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Bonus veicoli elettrici 2025, domande dal 22 ottobre: la guida per presentare domanda

21 Ottobre, 2025

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Dal 22 ottobre 2025 alle 12 accende i riflettori una misura che rappresenta uno step significativo nella transizione ecologica nazionale. Le risorse stanziate dal Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (597 milioni di euro, provenienti inizialmente dalla dotazione destinata alle infrastrutture di ricarica) vengono ora orientate verso un obiettivo più immediato: permettere a cittadini e piccole imprese di accedere a veicoli a emissioni zero. La piattaforma del ministero dell’Ambiente apre i battenti, e per chi rientra nei parametri richiesti si concretizza la possibilità di beneficiare di uno sconto fino a 11.000 euro al momento dell’acquisto. Ma attenzione: la procedura presenta meccanismi specifici, termini precisi e paletti normativi che non tollerano approssimazioni.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Domande dal 22 ottobre 2025: il bonus è riservato a residenti in aree urbane funzionali con ISEE fino a 40.000 € e microimprese.
  • Importi: 11.000 € (ISEE ≤ 30.000), 9.000 € (ISEE > 30.000), microimprese fino al 30% del prezzo (max 20.000 € per veicolo).
  • Procedura: voucher da generare online e da validare presso concessionario entro 30 giorni; richiesta tramite SPID/CIE.
  • Obbligo rottamazione: occorre dismettere un veicolo M1 (Euro 5 o inferiore), intestato da almeno 6 mesi.
  • Limiti: un solo contributo per nucleo familiare; microimprese devono rispettare il regime “de minimis” sugli aiuti di Stato.
  • Scadenza: fondi disponibili fino al 30 giugno 2026 o ad esaurimento plafond (597 mln €).

Come funziona il meccanismo del bonus

La struttura dell’intervento ruota attorno a un concetto piuttosto lineare. Il soggetto richiedente si iscrive sulla piattaforma informatica gestita da Sogei, genera un voucher elettronico valido per 30 giorni, e successivamente lo utilizza presso un concessionario aderente. Non è il venditore a prenotare il contributo: è il cliente ad anticipare l’intera fase di richiesta. Una vera inversione di marcia rispetto alle procedure precedenti, dove la concessionaria gestiva direttamente la pratica. Il voucher si trasforma poi in uno sconto applicato al prezzo finale della vettura, calcolato dal sistema informatico in base ai dati personali del richiedente. Qui emerge il primo punto critico: se il voucher non viene validato entro i 30 giorni dalla generazione presso una rivendita autorizzata, l’importo non utilizzato ritorna nella cassa comune del fondo, disponibile per nuove richieste. Niente proroga, niente eccezioni.

Requisiti per le persone fisiche

Accedere ai contributi, per i residenti italiani in questo caso, richiede il soddisfacimento di condizioni precise. Innanzitutto: bisogna vivere in un’area urbana funzionale, cioè nei comuni inclusi negli aggregati ISTAT che riuniscono centri urbani e zone di pendolarismo. Non si tratta di tutti i comuni, bensì di quelli che superano una soglia demografica o che presentano flussi significativi verso centri più grandi. Il tetto massimo dell’indicatore ISEE deve restare pari o inferiore a 40.000 euro. Chi presenta valori superiori, per quanto prossimi, rimane escluso dalla platea dei beneficiari. Secondo il D.M. del ministero dell’Ambiente n. 236 del 2025, l’incentivo spetta a un solo membro per nucleo familiare. Non è possibile richiedere più contributi, anche se convivono più soggetti idonei. Il veicolo acquistabile deve appartenere alla categoria M1 (autovetture da massimo 8 posti) e presentare alimentazione esclusivamente elettrica. Il listino ufficiale della casa costruttrice non può superare i 35.000 euro, con esclusione dell’IVA e degli optional. Qui è fondamentale sottolineare: quel limite si calcola sul prezzo suggerito dal fabbricante, non su sconti applicabili dal concessionario o su offerte promozionali.

