info@studiopizzano.it

Credito di imposta sport bonus 2025

Credito di imposta sport bonus 2025: la finestra di ottobre è aperta

17 Ottobre, 2025

[print_posts pdf="yes" word="no" print="yes"]

Dal 15 ottobre le imprese italiane hanno l’opportunità di accedere al credito di imposta per sport bonus, uno strumento fiscale progettato per supportare gli investimenti negli impianti sportivi pubblici. Si tratta della seconda finestra annuale prevista da un calendario ben definito da parte del Dipartimento per lo Sport. La misura, confermata per il 2025 dalla Legge di Bilancio (articolo 1, comma 246, Legge n. 207/2024), rappresenta una continuità rispetto all’anno precedente e ai parametri normativi introdotti originariamente nel 2019.<

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Cos’è: Bonus per imprese che donano fondi per impianti sportivi pubblici, credito d’imposta pari al 65% suddiviso su tre anni.
  • Chi può accedere: Solo imprese (anche stabili organizzazioni estere), no persone fisiche/professionisti.
  • Limiti: Donazione massima: 10‰ dei ricavi 2024, plafond nazionale 10 mln euro; vince chi fa domanda prima.
  • Tempistiche: Finestra aperta dal 15 ottobre al 14 novembre 2025. Domanda entro 30 giorni dall’apertura.
  • Modalità: Domanda esclusivamente su piattaforma Dipartimento Sport. Pagamenti solo tracciabili.
  • Attenzione: Benefici solo per donazioni a impianti pubblici, documentazione obbligatoria!

/p>

Quali imprese possono beneficiare

A differenza di altre agevolazioni fiscali, il sport bonus 2025 è una prerogativa esclusiva delle imprese. Non possono accedere persone fisiche, professionisti o lavoratori autonomi. Il perimetro beneficiari comprende imprenditori individuali, società di persone, società di capitali, enti commerciali e—questo è importante—anche le stabili organizzazioni in Italia di imprese estere. Il legislatore ha voluto concentrare questo incentivo sul settore produttivo privato, con l’obiettivo di creare una sinergia pubblico-privato nel settore sportivo.

Come funziona il credito d’imposta

Il meccanismo è relativamente lineare dal punto di vista concettuale. L’impresa che effettua una donazione liberale in denaro verso un impianto sportivo pubblico riceve un credito d’imposta pari al 65% dell’importo donato. Questo credito è suddiviso in tre quote annuali di pari importo, utilizzabili tramite il modello F24 (codice tributo “6892”) negli esercizi finanziari 2025, 2026 e 2027. Non è possibile utilizzarlo diversamente da questa modalità di compensazione telematica presso l’Agenzia delle Entrate.

Facciamo un esempio pratico. Una piccola industria nel settore manifatturiero dona 30.000 euro per la ristrutturazione di un centro sportivo locale pubblico. Il credito riconosciuto sarà pari a 19.500 euro (il 65% di 30.000). Questo credito sarà suddiviso in tre rate di 6.500 euro ciascuna, utilizzabili negli anni 2025, 2026 e 2027 tramite compensazione F24.

I limiti quantitativi: il tetto individuale

La Legge di Bilancio ha previsto un limite all’importo donabile da parte di ciascuna impresa. Il tetto è fissato al 10 per mille dei ricavi annui riferiti all’esercizio 2024. Questo criterio proporzionale consente di garantire che l’agevolazione sia accessibile sia alle microimprese che ai grandi gruppi, pero in misura coerente con la loro dimensione economica.

Supponiamo un’azienda con ricavi 2024 pari a 2 milioni di euro. Il limite massimo di erogazione donabile ammonta a 2 milioni × 0,01 ÷ 100 = 20.000 euro. È il quantitativo massimo oltre il quale l’impresa non può andare, pur avendo fondi disponibili e volontà di contribuire.

Il tetto nazionale e la gestione delle risorse

Al di là dei limiti individuali per impresa, esiste anche un vincolo assoluto complessivo. L’ammontare totale del credito di imposta riconosciuto a tutte le imprese partecipanti non può superare i 10 milioni di euro per l’anno in corso. Questa soglia viene gestita secondo il criterio temporale di presentazione delle domande fino all’esaurimento dei fondi disponibili. Per ogni finestra biennale sono stanziati 5 milioni di euro circa.

