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Decreto correttivo familiari a carico: salvaguardia detrazioni IRPEF 2025

16 Settembre, 2025

Il Parlamento esamina ora lo schema di decreto legislativo correttivo che interviene sulle modifiche normative relative ai carichi familiari introdotte dalla Legge di Bilancio 2025. La manovra del Governo mira a preservare il sistema di agevolazioni per una platea più ampia di familiari conviventi – dai fratelli ai suoceri, dai nipoti ai generi – evitando tagli indesiderati che si sarebbero già manifestati nell’anno corrente.

La questione nasce dall’interpretazione applicativa emersa dopo l’entrata in vigore delle nuove disposizioni. L’Agenzia delle Entrate aveva infatti segnalato come la stretta normativa producesse effetti collaterali sui rimborsi dichiarativi, aspetto che evidentemente non rientrava nelle intenzioni originarie del legislatore.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Correzione normativa alle detrazioni IRPEF: il Governo amplia i familiari per cui si possono ottenere agevolazioni fiscali, superando i limiti introdotti dalla Legge di Bilancio 2025.
  • Vengono inclusi tra i beneficiari anche fratelli, suoceri, nipoti, generi, secondo i soggetti contemplati dall’art. 433 c.c. e non solo ascendenti.
  • Le detrazioni e deduzioni restano possibili anche in assenza di “carico familiare” formale, a condizione di convivenza o corresponsione di assegni alimentari non giudiziari.
  • Soglia reddituale invariata: € 2.840,51 annui per essere considerati a carico.
  • Le nuove regole si applicano dal periodo d’imposta 2025, eliminando gli effetti penalizzanti già riscontrati nel 2024.
  • Il Parlamento deve completare l’iter entro ottobre per permettere l’efficace applicazione alle dichiarazioni.

Genesi della criticità normativa emersa

L’articolo 1, comma 11 della legge n. 207/2024 aveva stabilito, dal primo gennaio dell’anno corrente, l’eliminazione totale delle detrazioni per i carichi di famiglia per i soggetti conviventi diversi dagli ascendenti.

Una modifica che nella prassi applicativa si è rivelata più pervasiva del previsto. Il venir meno del beneficio fiscale di 750 euro ha infatti generato una reazione a catena su tutto il sistema delle agevolazioni dichiarative – si pensi ai rimborsi IRPEF collegati agli oneri sostenuti per conto dei familiari interessati dalla misura.

La circolare dell’Agenzia delle Entrate n. 4 del 16 maggio aveva già posto l’accento su questa problematica. Nell’esperienza applicativa, molti contribuenti si sarebbero trovati con rimborsi ridotti o azzerati per spese legittime sostenute nell’interesse di familiari che, seppur non più riconosciuti ai fini delle detrazioni per carichi di famiglia, rimanevano comunque soggetti per i quali era ragionevole attendersi la fruibilità delle altre agevolazioni fiscali.

Intervento correttivo e salvaguardia del sistema

Lo schema approvato in Consiglio dei Ministri il 14 luglio scorso – trasmesso alla Camera il 2 settembre – interviene proprio su questa stortura applicativa.

La norma correttiva stabilisce che, indipendentemente dal riconoscimento delle detrazioni per carichi familiari, nel novero dei soggetti per i quali rimane possibile beneficiare delle agevolazioni IRPEF (detrazioni o deduzioni) vengono ricompresi anche tutti gli altri familiari diversi dagli ascendenti.

Si consideri che la tecnica normativa adottata è particolarmente elegante: quando le disposizioni fiscali fanno rinvio all’articolo 12 del TUIR – che disciplina appunto le detrazioni per carichi di famiglia – si considerano automaticamente inclusi tutti i soggetti individuati dall’articolo 433 del Codice Civile.

Meccanismo operativo e condizioni applicative

Le modifiche non impattano esclusivamente sulle detrazioni richieste in sede dichiarativa. È opportuno notare che l’intervento correttivo produce effetti anche su ambiti quali i fringe benefit e il welfare aziendale, settori dove il riferimento ai familiari a carico assume rilevanza applicativa significativa.

Rimangono naturalmente ferme le condizioni già previste dalla normativa precedente. Il familiare deve essere convivente con il contribuente oppure deve percepire dallo stesso assegni alimentari – purché non derivanti da provvedimenti dell’Autorità giudiziaria.

La soglia reddituale resta fissata a 2.840,51 euro annui. Solo i familiari che non superano tale limite possono essere considerati effettivamente a carico ai fini fiscali.

Tempistica di efficacia e procedura parlamentare

L’efficacia delle disposizioni correttive decorrerà dal periodo d’imposta 2025, eliminando così gli effetti penalizzanti che si sarebbero altrimenti manifestati già nell’anno in corso.

Il decreto correttivo è ora all’esame delle Commissioni parlamentari competenti per la formulazione dei pareri obbligatori. La scadenza per il completamento dell’iter è stata fissata nella prima metà di ottobre.

Nella casistica comune, questa tempistica dovrebbe consentire l’applicazione delle nuove regole già in fase di predisposizione delle dichiarazioni relative al 2025, evitando incertezze interpretative che potrebbero emergere in assenza del chiarimento normativo.

L’intervento testimonia come talvolta le riforme fiscali, pur animate da intenzioni razionalizzatrici, possano generare effetti applicativi non preventivati che richiedono tempestivi aggiustamenti tecnici.

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