La Rottamazione quinquies è il cuore della nuova stagione di pace fiscale prevista dalla Manovra 2026. Il meccanismo è semplice solo in apparenza: possono essere definiti i debiti affidati all’agente della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 31 dicembre 2023, a patto che non siano già inclusi in una Rottamazione quater ancora “viva” al 30 settembre 2025. Già qui si intravede il primo nodo operativo: ciò che decide davvero l’accesso alla Rottamazione quinquies non è la data di notifica della cartella al contribuente, ma la data di affidamento del carico all’Agenzia delle Entrate Riscossione. Questo significa che possono rientrare nella definizione anche cartelle notificate nel 2024, purché il relativo ruolo sia stato consegnato all’agente della riscossione entro il 31 dicembre 2023. Per chi assiste i contribuenti, il tema non è teorico: senza individuare con precisione la data di affidamento, il rischio è di escludere carichi ammissibili o, al contrario, di inserire debiti che non rientrano nel perimetro della misura.
🕒 Cosa sapere in un minuto
- Per la Rottamazione quinquies conta la data di affidamento del carico e non la data di notifica della cartella;
- Sono definibili i debiti affidati all’agente della riscossione tra 1° gennaio 2000 e 31 dicembre 2023, se non inclusi in una Rottamazione quater efficace al 30 settembre 2025;
- La data di affidamento si trova nella seconda parte della cartella, nel riquadro “Riferimenti del ruolo”, come “Data consegna ad Agenzia delle Entrate Riscossione”;
- L’anno di affidamento è richiamato anche nel numero della cartella, nel riquadro blu in intestazione;
- Rientrano imposte da dichiarazioni, controlli automatizzati/formali, contributi Inps e alcuni carichi con vecchie definizioni inefficaci, restano esclusi i debiti da accertamento e i ruoli già integralmente pagati.
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Data di affidamento rottamazione quinquies: dove si legge in pratica
Per capire se una cartella può essere inserita nella nuova definizione, occorre individuare la data di consegna del ruolo all’agente della riscossione. Questa informazione non si trova nella parte iniziale della cartella, dove di solito il contribuente si ferma, ma in sezioni più “nascoste”.
Il riferimento principale è la seconda parte della cartella di pagamento, a partire dalla pagina 5. La Guida dell’Agenzia delle Entrate aggiornata a ottobre 2025 spiega che, in questa sezione, organizzata con banner colorati diversi per ciascun ente creditore, è presente per ogni ruolo un riquadro standard denominato, in sostanza, “Riferimenti del ruolo”.
In questo schema sono riportati, tra gli altri, i dati chiave per la Rottamazione quinquies:
- il numero del ruolo e il relativo anno;
- la tipologia di ruolo;
- la data di consegna ad Agenzia delle Entrate Riscossione, che è la vera “data di affidamento”;
- il dettaglio delle somme (codice tributo, descrizione, anno e importo);
- i riferimenti dell’ente creditore e del responsabile del procedimento.
È proprio quella voce “Data consegna ad Agenzia delle Entrate Riscossione” che va confrontata con il periodo 1° gennaio 2000 – 31 dicembre 2023 per capire se il carico può entrare nella Rottamazione quinquies.
L’anno nascosto nel numero di cartella
Un altro indizio utile arriva dal numero della cartella stessa. Nella parte alta del documento, nel riquadro blu “Cartella di pagamento n.”, è presente una sequenza numerica che incorpora anche l’anno di affidamento del carico: quelle quattro cifre evidenziate (ad esempio “2024” nell’immagine riportata nel documento originario) indicano proprio l’anno in cui il ruolo è stato affidato all’agente della riscossione.
Questa informazione, però, va sempre letta in combinazione con il riquadro dei riferimenti del ruolo nella seconda parte della cartella. Il numero in intestazione aiuta a orientarsi, ma la data di consegna riportata nello schema riepilogativo è il dato che conta ai fini della verifica di ammissibilità.
Nella prassi capita spesso che il contribuente guardi solo la data di notifica riportata in prima pagina, tra avviso e bollettini, e da lì tragga conclusioni. Qui la logica si ribalta: per la Rottamazione quinquies si deve ripartire dalla data di affidamento, non da quella in cui il postino ha suonato al campanello.
Coobbligati, più cartelle e stesso ruolo
C’è poi un ulteriore elemento che può creare confusione. Se per lo stesso ruolo esistono più soggetti responsabili in solido, l’ente creditore può procedere alla coobbligazione al pagamento generando più cartelle: una “madre”, con gli ultimi tre numeri uguali a “000”, e quelle intestate ai coobbligati, con gli ultimi tre numeri “00X”, dove X è progressivo.
In questi casi, nella parte alta a sinistra della cartella è riportata la dicitura “Sono responsabili in solido del pagamento di questa cartella i seguenti coobbligati”, seguita dall’elenco dei nominativi. A livello operativo, la data di affidamento rilevante è quella del ruolo originario: si consideri quindi l’estratto dei riferimenti del ruolo e non la singola posizione del coobbligato, che è solo la “replica” del medesimo carico su più contribuenti.
