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Bonus elettrodomestici 2025 in arrivo: sconto diretto fino a 200 euro

2 Settembre, 2025

Il contributo “bonus elettrodomestici” per il rinnovo dei grandi elettrodomestici domestici rappresenta, nella prassi professionale, una delle misure più attese del panorama fiscale 2025. Gli operatori del settore attendevano da mesi l’emanazione del decreto attuativo – ora finalmente in via di definizione – che delinei con precisione i contorni applicativi dell’agevolazione.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Il bonus elettrodomestici 2025 prevede uno sconto diretto fino a 200 € sui grandi elettrodomestici qualificati.
  • Valido solo per 7 categorie: lavatrici/lavasciuga (min. classe A), forni (min. classe A), cappe (min. B), lavastoviglie/asciugabiancheria (min. C), frigoriferi/congelatori (min. D), piani cottura UE 2019/2016.
  • Richiesta rottamazione obbligatoria del vecchio apparecchio di classe inferiore e fabbricazione europea del nuovo acquisto.
  • Agevolazione 30% del prezzo fino a 100 € per tutti, 200 € (ISEE < 25.000 €).
  • Un solo elettrodomestico per nucleo familiare all’anno.
  • Accesso solo con voucher elettronico PagoPA presso i negozi aderenti, erogato in ordine cronologico (no click day) fino a esaurimento fondi (budget: 50 mln €).
  • Attenzione alle sovrapposizioni con altri bonus (es. bonus mobili). Dubbi su cumulabilità e modalità pratiche di smaltimento.
  • Operativo dall’autunno 2025: verificare sempre requisiti aggiornati prima di acquistare.

Bonus elettrodomestici 2025: i passaggi burocratici e le tempistiche operative

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L’iter normativo si è rivelato, come spesso accade, più complesso del previsto. Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy ha già apposto la propria firma sul testo regolamentare, che ora attende il vaglio definitivo del Ministero dell’Economia e delle Finanze. L’incentivo per l’acquisto di elettrodomestici, secondo quanto emerge dalle fonti ministeriali, dovrebbe diventare operativo nelle prossime settimane.

La Legge di Bilancio 2025 aveva inizialmente fissato termini più ristretti per l’emanazione della disciplina attuativa. Nella pratica professionale si osserva però che tali scadenze vengono spesso disattese quando il legislatore deve coordinare disposizioni complesse. Il decreto interministeriale atteso dovrà infatti definire non solo i criteri di accesso, ma anche le modalità tecniche di fruizione attraverso la piattaforma PagoPA.

Categoria merceologiche ammissibili e vincoli di efficienza energetica

Il perimetro delle spese agevolabili si concentra esclusivamente sui grandi elettrodomestici. L’elenco preliminare, soggetto ancora a possibili revisioni, comprende sette specifiche tipologie di prodotti:

  • I) Lavatrici e lavasciuga – classe energetica minima A
  • II) Forni domestici – classe energetica minima A
  • III) Cappe aspiranti da cucina – classe energetica minima B
  • IV) Lavastoviglie – classe energetica minima C
  • V) Asciugabiancheria – classe energetica minima C
  • VI) Frigoriferi e congelatori – classe energetica minima D
  • VII) Piani cottura conformi ai parametri del Regolamento UE 2019/2016

Si consideri che il legislatore ha escluso dal beneficio tutti gli apparecchi di piccole dimensioni. Aspirapolvere, ferri da stiro, oppure i condizionatori d’aria non rientrano nell’agevolazione. È opportuno notare come questa scelta tecnica risponda presumibilmente a esigenze di contenimento della spesa pubblica, vista la dotazione limitata del fondo.

Meccanismo di smaltimento obbligatorio e comparazione energetica

Il contributo non opera come semplice sconto sull’acquisto, ma richiede necessariamente la rottamazione dell’apparecchio sostituito. Nell’esperienza applicativa di misure analoghe, questo aspetto spesso trascurato rappresenta una delle criticità ricorrenti per i beneficiari.

Il vecchio elettrodomestico deve appartenere a una classe energetica inferiore rispetto al nuovo acquisto. Prendiamo un caso pratico: l’acquisto di una lavatrice classe A comporta l’obbligo di smaltire la lavatrice precedente purché di classe B o inferiore. Per un frigorifero di nuova classe D (che corrisponde alla precedente A+++), occorre rottamare quello esistente se di classe E o inferiore (ex A++).