Gli importi differenziati per nucleo familiare

L’ammontare del contributo non è uniforme. Il calcolo varia in base alla capacità economica del richiedente, rispecchiando una logica progressiva. Chi dispone di un ISEE fino a 30.000 euro riceve 11.000 euro. Per coloro che si collocano nella fascia successiva (dai 30.000 ai 40.000 euro) l’importo scende a 9.000 euro. Non si tratta di scaglioni con margini di oscillazione: sono due plateaux distinti. Questa differenziazione risponde a un principio di redistribuzione, favorendo chi presenta minori risorse economiche. Un soggetto può generare il voucher a proprio favore oppure a beneficio di un altro componente maggiorenne della propria famiglia (sempre secondo la definizione di nucleo ISEE del Decreto DPCM n. 159/2013). Questo aspetto consente una certa flessibilità nell’allocazione del beneficio, purché il destinatario risulti membro del medesimo raggruppamento familiare certificato dall’indicatore di situazione economica equivalente.

L’obbligo della rottamazione

Un elemento non negoziabile della misura è la rottamazione contestuale. Per accedere al bonus veicoli elettrici 2025, occorre rottamare contemporaneamente un veicolo della medesima categoria (M1), omologato in una classe ambientale fino a Euro 5. Il veicolo da dismettere deve essere intestato al richiedente (o al familiare beneficiario) da almeno 6 mesi. Questo periodo minimo di possesso viene verificato automaticamente dalla piattaforma consultando gli archivi del Pubblico Registro Automobilistico. Un auto Euro 6, per quanto meno inquinante, non rientra nei veicoli rottamabili: il parametro è fisso e si riferisce alla classe ambientale di omologazione. Al momento della firma del contratto presso la concessionaria, il veicolo usato deve essere effettivamente consegnato. Il venditore, entro 30 giorni dalla consegna del nuovo veicolo, è tenuto a conferire il usato a un centro di demolizione autorizzato e a curarne la cancellazione tramite lo Sportello Telematico dell’Automobilista (secondo il D.P.R. n. 358/2000). Non è sufficiente promettere la rottamazione: occorre documentarla e gestirla attraverso i canali formali previsti.

I passaggi per registrarsi come persona fisica

La procedura inizia con l’accesso al portale www.bonusveicolielettrici.mase.gov.it. Nel menu laterale o nella pagina principale si trova il collegamento riservato alle persone fisiche. L’identificazione avviene tramite SPID (livello 2) oppure Carta d’Identità Elettronica. Subito dopo, il sistema verifica il requisito dell’ISEE in banca dati. Se la verifica ha esito positivo si accede alla schermata di registrazione. Qui bisogna specificare un indirizzo di posta elettronica per i contatti, la regione, provincia e comune di residenza. Successivamente si devono spuntare le caselle che attestano la presa visione delle condizioni d’uso e dell’informativa sulla privacy. Cliccando sul tasto “accetta” il sistema conclude la registrazione. Quando compare il messaggio di avvenuta registrazione si può procedere con la generazione del voucher, selezionando l’apposito pulsante. L’importo viene calcolato automaticamente in funzione dell’ISEE risultante in archivio. Dopodichè occorre inserire la targa del veicolo da rottamare, verificando che risulti intestato da almeno 6 mesi. Una volta immessa la targa e cliccato su “verifica”, il sistema controlla la sussistenza dei requisiti. Si apre quindi una finestra in cui scegliere se intestare il voucher al richiedente stesso oppure a un convivente maggiorenne appartenente al nucleo (quest’ultima opzione richiede l’immissione del codice fiscale e una successiva verifica). Se tutto è in regola si clicca “genera voucher”. La schermata seguente (finestra “dettaglio voucher”) mostra la data di generazione, il codice fiscale del richiedente, il nome dell’intestatario, la targa del veicolo da dismettere, l’importo del voucher e la data di scadenza. Il voucher contiene anche un QR code e un codice a barre, necessari per la validazione presso la concessionaria. Si può salvare il documento in formato PDF sul personal computer, stamparlo e utilizzarlo fisicamente in agenzia.