Quali carichi rientrano nella Rottamazione quinquies
Individuata la data di affidamento, occorre capire se il tipo di debito rientra tra quelli che la norma consente di definire. L’intervento legislativo riguarda:
- imposte non versate emergenti dalle dichiarazioni annuali;
- somme risultanti dai controlli automatizzati e formali, ai sensi degli artt. 36 bis e 36 ter del DPR 600/1973 e degli artt. 54 bis e 54 ter del DPR 633/1972;
- contributi previdenziali Inps non pagati.
Restano fuori, invece, i debiti derivanti da accertamento, che seguono altre logiche, sia sostanziali che procedurali.
Rientrano comunque nella Rottamazione quinquies anche:
- i carichi affidati agli agenti della riscossione dal 2000 al 2017 per i quali sia divenuta inefficace una precedente definizione agevolata;
- i carichi affidati dal 1° gennaio 2000 al 30 giugno 2022 per i quali, al 30 settembre 2025, risulta inefficace una definizione precedente;
- i debiti inseriti in procedure concorsuali o strumenti di composizione della crisi d’impresa, con le specifiche regole dei crediti prededucibili;
- le sanzioni amministrative per violazioni del Codice della strada, ma solo per interessi e aggio di riscossione.
Sono, invece, esclusi i carichi affidati agli agenti della riscossione tra il 1° gennaio 2000 e il 30 giugno 2022 per i quali, alla data del 30 settembre 2025, risultino pagate tutte le rate previste dalla definizione precedente. In altre parole, la quinquies non riapre posizioni già saldate.
Per chiarezza operativa, può essere utile una sintesi schematica.
| Tipologia di debito | Ammesso alla Rottamazione quinquies | Note operative |
|---|---|---|
| Imposte da dichiarazioni e controlli automatizzati/formali | Sì | Se affidate tra 2000 e 2023 e non coperte da quater efficace al 30.09.2025 |
| Contributi previdenziali Inps | Sì | Stesse condizioni temporali dei ruoli fiscali |
| Debiti da accertamento | No | Restano fuori dalla misura |
| Carichi con vecchie definizioni inefficaci (2000–2017; 2000–30.06.2022) | Sì | Se inefficacia accertata entro il 30.09.2025 |
| Sanzioni Codice della strada | Parzialmente | Solo interessi e aggio |
| Carichi con tutte le rate già pagate | No | Nessuna riapertura di posizioni integralmente definite |
Il caso “classico”: cartella notificata nel 2024 e carico ammesso
Si prenda un esempio, simile a quello proposto nel documento di origine.
Il sig. Bianchi riceve una cartella di pagamento notificata il 10 marzo 2024. Se si fermasse alla data di notifica, potrebbe pensare che il carico resti fuori dalla Rottamazione quinquies.
Il professionista, però, non si limita alla prima pagina. Accede alla seconda parte della cartella, dalla pagina 5 in poi, e individua il riquadro “Riferimenti del ruolo”. Lì legge:
- “Ruolo n. 56789 2023”;
- “Data consegna ad Agenzia delle Entrate Riscossione: 5 novembre 2023”.
La data di consegna è successiva al 1° gennaio 2000 e anteriore al 31 dicembre 2023. Il ruolo è stato affidato all’agente della riscossione nel 2023, quindi il carico è astrattamente ammissibile alla Rottamazione quinquies, anche se la cartella è arrivata nella cassetta delle lettere nel 2024.
A questo punto si dovrà solo verificare che lo stesso carico non sia inserito in una Rottamazione quater ancora in corso al 30 settembre 2025. Se la quater è decaduta, oppure se quel ruolo non vi è mai rientrato, la posizione può essere definita con la nuova misura.
Il nodo operativo per studi e contribuenti
Guardando il quadro nel suo insieme, emerge un aspetto che molti contribuenti sottovalutano: la ricostruzione corretta della data di affidamento non può essere fatta “a memoria”. Serve l’accesso al cassetto dell’Agenzia delle Entrate Riscossione, l’estratto di ruolo aggiornato, la lettura puntuale dei riquadri nelle cartelle e, nei casi più complessi, l’incrocio con le pregresse definizioni agevolate.
Per gli studi professionali la vera sfida non è solo conoscere la norma, ma costruire un metodo di lavoro: catalogare i carichi per anno di affidamento, verificare la presenza di rottamazioni pregresse, verificare eventuali inefficacie e, solo dopo, decidere cosa portare dentro la quinquies.
Molti contribuenti continueranno istintivamente a concentrarsi sulla data di notifica. Eppure, per la Rottamazione quinquies, quella è quasi un dettaglio di contorno: la chiave di accesso resta la data di affidamento del carico.


