L’Agenzia delle Entrate intensifica le verifiche sulla descrizione delle fatture passive dei contribuenti di medie e minori dimensioni. La direttiva programmatica 2025 introduce criteri più stringenti per individuare acquisti non coerenti con l’attività esercitata, sfruttando sistemi automatizzati di analisi del rischio fiscale.
Fatture elettroniche e analisi del rischio
L’amministrazione finanziaria amplia il proprio raggio d’azione attraverso un’analisi capillare delle fatture elettroniche passive. Il monitoraggio si concentra sulla descrizione dettagliata degli acquisti effettuati dai contribuenti, con particolare attenzione alle operazioni che presentano elementi di discontinuità rispetto alla filiera economica di appartenenza.
La selezione avviene mediante algoritmi che identificano immediatamente acquisti palesemente incongruenti. Un professionista sanitario che acquista componenti per macchinari industriali, o un’azienda tessile che effettua spese per servizi legali internazionali, vengono automaticamente segnalati come profili a rischio elevato.
Costi residuali di gestione sotto la lente
La direttiva introduce parametri rigorosi per l’analisi dei costi residuali di gestione, ovvero quelle spese che non rientrano nelle principali voci di costo aziendale. Quando tali importi superano determinate soglie percentuali, calibrate sul settore specifico di attività , scatta un sistema di allerta automatico.
I contribuenti soggetti agli indicatori sintetici di affidabilità fiscale (ISA) risultano particolarmente esposti a questa tipologia di controlli. I modelli ISA incorporano infatti specifici indici basati sul rapporto tra costi residuali e costi complessivi dell’attività , rendendo più agevole l’individuazione di anomalie strutturali.
Meccanismi di selezione e indicatori di rischio
L’Agenzia delle Entrate ha sviluppato un articolato sistema di indicatori di rischiosità fiscale che va oltre la mera analisi dei costi. Gli elementi presi in considerazione includono:
- Crediti IVA anomali: posizioni creditorie non giustificate dai dati economici o dalle normative di settore;
- Redditività costantemente bassa: profitti contenuti o stagnanti nonostante ricavi in crescita;
- Incoerenza dei beni strumentali: dotazioni aziendali non allineate con l’attività dichiarata;
- Magazzini anomali: scorte incompatibili con il volume d’affari;
- Potenziale impiego di lavoro sommerso: discrepanze tra fatturato e personale dichiarato.
Liste selettive e comunicazioni di anomalia
Entro aprile 2025, l’amministrazione finanziaria renderà disponibili liste selettive di contribuenti ISA che presentano anomalie significative. Questi soggetti riceveranno, in prima istanza, comunicazioni mirate volte a sollecitare una regolarizzazione spontanea della propria posizione.
Il processo prevede una fase iniziale di “moral suasion”, attraverso la quale l’Agenzia intende stimolare l’adempimento volontario prima di procedere con verifiche più invasive.
Intensificazione dei controlli sul territorio
La programmazione 2025 prevede un incremento sostanziale delle attività di accesso breve, strumento che permette verifiche rapide e mirate presso le sedi operative dei contribuenti. Tale intensificazione risponde all’esigenza di presidio territoriale e contrasto all’evasione sistematica.
Gli accessi verranno prioritariamente indirizzati verso i soggetti che presentano i profili di rischio più elevati secondo gli indicatori sopra descritti, ottimizzando così l’impiego delle risorse ispettive.
Intelligenza artificiale e compliance fiscale
L’implementazione di algoritmi avanzati e sistemi di intelligenza artificiale rappresenta il fulcro tecnologico della nuova strategia di controllo. Questi strumenti permettono di processare enormi quantità di dati provenienti dalle fatture elettroniche, incrociandoli con le informazioni già presenti nelle banche dati fiscali.
Le posizioni a maggior rischio vengono filtrate attraverso successivi livelli di affinamento, garantendo che solo i casi realmente sospetti siano sottoposti a verifica approfondita. Tale approccio massimizza l’efficacia dell’azione di contrasto all’evasione, minimizzando al contempo l’impatto sui contribuenti corretti.