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Legge di Bilancio 2026

Controlli fiscali 2026, le novità in arrivo con la legge di bilancio

20 Ottobre, 2025

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La manovra finanziaria appena sottoposta al vaglio del Consiglio dei Ministri – approvazione riportata il 17 ottobre – disegna un quadro fiscale sensibilmente più rigido. Non si tratta solamente di questioni distributive, come la rottamazione quinquies o gli interventi sui redditi da lavoro. Dentro questo pacchetto normativo trovano collocazione anche strategie concrete per il contrasto all’evasione, con un’attenzione particolare alle dinamiche di compensazione creditizia e ai nuovi flussi di informazione disponibili alla pubblica amministrazione. I controlli fiscali 2026 rappresentano, dunque, uno snodo centrale della strategia governativa per recuperare risorse nel bilancio pubblico.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Compensazioni: Dal 2026 la soglia scende da 100.000 a 50.000 EUR per la compensazione dei crediti tributari in presenza di debiti erariali, salvo rateazione attiva.
  • Controlli “smart” IVA: L’Agenzia delle Entrate incrocia dati dichiarativi e fatture, accelerando la verifica senza accertamento preliminare.
  • Riscossione potenziata: AdER avrà accesso diretto alle fatture elettroniche per mappare i crediti del debitore e avviare pignoramenti presso terzi.
  • Rottamazione quinquies: Pace fiscale per carichi affidati fino al 31/12/2023, con pagamento in unico versamento o fino a 54 rate bimestrali.
  • Prospettive: Maggiore rigidità, meno interlocuzione preventiva col Fisco, privacy e profili procedurali sotto osservazione. Normativa ancora in evoluzione.

Stretta sulle compensazioni: la soglia si dimezza

Nel dettaglio normativo, emerge con chiarezza una delle modifiche più significative: il limite oltre il quale è preclusa la compensazione dei crediti tributari subirà una contrazione sostanziale. Stando alle anticipazioni del Ministro Giancarlo Giorgetti, la soglia scenderà da 100.000 euro a 50.000 euro. Occorre considerare che questa disciplina trova fondamento nell’articolo 37 del decreto-legge 4 luglio 2006, n. 223 (convertito legge 4 agosto 2006, n. 248), che al comma 49-quinquies prevede appunto il divieto di utilizzare in compensazione i crediti quando il contribuente vanti debiti con l’Erario superiori a una determinata misura.

Cosa significa, concretamente, per il contribuente medio? Se possiede, ad esempio, una somma creditizia derivante da versamenti non dovuti (oppure dalla gestione di attività imprenditoriali o professionali) e contemporaneamente risulta debitore verso il Fisco per importi compresi tra 50.000 e 100.000 euro, a partire dal 1° gennaio 2026 non potrà più compensare il credito contro il debito. La ratio sottesa è chiara: impedire che soggetti con significative posizioni debitorie continuino a utilizzare artifizi procedurali per prolungare indefinitamente la risoluzione delle loro pendenze fiscali.

È utile sottolineare, tuttavia, che la norma contiene eccezioni. Nel caso di importi sottoposti a piani di rateazione – sempre che non sia intervenuta decadenza dal beneficio – il divieto non si applica. Si tratta di una salvaguardia importante per coloro che hanno già aderito a forme di definizione agevolata.

Vigilanza rafforzata sull’IVA: dai dati precompilati ai controlli automatizzati

Il secondo filone di interventi riguarda il versante dell’imposta sul valore aggiunto. La Legge di Bilancio 2026, stando alle dichiarazioni ufficiali, consentirà all’Agenzia delle Entrate di svolgere verifiche con procedimenti accelerati, saltando il passaggio preliminare dell’accertamento tradizionale. Come funzionerà questo nuovo assetto?

L’amministrazione finanziaria avrà la facoltà di incrociare i dati provenienti dalle dichiarazioni IVA precompilate (messe a disposizione dei contribuenti attraverso i portali telematici) con il patrimonio informativo derivante dalle fatture elettroniche. Il risultato di questo incrocio permetterà controlli automatizzati, senza la necessità cioè di avviare indagini convenzionali presso le sedi dei contribuenti. Sotto certi aspetti, si può dire che la prassi amministrativa evolve verso modelli di “compliance selettiva”, laddove il sistema informativo pubblico fornisce già, di per sé, elementi sufficienti per una verifica.

