I contribuenti sono alle prese con l’annoso problema dei disallineamenti tra spese sanitarie sostenute e rimborsi ricevuti nella dichiarazione precompilata 2025. Il Fisco ha finalmente deciso di intervenire con una modifica che sarà operativa a partire da giovedì 15 maggio. Un cambio di rotta necessario che cerca di risolvere le numerose criticità segnalate dai contribuenti attraverso le FAQ pubblicate sul sito dell’Agenzia delle Entrate.
La questione dei dati cumulativi
Capita spesso che enti e casse assistenziali trasmettano all’Agenzia dati relativi alle spese sanitarie rimborsate in modo cumulativo, senza distinguere tra le diverse tipologie. Questa modalità di comunicazione genera confusione, soprattutto quando il rimborso si riferisce a spese sostenute nello stesso anno.
Il problema si manifesta quando l’ente assistenziale eroga rimborsi per diverse spese sanitarie soggette a regimi di bonus fiscali differenziati, ma comunica i dati in un unico importo cumulativo. Il contribuente si trova così davanti a un dato aggregato che non consente di capire quali spese siano effettivamente detraibili e quali no.
Anna B., commercialista di Milano, spiega: “Ho diversi clienti che ogni anno devono modificare la precompilata proprio per questo motivo. Una mia cliente ha una cassa sanitaria che le ha rimborsato sia visite specialistiche che spese per l’accompagnatore durante un ricovero, ma il dato arrivato al Fisco era un unico importo. Abbiamo dovuto ricostruire tutto manualmente.”
Quando la cassa non distingue: i casi più frequenti
Un ulteriore fattore di disallineamento si verifica quando la cassa sanitaria non fa distinzioni nella comunicazione alla precompilata tra rimborsi per l’iscritto e quelli per i suoi familiari. In questa situazione, la precompilata non espone né le spese sanitarie né i rimborsi, mentre il rigo riepilogativo indica i totali delle spese sanitarie sostenute e i rimborsi erogati dalla cassa.
Chi si trova in questa situazione deve necessariamente integrare la dichiarazione, inserendo solo le spese proprie e quelle per familiari a carico, al netto degli specifici rimborsi ricevuti. Se le spese rimborsate riguardavano invece familiari non a carico, il contribuente non deve indicare né le spese né i rimborsi.
“È un meccanismo contorto che genera errori”, commenta Paolo T., fiscalista di Roma. “La precompilata dovrebbe semplificare, ma in questi casi costringe a un lavoro certosino di ricostruzione. E il rischio di errori è dietro l’angolo.”
Le spese detraibili sotto la lente del Fisco
Bisogna ricordare che le spese sanitarie sono detraibili solo in particolari condizioni. Per esempio, le spese per cure termali sono detraibili solo se il contribuente è in possesso della prescrizione medica. I relativi rimborsi sono riportati solo nel foglio riepilogativo e non nella dichiarazione precompilata.
Se si tratta di rimborsi di spese sostenute in anni precedenti, l’Agenzia non può sapere se il contribuente le avesse effettivamente detratte. Per questa ragione, i rimborsi vengono proposti in automatico nella dichiarazione precompilata tra i redditi da assoggettare a tassazione separata nel rigo M3 con il codice 6 del modello 730 o nel rigo RM8 del modello Redditi.
Tuttavia, se il rimborso riguarda spese che non erano state detratte né dichiarate o che furono inserite in dichiarazione già al netto dei rimborsi, il rimborso va escluso e quindi deve essere eliminato dal quadro M.
Analisi dei casi di disallineamento più frequenti
Lo stesso può accadere nell’ipotesi in cui il rimborso riguardi documenti che contengano l’addebito anche di spese non sanitarie. Il caso tipico è quello delle fatture delle RSA, che spesso addebitano una retta indistinta, mentre la quota parte di spese sanitarie viene certificata a parte con dichiarazione dell’istituto, che tuttavia non viene trasmessa alla precompilata.
Quando l’ente assistenziale rimborsa, in tutto o in parte, la fattura non indica nella comunicazione dei rimborsi quale parte si riferisca a spese non sanitarie (e quindi non detraibili). Lo stesso accade quando viene rimborsata la spesa inerente a un ricovero ospedaliero: a seconda delle condizioni del singolo ente, può coprire anche alcune spese di comfort non detraibili, come il pernottamento dell’accompagnatore.
“Nella mia esperienza ho visto tante precompilate errate proprio su questo punto”, racconta Maria G., CAF di Torino. “Un mio assistito ha dovuto correggere la dichiarazione perché la sua cassa sanitaria aveva rimborsato anche le spese alberghiere durante un ricovero della moglie, ma nella precompilata risultava un rimborso interamente attribuito a spese sanitarie.”
Il nodo dei rimborsi su anni diversi
Se si tratta di rimborsi di spese sostenute in anni precedenti, l’Agenzia non può sapere se il contribuente le avesse effettivamente detratte: per questa ragione i rimborsi vengono proposti in automatico nella dichiarazione precompilata tra i redditi da assoggettare a tassazione separata.
Chi riceve questi rimborsi deve verificare se le spese originarie furono effettivamente portate in detrazione: in caso negativo, dovrà modificare la dichiarazione precompilata eliminando tali importi. In caso affermativo, dovrà verificare se l’importo del rimborso corrisponde esattamente alla spesa detratta o se è necessario fare ulteriori aggiustamenti.
È importante sottolineare che i rimborsi di spese sostenute nell’anno corrente dovrebbero teoricamente essere già stati considerati nella precompilata, con l’indicazione delle sole spese rimaste effettivamente a carico del contribuente. Tuttavia, proprio per i problemi di comunicazione dati sopra esposti, è sempre opportuna una verifica puntuale.
Controlli da effettuare prima dell’invio
Prima di procedere con l’invio della dichiarazione precompilata, sarebbe opportuno effettuare alcuni controlli:
- Verificare che le spese sanitarie esposte nella precompilata corrispondano a quelle effettivamente sostenute al netto dei rimborsi
- Controllare che i rimborsi ricevuti nell’anno siano stati correttamente considerati
- Per i rimborsi di anni precedenti, verificare se le relative spese erano state effettivamente portate in detrazione
- In caso di familiari, controllare che la ripartizione delle spese e dei rimborsi sia corretta
In caso di dubbi, è sempre consigliabile rivolgersi a un professionista o a un CAF, soprattutto quando si tratta di situazioni complesse come quelle delle RSA o dei ricoveri ospedalieri.