Ciò significa che nella pratica, una volta esaurite le risorse per una determinata finestra, le domande successive non potranno essere accolte. Per questa ragione è fondamentale presentare la richiesta tempestivamente, rispetto alla data di apertura della finestra stessa.

Il calendario: due finestre di 120 giorni

La regolamentazione è disciplinata dal D.P.C.M. 30 aprile 2019 e prevede due aperture temporali nel corso dell’anno, ognuna della durata di 120 giorni. La prima finestra è stata aperta il 30 maggio 2025 (e si è ormai conclusa). La seconda si è ufficialmente aperta il 15 ottobre 2025 e rimane attiva fino alle ore 12:00 del 14 novembre 2025.

Da ciascuna data di apertura, i soggetti interessati dispongono di 30 giorni di tempo per presentare la domanda di ammissione al procedimento. Questo periodo è determinante: la domanda deve essere presentata entro 30 giorni dall’apertura della finestra, altrimenti decade il diritto di partecipazione per quella sessione. Non sono consentite presentazioni tardive.

Come presentare la domanda: la piattaforma telematica

Le domande devono essere inoltrate attraverso l’apposita piattaforma informatica messa a disposizione dal Dipartimento per lo Sport. L’indirizzo web è: https://avvisibandi.sport.governo.it/.

All’interno della piattaforma, gli utenti trovano una guida tecnica alla compilazione e i recapiti per assistenza sia tecnica che procedurale. È consigliabile consultare questa guida prima di avviare la compilazione, poiché gli errori nei dati dichiarativi possono comportare la reiezione della domanda. L’interfaccia richiede l’inserimento di informazioni fiscali e bancarie, nonché la descrizione dettagliata dell’intervento per il quale viene effettuata l’erogazione.

Destinatari delle erogazioni: chi riceve i fondi

È opportuno notare che le erogazioni liberali devono essere effettuate a favore di soggetti titolari o gestori di impianti sportivi pubblici. Questi possono essere amministrazioni centrali, enti locali (Comuni, Regioni, Province), enti pubblici non economici o, talvolta, concessionari di strutture pubbliche. L’impianto deve rimanere caratterizzato da una destinazione sportiva pubblica, accessibile cioè alla comunità. Non sono ammissibili donazioni verso strutture private ad uso esclusivo.

I metodi di pagamento tracciabili

Un aspetto tecnico non trascurabile riguarda le modalità di versamento. Le donazioni devono avvenire esclusivamente attraverso canali tracciabili: bonifico bancario, bollettini postali, carte di credito e debito prepagate, assegni bancari e circolari. Questo è necessario al fine di consentire alle autorità fiscali di verificare l’effettivo avvenimento della transazione e il rispetto dei criteri normativi.

Il procedimento amministrativo: dagli adempimenti al riconoscimento

Una volta presentata la domanda, il procedimento amministrativo segue un’iter ben preciso. Innanzitutto, l’impresa viene ammessa provvisoriamente alla procedura di beneficio fiscale. Questa ammissione non costituisce ancora riconoscimento del credito, ma bensì una abilitazione a effettuare effettivamente l’erogazione liberale.

Successivamente, a seguito delle erogazioni concretamente realizzate e successivamente certificate dagli enti destinatari, il Dipartimento per lo Sport autorizza formalmente l’impresa a usufruire del credito di imposta. Al medesimo tempo, il Dipartimento trasmette comunicazione all’Agenzia delle Entrate affinché il credito diventi operativo nel sistema tributario e possa essere utilizzato tramite compensazione telematica.

I vantaggi per le imprese: oltre il credito d’imposta

Sebbene il beneficio fiscale sia il principale incentivo economico, vi sono altri profili vantaggiosi per le imprese. In primo luogo, vi è una valenza reputazionale: l’impresa che contribuisce al miglioramento delle strutture sportive comunali o regionali acquisisce visibilità e credibilità presso la comunità locale. In secondo luogo, la donazione è deducibile dal reddito imponibile nel calcolo dell’IRES (imposta sul reddito delle società) o dell’IRPEF (per gli imprenditori individuali), pur essendo già presente il credito d’imposta. Ciò consente un doppio vantaggio fiscale, quantomeno in termini di deduzione.

