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Definizione agevolata tributi locali

Definizione agevolata tributi locali: la sanatoria entra nel bilancio 2026

22 Ottobre, 2025

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La legge di bilancio 2026 contiene una novità che molti contribuenti attendevano da tempo. Regioni, province e comuni potranno finalmente attivare procedure di definizione agevolata per i crediti difficili da recuperare. L’obiettivo? Permettere ai cittadini di chiudere le pendenze versando solo l’importo del tributo dovuto, senza aggiungere interessi e sanzioni (o pagandoli in misura ridotta). Una misura che, in qualche modo, anticipa quanto già previsto nella delega fiscale ma che rischiava di rimanere impantanata nelle lunghe tempistiche della riforma.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Sanatoria sui tributi locali: solo imposta dovuta, senza interessi e sanzioni (o con riduzioni).
  • Ogni ente locale approva un regolamento e lo pubblica online: 60 giorni minimo per aderire.
  • Inclusi IMU, TARI, altri tributi patrimoniali e multe; esclusi Irap e tributi erariali.
  • Estesa sia a riscossione diretta sia a concessionari privati; esclusa Agenzia Entrate-Riscossione.
  • Periodo limitato (es. 2015-2023): vincoli temporali e digitalizzazione delle procedure (PagoPA, web).
  • Possibilità di sanatoria anche su accertamenti e contenziosi tributari in corso.
  • Ogni ente può modulare condizioni, riduzioni e modalità di pagamento.

Il contesto normativo e i tempi accelerati della manovra

Occorre ricordare che questa possibilità era già emersa nei lavori relativi al decreto legislativo sulla fiscalità locale. Un testo che, a dire il vero, si è arenato proprio per le resistenze espresse in Conferenza unificata. Comuni e regioni non avevano trovato l’intesa necessaria. E così il governo ha scelto di non aspettare oltre, inserendo direttamente nella manovra 2026 la cornice normativa per le sanatorie locali.

La scelta non è casuale. Si tratta di garantire una certa equità di trattamento: da una parte ci sono i tributi gestiti dall’Agenzia delle Entrate-Riscossione (per i quali è prevista la cosiddetta “rottamazione quinquies” con 54 rate spalmate su 9 anni), dall’altra i tributi locali che finora erano esclusi da meccanismi analoghi. La definizione agevolata tributi locali mira proprio a colmare questo divario.

Ambito applicativo: quali tributi rientrano nella sanatoria

Non tutti i tributi possono essere oggetto di definizione agevolata. La manovra stabilisce che siano inclusi quelli gestiti in autonomia da regioni ed enti locali, con alcune esclusioni ben precise. L’Irap, ad esempio, resta fuori. Stessa sorte per le compartecipazioni e le addizionali sui tributi erariali.

Rientrano invece nella sanatoria:

  • I tributi propriamente detti (come IMU, TARI e simili)
  • Le entrate di natura patrimoniale (canoni concessori, affitti di immobili pubblici, corrispettivi per utenze)
  • Le sanzioni amministrative

Un perimetro abbastanza ampio, che consente agli enti di agire anche su posizioni relative a multe, canoni e altri introiti che spesso si accumulano nel tempo senza mai essere riscossi.

Modalità di adesione: tempi e procedure per i contribuenti

La procedura per aderire alla definizione agevolata non è unica su tutto il territorio nazionale. Ogni ente dovrà adottare un proprio regolamento e pubblicarlo sul proprio sito istituzionale. Da quel momento scatterà il termine minimo per l’adesione: almeno 60 giorni. Un lasso di tempo che dovrebbe consentire ai contribuenti di valutare con calma l’opportunità e organizzare il pagamento.

È opportuno notare che la definizione agevolata non si limita alle posizioni già cristallizzate. Secondo quanto previsto dalla manovra, gli enti possono estenderla anche ai casi in cui siano in corso:

  • Procedure di accertamento
  • Controversie attribuite alla giurisdizione tributaria

Un aspetto rilevante, che potrebbe incentivare molti contribuenti a chiudere contenziosi pendenti risparmiando su costi legali e oneri accessori.

Riscossione diretta e concessionari privati: parità di trattamento

La sanatoria non riguarda solo i comuni che gestiscono la riscossione in proprio (mediante ingiunzioni fiscali). Si estende anche ai casi in cui l’attività sia stata affidata a concessionari privati. Un elemento fondamentale per assicurare parità di trattamento su tutto il territorio.

Restano esclusi, però, i ruoli affidati ad Agenzia delle Entrate-Riscossione. Per quelli vale la rottamazione quinquies inserita sempre nella legge di bilancio 2026, con meccanismi e tempistiche differenti. Nella prassi, dunque, chi ha debiti con AdER dovrà seguire un percorso e chi ha debiti con enti locali ne seguirà un altro.