Dalla prenotazione alla validazione presso il rivenditore

Una volta generato, il voucher dev’essere portato in concessionaria. Al momento della firma del contratto di acquisto, il venditore inserisce il numero del voucher nel documento contrattuale. L’importo del bonus, a questo punto, si aggiunge a eventuali sconti della casa madre o della rivendita e viene sottratto dal prezzo finale. Il venditore accede alla piattaforma informatica e convalida il contributo, immettendo il codice del voucher, il costo del veicolo, l’importo IVA corrispondente e l’indicazione dell’importo versato a titolo di acconto. Attenzione: il bonus non può essere utilizzato come acconto. Rappresenta uno sconto applicato al totale, non un pagamento anticipato. Se la validazione non avviene entro i 30 giorni dalla generazione, il voucher decade automaticamente e l’importo torna nel fondo residuo. Chi non ha ottenuto la convalida scaduto il termine conserva comunque il diritto di richiedere un nuovo voucher, fino all’esaurimento delle risorse disponibili.

Requisiti e procedure per le microimprese

Passiamo ora alla categoria delle microimprese. Secondo il Regolamento UE 2023/955 del 10 maggio 2023, una microimpresa è un’entità che occupa meno di 10 dipendenti e realizza un fatturato oppure un totale di bilancio annuo non superiore a 2 milioni di euro. Devono avere sede legale in un’area urbana funzionale. Per tale categoria il bonus veicoli elettrici 2025 copre fino al 30% del prezzo di acquisto (IVA esclusa) con un massimale di 20.000 euro per ogni singolo veicolo. È possibile richiedere il contributo per massimo due veicoli nuovi delle categorie N1 (fino a 3,5 tonnellate) o N2 (da 3,5 a 12 tonnellate), sempre a emissione esclusivamente elettrica. Ogni contributo è subordinato alla rottamazione di un veicolo della medesima categoria e della medesima classe fino a Euro 5.

Il regime de minimis e i plafond disponibili

Un aspetto che merita attenzione particolare riguarda il regime degli aiuti di Stato. Il bonus non è cumulabile con altri incentivi nazionali, regionali, europei o forme di sostegno denominate aiuti di Stato. Le microimprese devono inoltre rispettare i limiti “de minimis” previsti dal Regolamento UE 2023/2831 (aiuti di Stato generali) e dal Regolamento UE 2024/3118 (settore agricolo). In base a tali disposizioni, un’impresa unica non può ricevere aiuti “de minimis” superiori a 300.000 euro (oppure 50.000 euro per il comparto agricolo) in un arco temporale di 3 anni. Una microimpresa può accedere al bonus veicoli elettrici 2025 solo se nei 36 mesi precedenti non ha fruito di agevolazioni “de minimis” di altra natura (garanzie, sgravi fiscali, contributi a fondo perduto), oppure se possiede ancora capienza rispetto ai massimali indicati. Il portale mette a disposizione un link diretto al Registro Nazionale degli Aiuti di Stato (RNA), che consente alle imprese richiedenti di verificare in tempo reale il proprio plafond residuo. Non si tratta di un optional: è una verifica propedeutica alla presentazione della domanda.

La registrazione e la documentazione per le microimprese

L’accesso alla piattaforma per le microimprese avviene attraverso lo stesso portale, ma selezionando il link “Microimprese”. L’identificazione è possibile tramite SPID (livello 2) o CIE. L’accesso è consentito al titolare della ditta individuale oppure al rappresentante legale della microimpresa. Dopo aver cliccato su “Continua” il sistema richiede l’immissione del codice fiscale della microimpresa. Prima della registrazione, il titolare o il rappresentante legale deve rilasciare una serie di autodichiarazioni ai sensi del D.P.R. n. 445/2000 (Testo Unico sulla documentazione amministrativa). Successivamente compare una pagina con i dati anagrafici dell’impresa. È necessario inserire un indirizzo di posta elettronica e spuntare le dichiarazioni riguardanti la consultazione delle condizioni d’uso e dell’informativa privacy. Cliccando su “Registrati” la procedura di registrazione è portata a termine con successo, e si procede alla generazione del voucher tramite l’apposito tasto. In primo luogo, si immette la targa del veicolo da rottamare, intestato al titolare della microimpresa da almeno 6 mesi. Subito dopo si indica il costo di acquisto del veicolo nuovo. Il sistema calcola in automatico l’importo del voucher. Qui è importante precisare: questo importo è provvisorio. Potrebbe essere ridotto a seguito di verifiche sul Registro Nazionale degli Aiuti che accertino aiuti “de minimis” già fruiti dalla microimpresa. Terminata la verifica, il voucher ritorna in stato disponibile e può essere validato presso i concessionari aderenti. Il voucher ha una validità di 30 giorni dall’esito della verifica. Decorso questo termine, il sistema lo annulla automaticamente.

