La dichiarazione dei redditi porta con sé un carico di adempimenti che richiedono attenzione alle date e alle modalità di versamento. Il calendario fiscale 2025 mantiene le tradizionali scadenze per i contribuenti, ma è bene analizzare con precisione ogni aspetto per evitare errori o dimenticanze. I versamenti a saldo 2024 e primo acconto 2025 seguono regole consolidate che meritano un’analisi dettagliata, soprattutto in relazione alle possibilità di rateizzazione, alle soglie minime di versamento e ai metodi di calcolo degli acconti.
Saldo 2024: tempistiche e modalità
Partiamo dalla questione principale: quando pagare. Tutti i versamenti che risultano dalla dichiarazione dei redditi relativi al saldo 2024 vanno effettuati entro il 30 giugno 2025. C’è comunque una finestra aggiuntiva – come da consolidata prassi – che consente di versare entro il 30 luglio 2025 con la maggiorazione dello 0,40%. Una piccola penalità che permette di avere un mese in più per organizzarsi.
Va ricordato un aspetto talvolta trascurato: non serve versare (né compensare) imposte che dall’esito della dichiarazione risultano inferiori a 12 euro. Questa regola vale per ogni singola imposta, quindi va verificata separatamente per Irpef, addizionali, cedolare secca e così via.
Ma dove troviamo gli importi da versare nel modello Redditi PF 2025? Ecco il quadro completo:
- L’Irpef a debito è riportata nel rigo RN45
- L’addizionale regionale nel rigo RV7
- L’addizionale comunale va cercata nel rigo RV15
- La cedolare secca sulle locazioni si trova nel rigo LC1, colonna 12
- Per l’Ivafe, bisogna guardare nei righi del quadro RW alla colonna 30
- L’Ivie è indicata sempre nel quadro RW, ma alla colonna 32
- Anche l’imposta sulle criptoattività è nel quadro RW, colonna 34
Primo acconto 2025: le regole da conoscere
Le scadenze del primo acconto 2025 coincidono con quelle del saldo 2024 – insomma, si paga tutto insieme. Ma come si calcola l’importo da versare? Esistono due metodi, ed è importante capire quale conviene applicare.
Il metodo storico è quello più utilizzato e, diciamolo, più semplice: si applica una percentuale stabilita per legge alle imposte determinate per l’anno precedente. Niente calcoli complicati, si guarda al passato e si versa in proporzione.
Il metodo previsionale, invece, consente di ridurre gli importi se si ritiene che le imposte dovute per il periodo d’imposta corrente saranno inferiori a quelle dell’anno precedente. Un’opzione interessante, ma che nasconde qualche insidia… Se si sbaglia il calcolo previsionale e si versa meno del dovuto, l’Agenzia delle Entrate può applicare sanzioni del 25%. C’è comunque la possibilità di rimediare con il ravvedimento operoso.
Quando e come versare l’acconto
Le modalità di versamento dell’acconto dipendono dall’importo. C’è una soglia, 257,52 euro, che fa da spartiacque:
- Se l’acconto è inferiore a 257,52 euro, si versa in un’unica soluzione entro il 1° dicembre 2025 (la scadenza slitterà perché il 30 novembre cade di domenica).
- Se l’acconto è pari o superiore a 257,52 euro, bisogna versare in due rate:
- La prima rata (40% del totale) entro il 30 giugno 2025, insieme al saldo
- La seconda rata (il restante 60%) entro il 1° dicembre 2025
Opzione rateizzazione: come funziona
Per chi preferisce dilazionare i pagamenti, è possibile versare il saldo e il primo acconto in rate mensili. Un’opportunità che molti contribuenti sfruttano per gestire meglio il flusso finanziario.
Ma attenzione: la rateizzazione ha delle regole precise. Come previsto dall’articolo 20, comma 1, D.Lgs. 241/1997, il pagamento rateale deve completarsi entro il 16 dicembre dello stesso anno di presentazione della dichiarazione. Non è possibile andare oltre.
Sulle rate successive alla prima si applicano interessi dello 0,33% mensile, calcolati in misura forfettaria indipendentemente dal giorno esatto del versamento.
Il calendario delle rate 2025
Ecco il prospetto completo delle scadenze per le rate, sia per chi versa dal 30 giugno che per chi sceglie il pagamento differito dal 30 luglio (con la maggiorazione dello 0,40%):
Versamento dal 30 giugno 2025:
- 1° rata: 30 giugno 2025 (interessi 0%)
- 2° rata: 16 luglio 2025 (interessi 0,18%)
- 3° rata: 20 agosto 2025 (interessi 0,51%)
- 4° rata: 16 settembre 2025 (interessi 0,84%)
- 5° rata: 16 ottobre 2025 (interessi 1,17%)
- 6° rata: 17 novembre 2025 (interessi 1,50%)
- 7° rata: 16 dicembre 2025 (interessi 1,83%)
Versamento dal 30 luglio 2025 (con maggiorazione 0,40%):
- 1° rata: 30 luglio 2025 (interessi 0%)
- 2° rata: 20 agosto 2025 (interessi 0,18%)
- 3° rata: 16 settembre 2025 (interessi 0,51%)
- 4° rata: 16 ottobre 2025 (interessi 0,84%)
- 5° rata: 17 novembre 2025 (interessi 1,17%)
- 6° rata: 16 dicembre 2025 (interessi 1,50%)
Un’ultima regola da ricordare
Un dettaglio che potrebbe sembrare banale, ma che va tenuto a mente: gli importi delle imposte che emergono dalla dichiarazione vanno versati arrotondati all’unità di euro, esattamente come sono stati determinati nella dichiarazione stessa. È una piccola cosa, ma fa parte di quelle regole formali che è meglio rispettare per evitare problemi.
In definitiva, il sistema di versamento di saldo e acconti si conferma abbastanza articolato ma al tempo stesso flessibile, con diverse opzioni che permettono ai contribuenti di scegliere la soluzione più adatta alle proprie esigenze. Una pianificazione accurata dei versamenti, magari con l’aiuto di un professionista, può fare la differenza per gestire al meglio i propri adempimenti fiscali.