info@studiopizzano.it

Finanziamento da terzi a Srl

Istituita la Direzione consulenza Agenzia Entrate

9 Settembre, 2025

L’Agenzia delle Entrate vara una direzione consulenza dedicata, con una riorganizzazione che segna il ritorno alle origini. La nuova struttura centralizza interpelli, circolari e attività interpretative, mentre gli uffici locali si rafforzano per l’adempimento collaborativo. Il regolamento è stato approvato a luglio 2025.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • È stata istituita una nuova Direzione consulenza presso l’Agenzia delle Entrate, con centralizzazione di interpelli, circolari e attività interpretative.
  • Fine del modello divisionale: ritorno a una struttura verticale e centralizzata, come prima del 2017.
  • Tre gli obiettivi: uniformità interpretativa nazionale, collaborazione con uffici locali e supporto all’adempimento collaborativo.
  • Le grandi novità: database nazionale interpelli e fee per quesiti specialistici.
  • Razionalizzazione della gestione tra divisione contribuenti, grandi contribuenti e attività internazionale.
  • La riforma mira a fornire un riferimento univoco per i contribuenti e a ridurre le incertezze interpretative.
  • Regolamento già approvato a luglio 2025, operatività attesa a breve dopo il via libera ministeriale.

Il ritorno alla struttura di consulenza centralizzata

L’amministrazione fiscale ha deciso di rimettere mano alla propria organizzazione. Dopo quasi nove anni di sperimentazione del modello divisionale introdotto nel 2017, si torna a un approccio più tradizionale. La direzione consulenza ritrova infatti una collocazione centrale nell’organigramma dell’ente.

Il nuovo assetto, secondo quanto emerge dalle fonti interne, risponde a criticità concrete emerse nella prassi operativa. Si consideri che attualmente esistono ben tre uffici che si occupano di IVA, una situazione che genera spesso orientamenti difformi su questioni simili. Questo crea confusione nel rapporto tra fisco e contribuenti, un aspetto spesso trascurato nella valutazione dell’efficacia organizzativa.

La riorganizzazione tocca principalmente la Divisione contribuenti, dove l’attività di consulenza era frammentata tra diverse direzioni che operavano “a due teste” – una per i controlli e una per l’interpretazione normativa.

Potenziamento strutturale e adempimento collaborativo

La riforma non dimentica gli uffici locali, che vengono potenziati in vista dell’investimento strategico sull’adempimento collaborativo. Come spesso accade nelle ristrutturazioni organizzative, si punta su una maggiore specializzazione territoriale per supportare l’attività della direzione centrale.

Il regolamento approvato a luglio – attualmente in fase di silenzio assenso presso il ministero dell’Economia – dovrebbe diventare operativo entro breve. Si tratta di quello che i tecnici definiscono un “riassetto radicale” dopo il test pluriennale della struttura divisionale.

Dalla divisione contribuenti alla direzione unica

Nella prassi professionale si osserva frequentemente come la moltiplicazione degli interlocutori su materie affini generi incertezze interpretative. È opportuno notare che la nuova direzione non si limiterà alle risposte agli interpelli, ma gestirà l’intera gamma dell’attività consultiva: circolari, prassi, FAQ e supporto alla riforma fiscale.

Particolare attenzione viene riservata agli interpelli, per i quali la legge delega sulla riforma fiscale ha già previsto una ristrutturazione con la creazione di una banca dati e risposte a quesiti più complessi mediante il pagamento di una fee per la consulenza specialistica.

Il nuovo modello prevede anche una direzione che unifica grandi contribuenti e attività internazionale, razionalizzando ulteriormente la struttura organizzativa.

Dalla frammentazione orizzontale al modello verticale

Prima del 2017, l’Agenzia operava con macro direzioni a struttura verticalizzata, seguite dalle direzioni regionali e dagli uffici locali. Dal 2017 si è passati a un modello orizzontale con divisioni guidate da capi che coordinano direzioni affini per materia.

La giurisprudenza ha talvolta interpretato questa moltiplicazione degli uffici come un elemento di potenziale incertezza per i contribuenti. Nella casistica comune emerge infatti la difficoltà di identificare l’interlocutore competente per specifiche questioni fiscali.

Con ogni probabilità si assisterà al ritorno alle tradizionali direzioni: accertamento, normativa e contenzioso. Una scelta che riflette l’esperienza maturata negli anni precedenti la riforma del 2017, quando l’organizzazione dell’ente si basava su competenze chiaramente delimitate.

Prospettive operative e tempistiche

Le modifiche organizzative entreranno in vigore dopo il completamento dell’iter presso il ministero dell’Economia. Si tratta di un’operazione di “manutenzione straordinaria” che mira a riportare ordine in una struttura che negli ultimi anni ha mostrato criticità ricorrenti.

L’adempimento collaborativo rappresenta uno degli assi strategici della nuova organizzazione. Gli uffici territoriali dovranno infatti supportare le imprese che aderiscono a questo regime, fornendo un’interlocuzione più diretta e specializzata. Nell’esperienza applicativa, questo strumento ha dimostrato di ridurre significativamente il contenzioso quando gestito con competenze dedicate.

La direzione consulenza centralizzata dovrebbe garantire maggiore uniformità nell’interpretazione delle norme fiscali, riducendo il rischio di orientamenti contrastanti che spesso si verificano quando le competenze sono distribuite su più uffici.

Articoli correlati