Vincoli territoriali di produzione e requisiti Made in Europe

Un aspetto spesso sottovalutato riguarda l’origine geografica dei prodotti. Il bonus elettrodomestici si applica esclusivamente agli apparecchi fabbricati in stabilimenti ubicati nel territorio dell’Unione Europea. Nella casistica comune, questa limitazione può creare difficoltà operative per i rivenditori e incertezze per i consumatori.

La verifica dell’origine produttiva rappresenta una delle problematiche più complesse da gestire operativamente. Non esiste attualmente un sistema uniforme di tracciabilità che permetta di identificare agevolmente il luogo di fabbricazione degli elettrodomestici.

Parametri economici: importi e soglie ISEE differenziate

Il sistema di calcolo del contributo presenta una struttura articolata. L’agevolazione copre il 30% del prezzo di acquisto, con massimali variabili secondo la situazione reddituale del nucleo familiare.

Per tutti i richiedenti: limite massimo 100 euro per ciascun elettrodomestico
Per famiglie con ISEE fino a 25.000 euro: limite massimo 200 euro

Si analizzi un esempio concreto: l’acquisto di un frigorifero del valore di 800 euro genererebbe teoricamente uno sconto di 240 euro (30% del prezzo). Applicando però il massimale, il beneficio effettivo risulterebbe di 100 euro per le famiglie ordinarie, oppure di 200 euro per quelle con indicatore ISEE inferiore alla soglia stabilita.

È importante e fondamentale sottolineare che ciascun nucleo familiare può beneficiare dell’agevolazione per un solo elettrodomestico nell’arco dell’anno.

Procedura di accesso: modalità telematiche e gestione dei voucher

La richiesta dovrà essere presentata attraverso un portale dedicato gestito da PagoPA. Il sistema emetterà un voucher elettronico utilizzabile presso gli esercizi commerciali aderenti all’iniziativa. Nella pratica operativa, questo meccanismo replica il modello già sperimentato per altri bonus (come quello televisivo del 2021).

Il voucher avrà durata limitata nel tempo per evitare fenomeni di sterilizzazione delle risorse. Se non utilizzato entro i termini stabiliti, il contributo tornerà nella disponibilità generale del fondo.

Problematiche applicative e sovrapposizioni normative

Nell’esperienza applicativa emergono alcune criticità interpretative. Una questione rilevante riguarda la possibile sovrapposizione con il bonus mobili ed elettrodomestici (collegato agli interventi di ristrutturazione edilizia). Non è ancora chiarito se sia possibile cumulare i due benefici per lo stesso acquisto.

Un ulteriore aspetto di incertezza concerne la gestione pratica dello smaltimento. Non risulta definito se la certificazione della rottamazione debba essere curata dal venditore oppure dal beneficiario, né quali documenti probatori siano richiesti.

Dotazione finanziaria e modalità di esaurimento risorse

Il fondo destinato alla misura ammonta complessivamente a 50 milioni di euro per il 2025. Considerando i costi di gestione della piattaforma, la disponibilità effettiva si riduce a circa 48 milioni. Si tratta di risorse tutt’altro che abbondanti, considerata la platea potenziale dei beneficiari.

Il meccanismo di assegnazione seguirà il principio temporale: le domande verranno soddisfatte secondo l’ordine cronologico di presentazione, fino ad esaurimento dei fondi disponibili. Non si configura tecnicamente un “click day” tradizionale, ma di fatto si andrà verso una corsa alla presentazione delle richieste.

Tempistiche di operatività e fase transitoria

Secondo le informazioni ministeriali più recenti, l’obiettivo è rendere operativa la misura entro l’autunno 2025. Prima dell’avvio effettivo occorrerà completare la configurazione tecnica della piattaforma telematica e definire l’elenco degli esercenti che aderiscono all’iniziativa.

I tempi di implementazione dipenderanno anche dalla definizione delle procedure di verifica dei requisiti e delle modalità di recupero dei crediti da parte dei venditori aderenti. Nella pratica amministrativa, questi aspetti tecnici richiedono spesso tempistiche più lunghe del previsto.

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