L’Agenzia delle Entrate ha formalizzato, attraverso il provvedimento prot. n. 277593 del 1° luglio 2025, i parametri operativi che disciplinano i controlli preventivi per rimborsi 730/2025. Questa nuova disciplina conferma sostanzialmente i meccanismi già in essere, precisando però i criteri algoritmici che innescano il controllo automatizzato delle dichiarazioni modificate rispetto al precompilato. L’intervento normativo trova il proprio fondamento nell’articolo 5, comma 3-bis del D.Lgs. 175/2014, come modificato dalla Legge di Stabilità 2016, e rappresenta una fase di maturazione del sistema di controlli preventivi introdotto diversi anni fa. Si tratta, nella sostanza, di una raffinata procedura di risk assessment che l’amministrazione finanziaria applica alle dichiarazioni che presentano scostamenti significativi rispetto ai dati precompilati.
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Parametri algoritmici di selezione: la mappa dei controlli
I meccanismi di selezione si articolano su tre direttrici principali, che riflettono – secondo l’esperienza dell’amministrazione – i pattern più ricorrenti di potenziali irregolarità. Prima categoria: gli scostamenti quantitativamente rilevanti tra quanto dichiarato e i dati risultanti dai versamenti F24, dalle certificazioni uniche o dalle dichiarazioni degli anni precedenti. È qui che si manifesta, spesso inconsapevolmente, uno dei rischi più sottovalutati dai contribuenti.
L’algoritmo di selezione individua, in seconda battuta, le incongruenze rispetto ai dati trasmessi da soggetti terzi. L’attuale livello di interconnessione tra i sistemi informativi dell’amministrazione e quelli degli operatori economici (banche, assicurazioni, enti previdenziali) rende praticamente impossibile che certe discrepanze sfuggano al sistema di controllo. Si consideri, ad esempio, il caso delle spese mediche: se un contribuente dichiara importi significativamente superiori a quelli comunicati dagli enti sanitari per la predisposizione della precompilata, l’anomalia viene immediatamente rilevata.
Il terzo elemento di valutazione attiene alla storicità comportamentale del contribuente. L’amministrazione mantiene, per così dire, una memoria delle irregolarità pregresse, che influenza il calcolo del rischio associato a ciascuna dichiarazione. Non si tratta, tecnicamente, di una presunzione di colpevolezza, ma di una valutazione probabilistica che tiene conto dei precedenti.
Soglie di intervento e tempistiche operative
La soglia dei 4.000 euro per i rimborsi rimane il principale discrimine per l’attivazione dei controlli preventivi. Superato questo importo, in presenza di modifiche al precompilato che generano elementi di incoerenza, il sistema tende ad avviare automaticamente le verifiche.
Dal punto di vista temporale, l’amministrazione dispone di quattro mesi dalla scadenza di trasmissione della dichiarazione (30 settembre 2025) per completare i controlli preventivi. Il rimborso, qualora confermato, viene erogato entro sei mesi dalla medesima scadenza. Questo meccanismo vale indipendentemente dalla modalità di presentazione della dichiarazione: che si tratti di invio diretto tramite il portale dell’Agenzia o di trasmissione attraverso CAF e professionisti abilitati, le regole rimangono identiche.
È interessante notare come il provvedimento non distingua tra dichiarazioni “fai da te” e quelle elaborate con assistenza qualificata. L’art. 1, comma 4 del decreto citato chiarisce inequivocabilmente questo aspetto, stabilendo un regime uniforme di controlli.
Tipologie di modifiche sotto osservazione
Nell’esperienza operativa, le modifiche che attraggono maggiormente l’attenzione del sistema riguardano l’incremento di detrazioni o deduzioni rispetto al dato precompilato. Comprensibilmente, si tratta di variazioni che comportano un aumento del rimborso spettante, con evidenti riflessi sul gettito erariale.
Particolarmente delicate risultano le spese sanitarie e mediche. La casistica mostra come spesso i contribuenti inseriscano importi che, al momento del controllo, risultano difficilmente documentabili. Non di rado si tratta di scontrini non conformi o di prestazioni non detraibili che vengono erroneamente inserite nel modulo delle spese mediche.
Si consideri inoltre che l’evoluzione tecnologica ha reso possibile un livello di incrociamento dati impensabile fino a pochi anni fa. L’algoritmo di selezione – benché non pubblico nei dettagli – risulta evidentemente calibrato su schemi ricorrenti di potenziali anomalie.
Meccanismi di comunicazione e gestione dei controlli
Nel caso di presentazione diretta della dichiarazione, il contribuente riceve notifica del blocco del rimborso attraverso l’area autenticata del sito dell’Agenzia e tramite messaggio di posta elettronica. Diversa la procedura quando la dichiarazione viene trasmessa tramite intermediari abilitati: in questo caso l’Agenzia comunica direttamente con il soggetto che ha prestato l’assistenza fiscale.
La prassi operativa evidenzia una certa tolleranza dell’amministrazione verso modifiche marginali e adeguatamente documentate. Il problema emerge quando gli scostamenti risultano significativi e privi di giustificazione documentale. Per questo motivo, particolare attenzione deve essere prestata alla fase di predisposizione della dichiarazione, soprattutto quando si apportano correzioni sostanziali al modello precompilato.
Profili di criticità e considerazioni operative
L’attuale sistema di controlli preventivi solleva alcune questioni pratiche non trascurabili. Da un lato, la necessità dell’amministrazione di contrastare fenomeni elusivi ed evasivi; dall’altro, l’esigenza dei contribuenti di ottenere tempestivamente i rimborsi spettanti.
La giurisprudenza amministrativa ha talvolta evidenziato come certi “aggiustamenti” poco documentati si rivelino, al momento del controllo, difficilmente giustificabili. È questo il caso più frequente nelle situazioni problematiche rilevate dall’amministrazione.
Si deve quindi bilanciare l’esigenza di massimizzare i benefici fiscali spettanti con la necessità di evitare contenziosi inutili. L’approccio più prudente consiste nel mantenere un elevato standard documentale per tutte le modifiche apportate al precompilato, particolarmente quando queste incidono significativamente sull’importo del rimborso.