Aspetti critici e casistica operativa

Nella prassi applicativa emergono criticità ricorrenti. Un primo profilo riguarda l’interpretazione dell’area urbana funzionale: non tutti i comuni rientrano nella definizione ISTAT, e una residenza anche leggermente esterna al perimetro determina automaticamente l’esclusione. Un secondo elemento critico riguarda il margine ristretto dei termini. I 30 giorni per validare il voucher sono imperativi. Se il cliente genera il voucher il 22 ottobre e non lo convalida entro il 21 novembre, perde l’opportunità e non dispone di alcun meccanismo di recupero se non una nuova richiesta. Terzo: l’affidabilità della banca dati ISEE è presupposto della corretta verifica. Se sussistono divergenze tra il dato dichiarato e quello in archivio, la piattaforma si ferma. Un ulteriore aspetto riguarda la rottamazione: il veicolo da dismettere non può essere semplicemente rimosso dalla circolazione, ma deve seguire il procedimento formale presso centri autorizzati, con cancellazione del relativo foglio di circolazione attraverso i canali telematici previsti.

La scadenza e il monitoraggio delle risorse

L’intera misura rimane operativa fino al 30 giugno 2026. Tuttavia la scadenza non è solo temporale: è contingentata anche dalla capienza del fondo. I 597 milioni di euro rappresentano un tetto massimo. Quando raggiunto il limite, nessun nuovo voucher verrà generato, anche se la data del 30 giugno non è ancora stata raggiunta. Chi possiede i requisiti ha dunque interesse a presentare la domanda con tempestività. Il Ministero dell’Ambiente provvede a monitorare l’esaurimento delle risorse e comunica agli utenti lo stato di avanzamento tramite la piattaforma e canali ufficiali. Non è una gara al primo arrivato nel senso classico, poiché la prenotazione di per sé non configura un vantaggio successivo se non nella possibilità di beneficiare del contributo prima dell’eventuale esaurimento. Tuttavia, la dinamica rimane quella di un fondo soggetto a limiti quantitativi effettivi.

Considerazioni finali e profili di interesse

Il bonus veicoli elettrici 2025 rappresenta un intervento di policy pubblica volto ad accelerare la transizione ecologica nel settore della mobilità. La scelta di orientare risorse PNRR inizialmente destinate alle infrastrutture verso gli incentivi di acquisto riflette una rivalutazione strategica delle priorità. La procedura di gestione centralizzata tramite piattaforma informatica consente una tracciabilità trasparente e limita il rischio di doppi finanziamenti. Rimane tuttavia una complessità amministrativa non banale per il cittadino medio. La corretta compilazione della domanda, il rispetto dei termini, la selezione della vettura entro il tetto di prezzo, l’adempimento della rottamazione secondo i dettami normativi richiedono attenzione e spesso il supporto di consulenti esperti. Chi intende cogliere questa opportunità non dovrebbe lasciarsi sorprendere dalla complessità, ma prepararsi in anticipo acquisendo tutte le documentazioni necessarie e verificando la sussistenza integrale dei requisiti richiesti.


TABELLA SINOTTICA DEI REQUISITI

Aspetto Persone Fisiche Microimprese
Residenza/Sede Area urbana funzionale (FUA) Area urbana funzionale (FUA)
ISEE massimo 40.000 € Non richiesto
Dipendenti/Fatturato Non applicabile < 10 dipendenti; Fatturato ≤ 2 milioni €
Categoria veicolo M1 (auto) N1 o N2 (commerciali)
Numero veicoli 1 per nucleo Massimo 2
Prezzo massimo 35.000 € (IVA esclusa) 30% del prezzo (max 20.000 € per veicolo)
Importo contributo 11.000 € (ISEE ≤ 30.000) o 9.000 € (ISEE > 30.000) 30% del prezzo, max 20.000 €
Rottamazione Obbligatoria (Euro 5 o inferiore) Obbligatoria (Euro 5 o inferiore)
Mantenimento proprietà 24 mesi 24 mesi
Validazione voucher 30 giorni dalla generazione 30 giorni dall’esito verifica RNA
Regime aiuti Non applicabile De minimis (max 300.000 € in 3 anni)

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