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Cambio Gestione INPS e Quadro RR in corso d’anno

26 Maggio, 2025

Affrontare un cambio di regime previdenziale nel corso dell’anno fiscale, come il passaggio dalla Gestione Separata INPS alla Gestione Commercianti, richiede un’attenzione certosina nella dichiarazione dei redditi. In particolare, la corretta compilazione del Quadro RR del Modello Redditi diventa un crocevia fondamentale per evitare errori e garantire la propria regolarità contributiva.

La sfida del quadro RR in caso di transizione

Quando un contribuente modifica il proprio inquadramento previdenziale durante l’anno d’imposta – si pensi al classico esempio di un libero professionista “senza cassa” che avvia un’attività commerciale – sorge l’immediata necessità di tenere distinti i redditi maturati sotto le diverse gestioni. Questa separazione non è un mero formalismo, ma una condizione essenziale per il corretto calcolo dei contributi dovuti. Il Quadro RR del Modello Redditi è il collettore di queste informazioni e la sua compilazione, in questi scenari di transizione, merita un approfondimento specifico. È opportuno notare come, nella prassi, la mancata segmentazione dei redditi rappresenti una criticità ricorrente.

Chi è tenuto alla compilazione del quadro RR?

Prima di addentrarci nel meccanismo di compilazione in caso di passaggio tra gestioni, è utile richiamare chi sono i soggetti obbligati a presentare il Quadro RR. La normativa fiscale individua principalmente tre categorie di contribuenti:

  • Gli iscritti alle Gestioni speciali degli artigiani e dei commercianti, che troveranno la loro sezione di riferimento (Sezione I del quadro);
  • I liberi professionisti iscritti alla Gestione Separata dell’INPS, ai sensi dell’art. 2, comma 26, della legge n. 335/1995, destinatari della Sezione II.

Infine, una casistica più recente riguarda i lavoratori sportivi del settore dilettantistico con redditi da lavoro autonomo, la cui disciplina è confluita nella Sezione III “Contributi previdenziali dovuti dai lavoratori autonomi iscritti alla Gestione Separata di cui all’art. 2, comma 26, della legge n. 335/1995 – riforma dello sport: decreto legislativo n. 36/2021”. La corretta individuazione della propria categoria è, evidentemente, il primo passo per non commettere imprecisioni.

Navigare il quadro RR: istruzioni per il cambio gestione

Il principio cardine, quando si verifica un cambio di gestione INPS in corso d’anno, è che per ogni gestione previdenziale a cui si è stati iscritti è necessario compilare una riga distinta all’interno del Quadro RR. Questo significa che i redditi o i corrispettivi devono essere imputati con precisione all’intervallo temporale di competenza e alla relativa gestione. Non si tratta, quindi, di sommare i redditi e indicarli in un’unica sezione, un errore che purtroppo si riscontra talvolta nell’esperienza applicativa. Occorre procedere con metodo.

Esempio pratico: dalla gestione separata ai commercianti

Immaginiamo un contribuente che, dopo aver operato come libero professionista iscritto alla Gestione Separata fino al 30 aprile 2024, dal 1° maggio 2024 avvii un’attività commerciale, iscrivendosi alla Gestione Commercianti. Come dovrà comportarsi nella compilazione del Quadro RR del Modello Redditi 2025 (relativo all’anno d’imposta 2024)? È più semplice di quanto sembri, se si segue la logica della separazione.

Per il periodo 1° gennaio – 30 aprile 2024, durante il quale era attivo solo nella Gestione Separata, il nostro professionista dovrà inserire i corrispettivi percepiti in tale arco temporale nella Sezione II del Quadro RR, dedicata appunto ai professionisti senza cassa. Semplice.

Successivamente, per il periodo 1° maggio – 31 dicembre 2024, caratterizzato dall’iscrizione alla Gestione Commercianti, i corrispettivi andranno riportati nella Sezione I del Quadro RR, specifica per artigiani e commercianti. Una procedura chiara, ma che richiede precisione.

Corrispettivi distinti, contributi corretti

La logica sottesa a questa suddivisione è intuitiva: i contributi previdenziali sono calcolati su basi imponibili e con aliquote che possono variare significativamente tra le diverse gestioni INPS. Indicare i redditi in modo cumulativo o nella sezione sbagliata del Quadro RR potrebbe portare a un calcolo errato dei contributi dovuti, con possibili conseguenze sia in termini di versamenti insufficienti (e quindi sanzioni) sia, in rari casi, di versamenti eccedenti non immediatamente riconosciuti. È importante e fondamentale, quindi, che i corrispettivi maturati nei diversi periodi siano indicati separatamente, come più volte sottolineato. Questo passaggio è cruciale.

Un obbligo da non sottovalutare

La compilazione del Quadro RR, nei casi previsti, non è una facoltà, ma un obbligo dichiarativo. Trascurare questo adempimento o compilarlo in maniera inesatta può esporre il contribuente a richieste da parte dell’Istituto Previdenziale e, nei casi più seri, a contestazioni formali. La prassi amministrativa, del resto, è sempre più orientata a controlli incrociati e puntuali. Pertanto, dedicare la giusta attenzione a questo specifico riquadro del Modello Redditi è un investimento in tranquillità fiscale e contributiva. Si consideri, ad esempio, l’importanza di conservare tutta la documentazione attestante i redditi percepiti nei distinti periodi di gestione (magari organizzata al fine di poter agevolmente ricostruire i dati da inserire.

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