Il panorama delle misure di sostegno alle famiglie si arricchisce di una nuova iniziativa mirata. Il Governo ha dato via libera al contributo sport 2025, una misura che promette di alleggerire il carico economico per migliaia di nuclei familiari che desiderano avvicinare i propri figli alla pratica sportiva. L’intervento si inquadra nel più ampio Fondo Dote Famiglia, dotato di una disponibilità di 30 milioni di euro per l’annualità corrente. La misura si presenta come un’opportunità concreta per quelle famiglie che, spesso, devono rinunciare alle attività extrascolastiche per i propri ragazzi a causa delle difficoltà economiche. Sport come il nuoto, la ginnastica, il calcio o la danza – giusto per fare alcuni esempi – comportano infatti costi che non tutte le famiglie riescono a sostenere.
🕒 Cosa sapere in un minuto
- Beneficiari: famiglie con ISEE ≤ 15.000 € e figli 6-14 anni; max 2 figli per nucleo.
- Importo: 300 € per minore, max 600 € a famiglia; sconto diretto da enti accreditati.
- Corsi validi: almeno 2 lezioni a settimana per 6 mesi (tra 15/12/2025 e 30/06/2026).
- Enti: solo ASD/SSD, ETS iscritti a RUNTS o ONLUS registrate e nel Registro Nazionale Sport.
- Domanda famiglie: online dopo pubblicazione elenco enti; contributi assegnati in ordine cronologico e fino a esaurimento fondi.
- Assenze: massimo 30% consentito; oltre si perde il contributo.
- Non cumulabile con altri bonus per la stessa attività.
- Controlli e trasparenza a cura Dipartimento Sport e Agenzia Entrate.
Contributo sport 2025: beneficiari e requisiti di accesso
1
Sei in auto, in palestra o sei stanco di leggere? Ascolta l’articolo nell’innovativo formato podcast |
1
I destinatari del contributo sport 2025 sono identificati con precisione dalla normativa. Possono accedere alla misura i nuclei familiari che presentano un ISEE non superiore a 15.000 euro annui. Si tratta della soglia che delimita l’accesso al beneficio, senza possibilità di deroga o eccezioni.
L’età dei beneficiari rappresenta un altro elemento determinante. Il contributo riguarda esclusivamente i minori di età compresa tra i 6 e i 14 anni. Questa fascia anagrafica viene considerata cruciale per lo sviluppo psico-fisico dei ragazzi e per l’acquisizione di corretti stili di vita.
Va precisato che ogni nucleo familiare può ottenere il contributo per un massimo di due figli. L’importo previsto ammonta a 300 euro per ciascun minore, con un tetto massimo teorico di 600 euro per famiglia nel caso di due beneficiari.
Modalità di erogazione del contributo
Il meccanismo di funzionamento prevede un sistema particolare. Il contributo non viene versato direttamente alle famiglie beneficiarie, ma agli enti sportivi che organizzano le attività. Questa scelta – che potrebbe apparire insolita – risponde a precise finalità di controllo e trasparenza.
Gli enti accreditati ricevono i fondi e li utilizzano per applicare uno sconto diretto alle famiglie aventi diritto. Si elimina così il rischio di usi impropri del contributo e si velocizza l’intera procedura. Le famiglie, nella pratica, si vedranno riconosciuto lo sconto al momento dell’iscrizione.
Il sistema prevede anche meccanismi di controllo stringenti. Il Dipartimento per lo Sport, con il supporto di Sport e Salute S.p.A., effettua verifiche – anche in loco – per accertare la corretta fruizione del contributo e la reale frequenza alle attività.
Attività ammesse e requisiti degli enti
Non tutte le attività sportive rientrano nel perimetro del bonus. I corsi devono essere organizzati da soggetti specificamente individuati: associazioni sportive dilettantistiche (ASD), società sportive dilettantistiche (SSD), enti del terzo settore (ETS) regolarmente iscritti al RUNTS, oppure ONLUS iscritte nell’apposita anagrafe dell’Agenzia delle Entrate.
