Il sistema tributario italiano si trova attualmente in una fase di particolare criticità operativa. La predisposizione delle dichiarazioni fiscali per il periodo d’imposta 2024 presenta lacune normative e tecnico-interpretative che compromettono la regolare attività professionale degli intermediari fiscali. Le istruzioni ministeriali risultano incomplete, mentre l’evoluzione legislativa continua a modificare il quadro di riferimento, determinando una situazione di incertezza che richiede interventi strutturali urgenti.
Quadro normativo in evoluzione: le lacune del modello Redditi 2025
La modulistica per la dichiarazione dei redditi 2025 presenta attualmente significative carenze che impediscono una corretta compilazione. L’Agenzia delle Entrate non ha ancora fornito chiarimenti definitivi su aspetti fondamentali della determinazione reddituale, lasciando i professionisti del settore in una condizione di sostanziale paralisi operativa.
Particolarmente critica appare la questione relativa alla determinazione del reddito effettivo nel rigo RN1 del modello. Si tratta di un elemento centrale per l’applicazione delle agevolazioni reddituali e per il calcolo delle detrazioni spettanti, la cui indeterminatezza compromette l’intero processo dichiarativo. Nel contesto della prassi professionale, questa incertezza si traduce nell’impossibilità di procedere alla predisposizione degli adempimenti con la necessaria accuratezza, comportando il rischio di errori nella quantificazione degli oneri tributari con conseguenze potenzialmente rilevanti per i contribuenti.
Assosoftware denuncia il ritardo: software in attesa di chiarimenti
Il comunicato stampa del 21 maggio 2025 dell’associazione Assosoftware ha evidenziato come il rilascio definitivo dei programmi di elaborazione fiscale sia subordinato all’acquisizione di ulteriori specificazioni tecniche da parte dell’amministrazione finanziaria. Tale circostanza interessa oltre il 90% delle aziende del settore informatico che sviluppano soluzioni gestionali per i professionisti.
Le problematiche segnalate riguardano principalmente l’incertezza sulle modalità di calcolo del reddito nei righi fondamentali del modello, unitamente ai meccanismi di determinazione degli acconti per il periodo d’imposta 2025 e alle variabili da considerare nell’applicazione delle nuove aliquote IRPEF. Nella prassi applicativa, queste criticità si manifestano attraverso l’impossibilità di automatizzare i controlli di coerenza e i calcoli tributari, elementi essenziali per garantire l’affidabilità delle elaborazioni.
Regime fiscale degli acconti: complessità normative irrisolte
Il Decreto Legge 23 aprile 2025, n. 55 ha definitivamente chiarito l’applicazione delle nuove aliquote IRPEF, risolvendo l’incertezza relativa alla struttura a tre scaglioni introdotta dalla Legge di Bilancio 2025. Tuttavia, la determinazione degli acconti per il 2025 presenta ancora numerose variabili di calcolo non chiarite.
Elemento di particolare complessità è rappresentato dalla maxi-deduzione per nuove assunzioni prevista dal D.Lgs. 30 dicembre 2023, n. 216. Laddove applicata nel 2024, tale agevolazione non può essere considerata nel calcolo degli acconti 2025 secondo il criterio storico, né può essere previsionalmente considerata per il periodo successivo.
Si consideri, inoltre, l’impatto del concordato preventivo biennale per i soggetti ISA, che presenta due configurazioni operative distinte. Nel primo caso, quello dell’adesione già perfezionata per il biennio 2024-2025, secondo l’articolo 20 del D.Lgs. n. 13/2024, gli acconti dovranno essere parametrati sul reddito concordato anziché su quello effettivamente dichiarato, comportando una rideterminazione complessa delle imposte di riferimento. La seconda configurazione riguarda invece la possibilità di adesione per il biennio 2025-2026, con implicazioni procedurali e sostanziali ancora da definire compiutamente.