Chiarimenti e supporto: dove rivolgersi

Qualora sorgessero dubbi o necessità di chiarimenti tecnici sul procedimento, è possibile contattare direttamente il Dipartimento per lo Sport. L’indirizzo email dedicato è: programmazionesport@governo.it. Nella comunicazione è importante specificare nell’oggetto “Sport bonus 2025 – seconda finestra” (o prima finestra, a seconda della sessione di riferimento). I tempi di risposta variano, ma generalmente il Dipartimento fornisce risposte entro 5-10 giorni lavorativi.

In alternativa, all’interno della piattaforma stessa sono disponibili FAQ esaustive e sezioni di help dedicate alle problematiche più comuni riscontrate dai partecipanti. Questi strumenti possono in molti casi risolvere dubbi senza necessità di contatti diretti.

Aspetti di criticità e cautele operative

Nella pratica applicativa, talvolta emergono fattispecie critiche. Una di queste riguarda la corretta qualificazione della spesa: non tutte le erogazioni verso strutture sportive sono ammissibili. Ad esempio, le donazioni destinate esclusivamente a stipendi di personale, oppure a costi gestionali ordinari, potrebbero non essere ritenute conformi alla normativa se non ricadono nelle categorie di “manutenzione”, “restauro” o “realizzazione di nuove strutture”.

Un ulteriore profilo di attenzione è la documentazione: il soggetto destinatario della donazione (l’ente gestore dell’impianto) deve essere in grado di certificare l’effettivo utilizzo dei fondi secondo le modalità previste. L’assenza di documentazione idonea può comportare il rigetto dell’intera pratica da parte del Dipartimento.

Differenza rispetto ad altri bonus per lo sport

È bene che le imprese non confondano questo strumento con altre misure agevolative in materia sportiva. Lo sport bonus è un credito d’imposta specifico per le donazioni verso impianti pubblici gestiti amministrativamente da enti pubblici. Esiste inoltre una distinta agevolazione—il “Bonus Sport e Periferie 2025″—che riguarda contributi non rimborsabili su bando per specifici progetti di rigenerazione urbana negli ambienti periferici. Si tratta di strumenti paralleli ma con meccanismi e platea beneficiari totalmente diversi.

Prospettive future e continuità della misura

La conferma della misura per il 2025 nella Legge di Bilancio segna una continuità rispetto alla normativa precedente (introdotta con la Legge di Bilancio 2019, artt. 1, commi 621-626). Questo segnala come il legislatore intenda consolidare questo incentivo fiscale come strumento permanente di politica tributaria nel settore dello sport.

Tuttavia, occorre considerare che annualmente tale conferma dipende dalle scelte di bilancio del Governo. Non è garantito che la misura continui negli anni a venire se il contesto fiscale si riveli più stringente. Le imprese interessate a beneficiarne dovrebbero quindi cogliere l’opportunità nelle finestre attualmente disponibili, senza procrastinare decisioni di investimento verso annualità future.

Riepilogo operativo: i passi da seguire

Per l’impresa che intende partecipare alla second finestra 2025 del credito di imposta sport bonus:

  1. Verificare che i ricavi 2024 siano dichiarati e che il limite del 10 per mille sia calcolato correttamente.
  2. Identificare un impianto sportivo pubblico destinatario della donazione, verificandone la titolarità o gestione pubblica.
  3. Determinare l’ammontare della donazione (non superiore al limite individuale).
  4. Procedere alla donazione mediante uno dei metodi tracciabili consentiti.
  5. Accedere alla piattaforma https://avvisibandi.sport.governo.it/ prima della scadenza (14 novembre 2025, ore 12:00).
  6. Compilare il modulo di domanda con i dati richiesti, allegando le quietanze di pagamento.
  7. Attendere la certificazione da parte dell’ente destinatario circa l’effettivo utilizzo dei fondi.
  8. Ricevere dal Dipartimento l’autorizzazione ufficiale e la comunicazione all’Agenzia delle Entrate.
  9. Utilizzare il credito d’imposta tramite compensazione F24 negli anni 2025, 2026, 2027.

La finestra rimane aperta fino al 14 novembre 2025. Le imprese interessate dovrebbero non rimandare oltre, data la rilevanza del termine e il rischio di esaurimento delle risorse disponibili.

Articoli correlati per Categoria