Mi occupo della gestione contabile di una società sportiva dilettantistica a responsabilità limitata. A seguito dell’apertura di un canale sul registro Sport e Salute per la comunicazione dei rimborsi ai volontari sportivi, vorrei sapere se questo nuovo adempimento comporterà anche l’obbligo di certificare gli importi erogati tramite Certificazione Unica, o se continueranno ad essere trattati come in precedenza, senza obbligo di CU.
Il D.L. 31 maggio 2024 n. 71 ha introdotto importanti novità in materia di rimborsi ai volontari sportivi, reintroducendo la possibilità di riconoscere rimborsi forfettari anche per attività svolte nel proprio comune di residenza, nel limite di 400 euro mensili, per manifestazioni ed eventi sportivi riconosciuti da FSN, DSA, EPS, CONI, CIP e Sport e Salute. Per questi rimborsi è stato introdotto l’obbligo di comunicare sia i nominativi che gli importi erogati tramite l’apposita funzionalità del Registro delle Attività Sportive (RAS) entro la fine del mese successivo al trimestre di svolgimento delle prestazioni.
Il trattamento fiscale di tali somme presenta delle peculiarità: pur non concorrendo a formare il reddito del percipiente, esse rilevano ai fini del superamento della franchigia previdenziale di 5.000 euro annui e fiscale di 15.000 euro annui. In considerazione di questa particolarità, e al solo fine di consentire all’amministrazione finanziaria e di conseguenza all’INPS la verifica del superamento di dette soglie, è probabile che in sede di approvazione dei nuovi modelli delle CU2025 verrà prevista una causale specifica, analogamente a quanto già avvenuto per i rimborsi forfettari erogati prima dell’entrata in vigore della riforma dello sport.
Al momento, tuttavia, non è stato disciplinato alcun obbligo specifico di certificazione tramite CU per questi rimborsi.