Concordato preventivo biennale: normativa in fase di correzione
Il decreto istitutivo del CPB necessita ancora di significative correzioni normative che impattano direttamente sulla possibilità di adesione per il biennio 2025-2026. L’Atto del Governo n. 262, attualmente sottoposto a parere parlamentare, dovrà formalizzare modifiche sostanziali all’istituto.
Tra le principali novità in corso di definizione assume rilevanza l’esclusione definitiva dei contribuenti in regime forfetario dall’ambito applicativo, unitamente allo slittamento del termine di adesione dal 31 luglio al 30 settembre 2025. Particolarmente significative appaiono le nuove cause di esclusione per lavoratori autonomi partecipanti ad associazioni professionali, secondo cui l’adesione al CPB sarà preclusa ai professionisti che partecipano contemporaneamente ad associazioni o società tra professionisti, salvo che l’ente collettivo non concordi per i medesimi periodi d’imposta.
La contrazione del beneficio della flat tax costituisce un’ulteriore modifica di rilievo: a partire dal biennio 2025-2026, l’aliquota agevolata potrà essere applicata esclusivamente su una base imponibile non superiore a 85.000 euro, configurando una significativa limitazione rispetto al regime precedente.
Impatto della classificazione ATECO 2025 e modelli ISA
L’introduzione della nuova classificazione ATECO 2025 comporta ulteriori complessità operative che si sommano alle criticità già evidenziate. L’evoluzione dei modelli ISA (Indici Sintetici di Affidabilità) richiede un adeguamento delle procedure di calcolo che non può prescindere dalla definizione di parametri tecnici ancora non disponibili.
Nella casistica comune, questa situazione si traduce nell’impossibilità di fornire ai contribuenti indicazioni precise sulla convenienza dell’adesione al concordato, compromettendo la possibilità di effettuare scelte informate e consapevoli. Occorre considerare che il 2025 rappresenta il primo periodo d’imposta di effettiva applicazione del CPB in dichiarazione, con l’introduzione di nuovi quadri e modalità di compilazione che richiedono un periodo di rodaggio tecnico non compatibile con le attuali tempistiche.
La necessità di un rinvio strutturato delle scadenze
L’analisi della situazione normativa e tecnica evidenzia come ci si trovi di fronte a quella che può essere definita una “tempesta perfetta” di criticità convergenti. La mancanza di chiarimenti definitivi, unita alle modifiche normative ancora in corso e alle complessità tecniche irrisolte, configura un quadro di sostanziale impossibilità operativa.
Ogni ulteriore giorno di ritardo nell’ottenimento delle informazioni necessarie comporta una progressiva compressione dei tempi disponibili per l’elaborazione delle dichiarazioni, con il conseguente rischio di un incremento esponenziale degli errori commessi.
È pertanto necessario valutare tempestivamente l’opportunità di un rinvio strutturato delle scadenze ordinarie. In primo luogo, appare indispensabile lo spostamento del primo versamento al mese di luglio, senza applicazione di maggiorazioni, seguito da una seconda scadenza collocata a settembre per evitare il periodo di agosto. Inoltre, risulta necessaria la revisione del termine di adesione al CPB, allineandolo alla trasmissione dei dichiarativi secondo un criterio di razionalità procedimentale.
Rischi per l’adesione al concordato preventivo biennale
La permanenza delle attuali incertezze determina il concreto rischio di un ulteriore calo delle adesioni al CPB, che potrebbero diminuire rispetto allo scorso anno proprio a causa dell’impossibilità di valutare con completezza l’opportunità di aderire all’istituto. Tale circostanza si porrebbe in contrasto con gli obiettivi di politica fiscale sottesi all’introduzione del concordato, compromettendo l’efficacia dello strumento nel rapporto collaborativo tra amministrazione finanziaria e contribuenti.
Un rinvio tempestivo e adeguatamente strutturato rappresenta l’unica soluzione ragionevole per garantire la corretta applicazione della normativa tributaria. Al contrario, un eventuale slittamento dell’ultima ora si rivelerebbe sostanzialmente inutile, non consentendo il recupero dei tempi necessari per un’elaborazione accurata delle posizioni tributarie individuali.