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Ravvedimento speciale CPB

Ravvedimento speciale CPB: proroga termini accertamento annualità 2019-2023

29 Luglio, 2025

L’approvazione del disegno di legge di conversione del decreto fiscale n. 84/2025 presso la Camera dei Deputati ha sancito l’introduzione di una nuova edizione del ravvedimento speciale. Questo strumento di regolarizzazione, riservato esclusivamente ai soggetti che optano per il Concordato Preventivo Biennale relativo al biennio 2025-2026, rappresenta una seconda chance per chi non aveva precedentemente aderito alla sanatoria. La misura si caratterizza per la sua natura selettiva: rimangono infatti esclusi coloro che avevano già sottoscritto il concordato per il precedente biennio ma non avevano colto l’opportunità di sanatoria allora disponibile. Questa scelta legislativa evidenzia la volontà del legislatore di incentivare nuove adesioni al concordato preventivo, piuttosto che concedere ulteriori benefici a chi aveva già usufruito dello strumento.

Estensione temporale per gli accertamenti tributari

L’emendamento introdotto all’articolo 12-ter del decreto fiscale 84/2025 ha determinato una significativa modifica dei termini di decadenza per gli accertamenti tributari. La proroga interessa specificamente quei termini che si sarebbero naturalmente conclusi il 31 dicembre 2025, spostandoli di un intero anno civile al 31 dicembre 2026.

Questa estensione temporale assume carattere strategico se si considera che il nuovo ravvedimento speciale potrà essere attivato solamente da coloro che sceglieranno di aderire al CPB entro il termine perentorio del 30 settembre 2025. L’intervento normativo mira così a garantire piena operatività alla sanatoria anche per quelle annualità che, in assenza di proroga, risulterebbero già fuori dalla finestra di accertabilità al momento della sua attivazione.

La natura tecnica di questo intervento rivela una considerazione importante: senza tale proroga, alcune annualità – in particolare quella relativa al 2019 e, in determinate circostanze, anche il 2020 – non sarebbero più risultate accertabili nel momento in cui diventa possibile accedere al ravvedimento speciale. Questo avrebbe reso inefficace lo strumento proprio per quei periodi che spesso presentano le maggiori criticità dal punto di vista della regolarizzazione tributaria.

Finestra operativa del ravvedimento speciale

Il nuovo ravvedimento speciale presenta una finestra temporale ristretta ma strategicamente posizionata: sarà infatti fruibile esclusivamente dal 1° gennaio al 15 marzo 2026. Durante questo intervallo, i contribuenti avranno la possibilità di versare le somme necessarie per regolarizzare eventuali irregolarità riferite agli anni d’imposta dal 2019 al 2023.

La scelta di concentrare l’operatività della sanatoria in un periodo così limitato non appare casuale. Si consideri che il primo trimestre dell’anno rappresenta tradizionalmente un momento di particolare attenzione per le questioni fiscali, coincidendo con la chiusura dell’anno precedente e l’avvio delle attività dichiarative per l’annualità appena conclusa.

Nella prassi operativa, questa tempistica consente ai contribuenti di valutare con maggiore cognizione di causa l’opportunità di aderire al ravvedimento speciale, avendo a disposizione un quadro più completo della propria situazione fiscale e delle eventuali criticità emerse nel corso del 2025.

Impatti specifici sui contribuenti ISA

L’allungamento dei termini di accertamento riveste particolare rilevanza per i contribuenti soggetti agli Indici Sintetici di Affidabilità fiscale. La normativa vigente prevede infatti specifiche riduzioni dei termini di accertamento per coloro che beneficiano delle premialità ISA, creando una situazione in cui alcune annualità potrebbero risultare già non accertabili al momento dell’apertura della finestra di ravvedimento.

Nel dettaglio, l’estensione riguarda principalmente due categorie di soggetti: coloro che non avevano beneficiato delle premialità ISA nel 2019 e quelli che avevano conseguito punteggi elevati nel 2020, ottenendo così una riduzione dei termini di accertamento a causa del regime premiale applicato.

È opportuno ricordare che nel 2020 l’utilizzo degli ISA è stato in larga parte disapplicato a causa degli effetti economici della pandemia da Covid-19. Questa circostanza ha comportato un ampliamento significativo della platea dei soggetti potenzialmente interessati dalla proroga, includendo anche contribuenti che in condizioni ordinarie avrebbero beneficiato delle premialità e, conseguentemente, dei termini ridotti per gli accertamenti.

Ulteriore estensione fino al 2028

La disciplina normativa prevede un ulteriore meccanismo di estensione temporale che opera successivamente all’utilizzo del ravvedimento speciale. Una volta effettuato l’accesso alla sanatoria, i termini di accertamento per le annualità oggetto di regolarizzazione vengono ulteriormente prolungati fino al 31 dicembre 2028.

Questa previsione ha l’effetto di conferire all’amministrazione finanziaria un margine temporale aggiuntivo per effettuare eventuali controlli sulle annualità sanate attraverso il ravvedimento speciale. Si tratta di una misura che bilancia i benefici concessi ai contribuenti con le esigenze di controllo e verifica dell’amministrazione tributaria.

Dal punto di vista operativo, tale estensione implica che i contribuenti che decidono di avvalersi del ravvedimento speciale dovranno tenere conto di un periodo di “osservazione” prolungato da parte dell’Agenzia delle Entrate. Questo aspetto assume particolare rilevanza nella pianificazione delle strategie fiscali future, considerando che eventuali irregolarità emerse successivamente al ravvedimento potrebbero essere oggetto di accertamento fino alla fine del 2028.

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