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Avvisi bonari anticipati: in arrivo entro fine mese per prevenire i reati di omesso versamento

25 Settembre, 2024

L’Agenzia delle Entrate ha recentemente annunciato un’importante novità nella gestione degli omessi versamenti fiscali: l’invio anticipato delle comunicazioni bonarie relative all’anno d’imposta 2022. Questa iniziativa, comunicata durante Telefisco del 19 settembre 2024, si configura come una mossa strategica volta a prevenire la configurazione di reati tributari, offrendo ai contribuenti un’opportunità concreta di regolarizzazione prima che si perfezioni l’illecito penale.

Il contesto normativo: le recenti modifiche legislative

Per comprendere appieno la portata di questa iniziativa, è fondamentale analizzare le recenti modifiche introdotte dal Decreto Legislativo n. 87 del 14 giugno 2024. Queste novità hanno interessato in particolare il delitto di omesso versamento IVA (art. 10-ter del D.Lgs. 74/2000), con soglia di punibilità fissata a 250.000 euro, e il delitto di omesso versamento di ritenute fiscali (art. 10-bis del D.Lgs. 74/2000), con soglia di 150.000 euro. Inoltre, sono state modificate le modalità di dilazione degli avvisi bonari previste dall’art. 3-bis del D.Lgs. 462/97.

Le principali novità normative

Una delle modifiche più significative riguarda il momento di perfezionamento del reato. Secondo la nuova normativa, il reato si configura ora se il mancato pagamento si protrae oltre il 31 dicembre dell’anno successivo a quello di presentazione della dichiarazione annuale. Questa modifica estende significativamente il termine rispetto alla normativa precedente.

Un’altra importante novità riguarda il valore attribuito alla dilazione dell’avviso bonario. Se il contribuente paga tutte le somme o la prima rata entro i termini previsti (30 giorni dalla comunicazione, estesi a 60 giorni dal 2025), beneficia di una riduzione delle sanzioni a un terzo e può dilazionare il debito in 20 rate trimestrali.

La normativa prevede inoltre la non punibilità dei delitti di omesso versamento se l’intero pagamento avviene entro l’inizio del dibattimento penale di primo grado. È stata inoltre introdotta una disposizione che sospende la punibilità finché è in corso la dilazione della comunicazione bonaria. In caso di decadenza dalla rateazione, la punibilità sussiste solo se il debito residuo supera i 50.000 euro.

Gli avvisi bonari anticipati

L’elemento chiave della strategia dell’Agenzia delle Entrate è l’anticipazione dell’invio delle comunicazioni bonarie. Secondo quanto annunciato, queste comunicazioni, relative al periodo d’imposta 2022 e contenenti esiti potenzialmente rilevanti dal punto di vista penale, saranno inviate con largo anticipo rispetto alla scadenza del 31 dicembre 2024.

Questa tempistica non è casuale, ma mira a consentire ai contribuenti di iniziare il pagamento rateale delle somme dovute entro la fine dell’anno 2024, evitando così il perfezionamento del reato tributario e dando ai contribuenti il tempo necessario per regolarizzare la propria posizione.

Opportunità di regolarizzazione spontanea

Un aspetto particolarmente rilevante della nuova normativa è la possibilità per il contribuente di effettuare pagamenti parziali anche prima di ricevere la comunicazione bonaria. Questa opzione permette di versare almeno un ventesimo del debito per ogni trimestre solare, con il primo versamento da effettuare entro il termine previsto per gli articoli 10-bis e 10-ter del D.Lgs. 74/2000. Ciò consente ai contribuenti di ridurre il proprio debito sotto la soglia di rilevanza penale prima ancora di ricevere la comunicazione ufficiale.

Esempio pratico

Per comprendere meglio l’impatto di queste novità, consideriamo il caso di un’azienda con un debito IVA di 300.000 euro per l’anno 2022. Ricevendo l’avviso bonario a settembre 2024, l’azienda può iniziare a pagare rate trimestrali di almeno 15.000 euro (un ventesimo del debito) evitando la configurazione del reato.

Conclusioni

L’iniziativa dell’Agenzia delle Entrate di anticipare l’invio degli avvisi bonari rappresenta un significativo cambio di paradigma nella gestione del rapporto tra fisco e contribuente. Questa strategia preventiva mira a ridurre il numero di reati tributari, favorire la regolarizzazione spontanea dei contribuenti e migliorare la compliance fiscale.In conclusione, questa nuova politica dell’Agenzia delle Entrate potrebbe segnare l’inizio di un approccio più collaborativo e preventivo nella gestione delle irregolarità fiscali, offrendo ai contribuenti strumenti concreti per evitare conseguenze penali e regolarizzare la propria posizione.

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