info@studiopizzano.it

Decreto Omnibus 2025

Compliance Errori formali: il fisco controlla i modelli redditi 2023 (annualità 2022)

15 Settembre, 2025

L’Agenzia delle Entrate ha avviato una sistematica attività di verifica sui modelli dichiarativi relativi al periodo d’imposta 2022, attraverso l’invio di specifiche comunicazioni di Compliance Errori formali. Questi documenti – caratterizzati dall’assenza di richieste immediate di pagamento – rappresentano un meccanismo di controllo preventivo che mira a identificare potenziali criticità nelle dichiarazioni dei redditi prima che queste possano generare problematiche fiscali negli anni successivi. La strategia dell’amministrazione finanziaria si articola su un approccio di monitoraggio proattivo, concentrandosi su tre aree particolarmente sensibili: la corretta determinazione del ROL (Risultato Operativo Lordo), la quantificazione delle perdite d’impresa riportabili e il calcolo dell’eccedenza ACE (Aiuto alla Crescita Economica).

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • L’Agenzia delle Entrate invía comunicazioni su errori formali senza richiesta immediata di pagamento, per prevenire criticità fiscali future.
  • Ambiti controllati: corretto calcolo del ROL, perdite d’impresa riportabili, misura dell’eccedenza ACE.
  • Rateizzazione: fino a 20 rate trimestrali per avvisi bonari; piccole difformità o ritardi sono tollerati in limiti specifici.
  • Tempistiche: prima rata entro 60/30/90 giorni a seconda della casistica; sospensione estiva dei termini dall’1 agosto al 4 settembre.
  • Risposta: possibile dichiarazione integrativa o chiarimenti via Civis entro 60 giorni, oppure attendere rischiando controlli futuri.
  • Attenzione: le anomalie rilevate restano tracciate e possono influire su successivi accertamenti e deducibilità.

Quadro normativo e finalità delle verifiche amministrative

Il sistema di tali comunicazioni trova la sua base giuridica nell’ambito dei poteri di controllo attribuiti all’Agenzia delle Entrate dal decreto legislativo 546/1992 e dalle successive modificazioni normative. Questo strumento si inserisce in una logica di prevenzione del contenzioso, consentendo all’amministrazione di segnalare tempestivamente eventuali anomalie senza attivare immediatamente le procedure sanzionatorie.

Nella prassi applicativa, queste comunicazioni si configurano come atti informativi privi di contenuto impositivo diretto. Tuttavia – ed è questo l’aspetto che spesso viene sottovalutato dai contribuenti – le incongruenze segnalate mantengono rilevanza per le future determinazioni fiscali. L’amministrazione finanziaria ha infatti implementato un sistema di tracciamento delle anomalie che consente di monitorare nel tempo l’evoluzione delle posizioni contributive.

Si consideri che il meccanismo opera su base informatizzata, con algoritmi che confrontano automaticamente i dati dichiarati con parametri di riferimento settoriali e con le informazioni presenti nelle banche dati dell’amministrazione. Questo approccio consente di individuare discrepanze che potrebbero non emergere in sede di controllo tradizionale.

Analisi delle tipologie di anomalie rilevate

Problematiche relative al calcolo del ROL

Il Risultato Operativo Lordo costituisce un parametro fondamentale per la determinazione della deducibilità degli interessi passivi, secondo quanto stabilito dall’articolo 96 del TUIR. Nell’esperienza applicativa si osserva come errori nella sua determinazione generino conseguenze che si protraggono per più esercizi, compromettendo la capacità dell’impresa di dedurre oneri finanziari legittimamente sostenuti.

La casistica più ricorrente riguarda la mancata considerazione di componenti reddituali straordinari o la errata classificazione di voci che dovrebbero essere escluse dal calcolo. Questi aspetti, apparentemente marginali nell’anno di riferimento, possono determinare significative perdite di deducibilità negli esercizi successivi, particolarmente per imprese con elevati livelli di indebitamento.

Gestione delle perdite d’impresa riportabili

Le perdite fiscali rappresentano un patrimonio aziendale che, se correttamente quantificato e gestito, può generare benefici tributari significativi negli anni futuri. Le comunicazioni evidenziano frequentemente errori nella loro determinazione, spesso derivanti da una non corretta applicazione delle regole di riporto previste dall’articolo 84 del TUIR.