È necessario, inoltre, che gli enti risultino regolarmente iscritti al Registro Nazionale delle Attività Sportive Dilettantistiche alla data di emanazione del decreto attuativo. Questo requisito rappresenta una garanzia di serietà e professionalità dell’organizzazione.
Le attività devono rispettare parametri temporali precisi. I corsi devono prevedere una frequenza di almeno due volte a settimana e avere una durata minima di sei mesi. L’inizio delle attività deve avvenire entro il 15 dicembre 2025, mentre la conclusione è fissata per il 30 giugno 2026.
Procedura di adesione per gli enti sportivi
Gli enti interessati a partecipare al programma devono presentare la propria candidatura entro l’8 settembre 2025 alle ore 12:00. La richiesta va inoltrata esclusivamente attraverso la piattaforma dedicata, accessibile all’indirizzo http://avvisibandi.sport.governo.it.
In questa fase non sono previste graduatorie o altri criteri selettivi. Vengono accettate tutte le manifestazioni di interesse correttamente compilate e che rispettino i requisiti del DPCM 15 luglio 2025. Gli enti devono caricare un file riepilogativo necessariamente firmato digitalmente in formato CADES.
Al termine della prima fase, il Dipartimento per lo Sport pubblicherà l’elenco completo dei corsi disponibili. Questo elenco conterrà tutti i dettagli operativi: numero di posti disponibili, costi, date di svolgimento e sedi delle attività.
Presentazione delle domande da parte delle famiglie
Le famiglie potranno presentare la domanda presumibilmente entro la fine di settembre 2025, successivamente alla pubblicazione dell’elenco degli enti accreditati. La procedura avviene esclusivamente online attraverso la piattaforma dedicata.
La documentazione richiesta comprende diversi elementi fondamentali. Occorre inserire i dati anagrafici del minore e del soggetto che lo ha fiscalmente a carico, l’autocertificazione dell’ISEE minorenni in corso di validità e una dichiarazione di non cumulo con altre agevolazioni per la medesima prestazione.
L’assegnazione dei contributi segue un criterio cronologico basato sull’ordine di arrivo delle domande, fino al completo esaurimento dei fondi disponibili. Nel caso di errori nell’istanza o di mancanza dei requisiti, il Dipartimento può richiedere integrazioni o procedere all’esclusione della richiesta.
Obblighi e controlli per i beneficiari
Una volta ottenuto il contributo, le famiglie devono garantire la regolare partecipazione del minore alle attività prescelte. Il sistema prevede soglie precise di tolleranza: le assenze non possono superare il 30% delle attività programmate.
Il superamento di questa soglia comporta conseguenze immediate. Si verifica la perdita del contributo e l’obbligo di restituire i fondi già erogati. Per il controllo delle presenze vengono utilizzati appositi modelli di rilevazione che consentono un monitoraggio puntuale della frequenza.
La misura non è cumulabile con altri benefici o agevolazioni fiscali per le medesime prestazioni. Questa clausola di esclusione serve a evitare sovrapposizioni e a garantire un utilizzo razionale delle risorse pubbliche.
Aspetti fiscali e trasparenza
Dal punto di vista fiscale, l’Agenzia delle Entrate può effettuare verifiche per accertare che non vengano realizzati cumuli indebiti con altri incentivi. Si tratta di una forma di controllo incrociato che mira a preservare l’integrità del sistema.
Le informazioni relative agli importi assegnati e ai destinatari vengono pubblicate sul portale istituzionale del Dipartimento per lo Sport. Questa pubblicazione garantisce la massima trasparenza dell’operazione e consente a chiunque di verificare l’utilizzo delle risorse pubbliche.
La disciplina del contributo sport 2025 si presenta dunque come un sistema articolato, che bilancia esigenze di sostegno sociale e necessità di controllo. La misura rappresenta un tentativo concreto di rendere lo sport più accessibile alle fasce economicamente più deboli della popolazione, pur mantenendo standard elevati di trasparenza e controllo della spesa pubblica.