L’Agenzia delle Entrate ha recentemente trasmesso le comunicazioni di anomalia ISA relative al periodo d’imposta 2023, proprio mentre si sta concludendo il termine per i versamenti senza maggiorazione previsto per i soggetti ISA. Questa tempistica – per molti versi inopportuna – mette i professionisti del settore in una situazione complessa, soprattutto considerando il carico di lavoro elevato tipico della campagna dichiarativi.
La criticità maggiore emerge per i contribuenti che hanno aderito al Concordato Preventivo Biennale (CPB) 2024/2025. Nella prassi, questi alert possono rivelare errori nell’elaborazione ISA dell’anno precedente che potrebbero compromettere il mantenimento del regime concordatario.
Tempistiche problematiche delle segnalazioni
Le comunicazioni di anomalia ISA giungono sistematicamente in ritardo rispetto ai termini di versamento. Come spesso accade nella prassi amministrativa, l’Agenzia trasmette queste segnalazioni quando i contribuenti hanno già definito i propri adempimenti per l’anno successivo.
Secondo quanto stabilito dal provvedimento dell’Agenzia delle Entrate Prot. n. 305720 del 24 luglio 2025, le modalità di trasmissione e gestione delle comunicazioni seguono procedure standardizzate. Il documento prevede 24 diverse tipologie di anomalie, elencate nell’allegato 1 del citato provvedimento.
I contribuenti possono accedere ai dettagli attraverso il Cassetto fiscale, nella sezione Consultazioni – ISA/studi di settore – Comunicazioni anomalia. Tuttavia, è opportuno notare che molte segnalazioni si rivelano prive di fondamento o gestibili senza particolare urgenza.
Impatto delle anomalie sui contribuenti CPB
Quest’anno la situazione presenta complessità aggiuntive. Per i soggetti che hanno aderito al CPB 2024/2025, fondato sull’esito ISA del periodo d’imposta 2023, la verifica delle anomalie segnalate diventa cruciale e non può essere rimandata.
Nella casistica comune, alcune comunicazioni non destano particolare preoccupazione. Si consideri il caso delle segnalazioni relative alle cause di esclusione per cessata attività e inizio attività nei periodi ante e post trasformazione da società di persone a società di capitali. L’Agenzia delle Entrate aveva già chiarito con la circolare n. 17/E del 2 agosto 2019 che le operazioni straordinarie (trasformazione, scissione, fusione, conferimento, cessione e liquidazione) sono assimilabili a ipotesi di inizio o cessazione attività ai fini ISA.
Tuttavia, altre fattispecie richiedono un’analisi più approfondita, specialmente se il contribuente ha aderito al concordato nell’anno precedente.
Modalità di risposta alle comunicazioni
I contribuenti possono fornire chiarimenti utilizzando il Software di compilazione anomalie 2025 reso disponibile dall’Agenzia delle Entrate. Attraverso questo strumento è possibile trasmettere elementi ritenuti utili per la risoluzione della segnalazione.
Quando l’anomalia risulta fondata, si deve presentare dichiarazione integrativa. Il contribuente può beneficiare della riduzione delle sanzioni attraverso il ravvedimento operoso previsto dall’art. 13 del D.lgs. 472/1997.
Rischi per il Concordato Preventivo Biennale
Le conseguenze delle anomalie ISA sono oggi più gravi rispetto al passato. Prima dell’introduzione del CPB, l’impatto si limitava alla presentazione di una dichiarazione integrativa e alla valutazione dell’errore commesso. Si pensi al caso di contribuenti con esito ISA originariamente pari o superiore a 8, che nell’elaborazione avevano dimenticato di acquisire il file dati ulteriori. La dichiarazione integrativa potrebbe far emergere un esito diverso, tale da compromettere un regime premiale considerato acquisito.
Attualmente, occorre considerare l’impatto sulla proposta di concordato. Secondo quanto previsto dalla Circolare AdE n. 18/E del 17 settembre 2024, affinché le integrazioni o modifiche delle dichiarazioni dei redditi siano rilevanti per determinare la decadenza dal CPB, è necessario che gli stessi determinino un minor reddito o valore netto della produzione oggetto del concordato per un importo superiore al 30%.
Conseguenze della decadenza dal regime
Le comunicazioni di anomalia ISA del periodo d’imposta 2023 potrebbero far emergere discrepanze tali da stravolgere l’esito del modello ISA. Se da ciò dovesse derivare una proposta di concordato superiore del 30% rispetto a quella originariamente concordata, il contribuente decade dal CPB 2024/2025.
In tale eventualità, per gli anni 2024 e 2025, il soggetto non potrà godere dei benefici del concordato ma sarà comunque obbligato ad assoggettare a imposizione il valore più alto tra quello concordato originariamente e quello effettivamente conseguito. Questa regola si applica sia a livello di reddito di impresa o lavoro autonomo che a livello di valore della produzione netta IRAP.
Si consideri l’esempio di un contribuente che nel modello Redditi 2024 e relativo ISA allegato non ha compilato correttamente i dati, generando discrepanze tra i dati contabili dichiarati ai fini ISA e quelli dichiarati ai fini reddituali. Qualunque sia la causa dell’anomalia rilevata, se le osservazioni dell’Agenzia si rivelano corrette, occorre presentare dichiarazione integrativa per il modello ISA 2024 anno di imposta 2023.