2019-2023. L’iniziativa, disciplinata dall’articolo 12-ter del D.L. n. 84/2025 (poi convertito in legge n. 108/2025), si concretizza in documenti che facilitano notevolmente l’approccio operativo alla misura.
Il sistema mette a disposizione prospetti suddivisi per singolo anno d’imposta, contenenti il calcolo dell’imposta sostitutiva basato su incrementi percentuali della base imponibile. Parallelamente, viene fornita una scheda sintetica che riassume i principi fondamentali del concordato preventivo biennale – utile per orientarsi tra le diverse opzioni disponibili.
Struttura operativa dei prospetti di calcolo
La documentazione segue uno schema logico preciso, che rispecchia l’impostazione normativa del ravvedimento speciale. I prospetti iniziano con l’identificazione del contribuente (codice fiscale, partita IVA) e del periodo d’imposta, accompagnati dal punteggio ISA conseguito nell’anno di riferimento.
La base imponibile originaria – rappresentata dal reddito d’impresa o di lavoro autonomo dichiarato, oppure dalla produzione netta per l’IRAP – subisce quindi incrementi percentuali che variano dal 5% al 50% secondo l’affidabilità fiscale dimostrata attraverso gli indici sintetici. È opportuno notare che nei casi di esclusione dagli ISA si applica comunque un incremento fisso del 25%.
Su questa base rettificata vengono applicate aliquote differenziate: 10%, 12% o 15% per le imposte dirette; 3,9% per l’IRAP. Il meccanismo prevede riduzioni specifiche – come il 30% per gli anni 2020 e 2021, in considerazione degli effetti pandemici – che confluiscono nel calcolo finale dell’imposta sostitutiva dovuta.
Modalità di versamento e tempistiche
L’adesione al ravvedimento speciale si perfeziona attraverso il versamento dell’imposta sostitutiva, che può avvenire secondo due modalità alternative. La prima opzione prevede il pagamento in un’unica soluzione dal 1° gennaio al 15 marzo 2026. Chi preferisce dilazionare può optare per 10 rate mensili, con applicazione di interessi legali a decorrere dal 15 marzo 2026.
Nella prassi professionale si osserva come questa flessibilità temporale rappresenti un elemento di particolare interesse per i contribuenti, specialmente considerando che l’imposta sostitutiva può raggiungere importi significativi per le aziende con volumi di fatturato elevati e punteggi ISA bassi.
Effetti preclusivi e garanzie per il contribuente
Una volta perfezionato il ravvedimento, si determina una sostanziale protezione dalle rettifiche fiscali relative alle annualità interessate. L’art. 12-ter stabilisce infatti che non possono essere effettuate rettifiche al reddito d’impresa, di lavoro autonomo o all’IVA, salvo circostanze eccezionali.
Le ipotesi di decadenza dalla protezione sono tassative: decadenza dal concordato preventivo biennale, applicazione di misure cautelari o rinvio a giudizio per reati gravi, infedeltà dichiarativa nelle cause di esclusione, inadempimento del pagamento rateale. Si tratta di situazioni che – come spesso accade – derivano da comportamenti attivi del contribuente o da eventi processuali specifici.
Proroga dei termini di accertamento
Il sistema introduce un meccanismo di proroga articolato, che incide sui termini ordinari di decadenza dell’azione accertatrice. Per i periodi 2019-2022 soggetti a ravvedimento speciale, la scadenza per l’accertamento slitta al 31 dicembre 2028. Una proroga significativa, che tuttavia rappresenta il corrispettivo della protezione offerta dall’istituto.
Parallelamente, per il biennio 2025-2026 oggetto del concordato preventivo, i termini ordinari (inizialmente fissati al 31 dicembre 2025) vengono differiti al 31 dicembre 2026. Questo secondo meccanismo opera indipendentemente dall’adesione al ravvedimento speciale e riguarda tutti i soggetti che optano per il concordato.
Valenza strategica per i professionisti
La disponibilità dei prospetti precompilati nel cassetto fiscale riduce sensibilmente il margine di errore nei calcoli e facilita la pianificazione finanziaria delle aziende. I professionisti possono ora valutare con maggiore precisione la convenienza economica dell’adesione, confrontando l’onere dell’imposta sostitutiva con il rischio potenziale di accertamenti futuri.
È interessante notare come questa modalità operativa rappresenti un’ulteriore evoluzione dell’approccio digitale dell’Amministrazione finanziaria. La messa a disposizione di strumenti di calcolo automatizzati testimonia l’intenzione di semplificare procedure che, per loro natura, richiedono valutazioni tecniche complesse e spesso onerose in termini di consulenza professionale.