La giurisprudenza di legittimità ha chiarito in diverse occasioni come la corretta determinazione delle perdite riportabili richieda un’analisi puntuale di tutti i componenti reddituali, inclusi quelli straordinari. Errori in questa fase possono compromettere la possibilità di utilizzare tali perdite negli esercizi successivi, con evidenti riflessi negativi sulla posizione fiscale complessiva dell’impresa.

Determinazione dell’eccedenza ACE

L’Aiuto alla Crescita Economica, disciplinato dal decreto-legge 201/2011, presenta profili di complessità applicativa che spesso generano errori nella sua determinazione. Le comunicazioni dell’Agenzia evidenziano particolare attenzione verso la corretta quantificazione dell’incremento di patrimonio netto e verso l’applicazione dei coefficienti di rendimento previsti dalla normativa.

Strategie operative e opzioni procedurali per i contribuenti

Prima opzione: correzione mediante dichiarazione integrativa

Quando la segnalazione dell’Agenzia risulta fondata, il contribuente deve valutare l’opportunità di presentare una dichiarazione integrativa ai sensi dell’articolo 2, comma 8-ter, del DPR 322/1998. Questa opzione richiede però un’analisi preventiva degli effetti che l’errore potrebbe aver generato negli anni successivi.

È necessario verificare se l’anomalia abbia già influenzato le determinazioni fiscali degli esercizi seguenti. In tal caso, occorre procedere alla correzione di tutte le dichiarazioni coinvolte, utilizzando l’istituto del ravvedimento operoso per minimizzare l’impatto sanzionatorio. La prassi professionale suggerisce di quantificare preliminarmente tutti gli effetti economici prima di procedere con le correzioni.

Seconda opzione: presentazione di chiarimenti tramite Civis

Il sistema Civis rappresenta un canale privilegiato per il dialogo con l’amministrazione finanziaria. Il termine di 60 giorni dalla ricezione della comunicazione deve essere rispettato rigorosamente, pena la perdita della possibilità di fornire chiarimenti in questa sede.

La documentazione da allegare deve essere completa e tecnicamente ineccepibile. Spesso accade che l’amministrazione non abbia considerato elementi specifici della posizione del contribuente o interpretazioni normative legittime ma non immediatamente evidenti dall’esame della dichiarazione. Una strategia difensiva ben articolata può risolvere definitivamente la questione senza necessità di ulteriori adempimenti.

Terza opzione: strategia di attesa

In determinate circostanze, particolarmente quando si ritiene infondata la segnalazione ricevuta, può risultare strategicamente vantaggioso non intraprendere alcuna azione immediata. Questa scelta comporta però l’assunzione del rischio di future contestazioni, che potrebbero materializzarsi sotto forma di avvisi di accertamento con le relative sanzioni e interessi.

Profili procedurali e aspetti temporali

Sospensione feriale e tempistiche di notificazione

Le comunicazioni elaborate nel mese di agosto vengono trasmesse ai contribuenti a partire dal 1° settembre, in ossequio alle disposizioni sulla sospensione feriale degli atti amministrativi. Questo aspetto procedurale può generare problemi operativi negli studi professionali, considerato che i termini per i chiarimenti decorrono dalla data di ricezione effettiva.

La normativa sulla sospensione feriale, consolidata negli anni attraverso specifici provvedimenti dell’Agenzia, mira a tutelare i diritti di difesa dei contribuenti evitando che scadenze importanti cadano durante il periodo estivo. Tuttavia, questa disciplina può creare situazioni di incertezza nella gestione pratica delle comunicazioni.

Coordinamento con altre procedure di controllo

Le comunicazioni si inseriscono in un quadro più ampio di attività di controllo dell’Agenzia delle Entrate. È fondamentale comprendere che le informazioni in esse contenute vengono acquisite nel fascicolo elettronico del contribuente e possono essere utilizzate in sede di eventuali future verifiche.

La strategia dell’amministrazione finanziaria prevede infatti un approccio integrato, dove i dati acquisiti attraverso queste comunicazioni confluiscono negli archivi utilizzati per la selezione dei soggetti da sottoporre a controllo sostanziale. Questo aspetto rende particolarmente delicata la gestione di queste comunicazioni.

Articoli correlati