Nella pratica professionale si osserva come questa modalità possa accelerare significativamente i tempi di risoluzione delle controversie, ma simultaneamente solleva questioni di garanzia procedurale. Il contribuente, infatti, avrà minori occasioni di interlocuzione preventiva con l’Ufficio prima dell’emanazione di un atto di accertamento.

L’AdER e l’accesso ai dati delle fatture: il potenziamento della riscossione

Accanto alle novità attinenti ai controlli tradizionali, la Legge di Bilancio 2026 accoglie una proposta formulata dalla Commissione tecnica incaricata di scandagliare il “magazzino della Riscossione”. Parliamo della possibilità per l’Agenzia delle Entrate Riscossione – l’AdER – di accedere in modo pieno e diretto ai dati contenuti nell’archivio delle fatture elettroniche.

Questa modifica consente all’ente di riscossione di individuare, con cognizione di causa, i crediti che il soggetto debitore vanta nei confronti di terzi (principalmente clienti e fornitori), al fine di avviare procedure di pignoramento presso terzi. Si tratta di uno strumento di enforcement già noto nel nostro ordinamento, ma finora meno utilizzabile faute di informazioni sufficientemente dettagliate. Ora, attraverso l’accesso alle fatture, l’AdER può mappare con precisione il flusso commerciale del debitore e intervenire laddove le prospettive di recupero si rivelino effettivamente concretizzabili.

Il quadro che emerge è dunque di una “doppia strategia”: da un lato, la pace fiscale (la rottamazione quinquies) offre una rampa di uscita a chi detiene posizioni creditizie ormai difficilmente recuperabili; dall’altro, strumenti investigativi potenziati consentono di individuare – e riscuotere – le somme effettivamente esigibili.

La rottamazione quinquies: una finestra temporale importante

La nuova pace fiscale (meglio nota come “rottamazione quinquies”) si rivolge ai contribuenti che risultano debitori verso l’Agenzia delle Entrate per carichi affidati agli uffici di riscossione fino al 31 dicembre 2023. La modalità di pagamento prevede sia il versamento in un’unica soluzione sia la rateizzazione. Nel secondo caso, il contribuente può distribuire il pagamento su 54 rate bimestrali, spalmate nell’arco di 9 anni.

Dalla prospettiva dell’amministrazione finanziaria, questa misura persegue un doppio obiettivo: ridimensionare il contenzioso accumulatosi negli anni e generare liquidità nel breve periodo. Dal punto di vista del contribuente, rappresenta un’opportunità concreta di chiusura di pendenze ormai risalenti. Tuttavia, come spesso accade con le definizioni agevolate, sarà determinante verificare – una volta emanato il testo definitivo – quali condizioni procedurali si associno all’adesione e se esistano preclusioni legate a specifiche tipologie di crediti.

Prospettive e criticità in fase applicativa

L’evoluzione normativa qui descritta si inscrive in una logica di progressivo “innalzamento della soglia di rischio” per gli evasori e di crescente vigilanza amministrativa. Ma ciò comporta anche profili di tensione. La riduzione della soglia di compensazione da 100.000 a 50.000 euro, ad esempio, potrebbe generare situazioni di irrigidimento nei rapporti tra contribuenti e Fisco nei casi di importi “borderline”. Allo stesso modo, l’accesso dell’AdER ai dati delle fatture, benché strumento potente di riscossione, solleva questioni relative alla privacy e alla proporzionalità dell’intervento esecutivo.

Nella pratica professionale si osserva come molti professionisti e imprenditori attendano con trepidazione la pubblicazione dei provvedimenti attuativi. Il testo della Legge di Bilancio è ancora soggetto a revisione nel corso dell’esame parlamentare, tanto presso la Camera quanto presso il Senato. Dettagli importanti – tempi di implementazione, modalità operative, eccezioni – potrebbero subire significative modifiche nel corso della discussione legislativa.

Tavola sinottica: principali novità dei controlli fiscali 2026

Ambito di intervento Novità principale Effetto atteso
Compensazioni crediti Soglia ridotta a 50.000 € Limitazione della pratica di compensazione
Controlli IVA Accesso dati precompilati e fatture elettroniche Verifica accelerata senza accertamento preliminare
Riscossione (AdER) Accesso fatture elettroniche per individuare crediti Pignoramento presso terzi più efficace
Debiti arretrati Rottamazione quinquies (54 rate su 9 anni) Definizione carichi fino al 31.12.2023

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