Tipologia di debito Strumento applicabile Soggetto gestore
Tributi erariali e contributi previdenziali Rottamazione quinquies Agenzia Entrate-Riscossione
Tributi locali e entrate patrimoniali Definizione agevolata locale Comuni, concessionari privati
Multe e sanzioni amministrative locali Definizione agevolata locale Enti locali

I vincoli previsti dalla normativa: periodi circoscritti e digitale

La manovra introduce anche due paletti che gli enti locali dovranno rispettare. Primo: le sanatorie non possono essere a tempo indeterminato. Devono riferirsi a periodi specifici e circoscritti (ad esempio, debiti maturati dal 2015 al 2023). Un limite che evita definizioni troppo generiche e garantisce una certa chiarezza amministrativa.

Secondo vincolo: occorre prevedere l’utilizzo di tecnologie digitali per l’adempimento degli obblighi. Niente file agli sportelli, insomma. Il contribuente deve poter gestire l’adesione e il pagamento attraverso piattaforme online, PagoPA o strumenti analoghi.

Efficacia dei regolamenti e obblighi di comunicazione

I regolamenti adottati da regioni ed enti locali acquistano efficacia nel momento stesso in cui vengono pubblicati sul sito internet istituzionale dell’ente creditore. Non servono autorizzazioni preventive o verifiche da parte di altri organi. Una scelta che punta alla rapidità e all’autonomia amministrativa.

C’è però un obbligo di comunicazione: entro 60 giorni dalla pubblicazione, ogni ente dovrà trasmettere il regolamento al Dipartimento delle Finanze presso il Ministero dell’Economia. Si tratta, va detto, di una trasmissione a soli fini statistici. Non condiziona l’operatività della sanatoria ma serve al MEF per monitorare quanti enti aderiscono e quali criteri applicano.

Confronto con la rottamazione quinquies: differenze operative

Come spesso accade nella pratica amministrativa, la definizione agevolata tributi locali si affianca ad altri strumenti ma non si sovrappone. La rottamazione quinquies, ad esempio, copre i carichi affidati ad AdER dal 1° gennaio 2000 al 31 dicembre 2023. Si tratta di un meccanismo centralizzato, con regole uguali per tutti.

La sanatoria locale, invece, è decentrata. Ogni ente decide:

  • Se aderire o meno
  • Quali periodi coprire
  • Quali riduzioni applicare su interessi e sanzioni
  • Quali modalità di pagamento consentire

Questo significa che un contribuente con debiti verso più comuni potrebbe trovarsi di fronte a condizioni diverse. Un aspetto che richiede attenzione.

Crediti di difficile esigibilità: una soluzione pragmatica

Gli enti locali si trovano spesso con crediti che, sulla carta, esistono ma che nella realtà risultano quasi impossibili da riscuotere. Posizioni vecchie, importi modesti, contribuenti irreperibili o in difficoltà economica. La giurisprudenza ha talvolta interpretato in modo restrittivo le possibilità di condono, e questo ha reso complicata la gestione del contenzioso.

La manovra 2026 fornisce uno strumento in più. Non risolve tutti i problemi, ma consente agli enti di alleggerire le pendenze e recuperare almeno una parte di quanto dovuto. Dal punto di vista del contribuente, si tratta di una chance per regolarizzare situazioni che magari si trascinano da anni.

Aspetti operativi e tempistiche previste

La pubblicazione della legge di bilancio è prevista entro la fine dell’anno. Da quel momento partirà il countdown: gli enti locali dovranno predisporre i regolamenti, approvarli in consiglio comunale (o negli organi competenti) e pubblicarli sui rispettivi siti.

Si può ipotizzare che i primi regolamenti vedano la luce tra gennaio e marzo 2026. I termini di adesione (minimo 60 giorni) porterebbero le prime scadenze tra marzo e maggio. Naturalmente ogni ente seguirà i propri tempi, e alcuni potrebbero decidere di non aderire affatto.

Casistica ricorrente e criticità interpretative

Nella pratica professionale si osserva che molte pendenze riguardano:

  • Tributi minori (come la Tosap o l’occupazione suolo pubblico)
  • Sanzioni per violazioni al codice della strada ormai prescritte o di difficile notifica
  • Canoni idrici o per utenze non più attive

Per queste posizioni, la definizione agevolata rappresenta uno strumento concreto. Resta da vedere come gli enti interpreteranno la norma sui “periodi circoscritti”. Si dovrà considerare la data di maturazione del credito o quella dell’affidamento in riscossione? Un aspetto che probabilmente richiederà chiarimenti.

Prospettive applicative e monitoraggio dei risultati

Il Dipartimento delle Finanze, attraverso la raccolta dei regolamenti locali, potrà elaborare statistiche sull’adesione. Questo consentirà di capire quanti enti hanno effettivamente utilizzato lo strumento, quali categorie di tributi sono state interessate e che impatto c’è stato sul recupero dei crediti.

Secondo quanto previsto dalla disciplina contabile degli enti locali, i crediti di difficile esigibilità devono essere accantonati nel fondo crediti dubbia esigibilità. La definizione agevolata potrebbe aiutare a sbloccare situazioni ferme da anni, migliorando anche gli equilibri di bilancio.

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