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Spese sanitarie tessera sanitaria: sparisce la scadenza del 30 settembre 2025

13 Settembre, 2025

Il calendario degli adempimenti sanitari cambia volto nel 2025. Il decreto legislativo 81/2025 rivoluziona le tempistiche di trasmissione dei dati delle spese sanitarie al Sistema Tessera Sanitaria, eliminando l’obbligo di invio del 30 settembre per il primo semestre e introducendo una cadenza annuale. Il provvedimento arriva dopo anni di modifiche continue che hanno visto alternarsi periodicità mensili, semestrali e ora finalmente annuali. Ma c’è un aspetto che preoccupa gli operatori: il nuovo termine unico dovrà essere stabilito con successivo decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze, lasciando nel limbo migliaia di professionisti sanitari.

📋  Cosa sapere in un minuto

✅ Novità principale: Dal 2025 le spese sanitarie si inviano al Sistema Tessera Sanitaria una sola volta l’anno, non più due volte (30 settembre e 31 gennaio).

📅 Scadenza 2025: Salta l’invio del 30 settembre per il primo semestre. La nuova data annuale sarà fissata con decreto MEF (probabile 31 gennaio 2026).

👥 Chi riguarda: Medici, odontoiatri, psicologi, veterinari, strutture sanitarie, farmacie – tutti i soggetti già obbligati.

⚖️ Sanzioni: Restano invariate: 100€ per ogni documento errato/omesso, massimo 50.000€. Nessuna riduzione.

🔍 Base legale: Articolo 5 del D.Lgs. 81/2025 che modifica l’art. 12 del D.Lgs. 1/2024.

Decreto 81/2025: cosa cambia per i professionisti

L’articolo 5 del decreto legislativo 81/2025 sostituisce integralmente l’articolo 12 del decreto legislativo 1/2024, disponendo che i soggetti tenuti all’invio dei dati delle spese sanitarie per la predisposizione della dichiarazione precompilata devono trasmettere i dati con cadenza annuale a partire dal 2025.

La modifica riguarda tutte le categorie già obbligate: medici chirurghi, odontoiatri, psicologi, veterinari, infermieri, tecnici radiologi, ostetrici, ottici, oltre a strutture sanitarie, farmacie e parafarmacie. Non cambia l’elenco dei soggetti obbligati, ma solo la frequenza di trasmissione.

Nella prassi applicativa, questo significa che non ci sarà più l’invio delle spese sanitarie sostenute nel primo semestre entro il 30 settembre. Tutte le spese sanitarie dell’anno 2025 dovranno essere comunicate in un’unica soluzione nel 2026.

Le nuove scadenze: ipotesi e prospettive

Benché il decreto non fissi una data precisa, gli addetti ai lavori ipotizzano che la nuova scadenza annuale possa coincidere con l’attuale termine del 31 gennaio, precedentemente riservato alle spese del secondo semestre.

La tempistica dovrà necessariamente tenere conto delle esigenze della dichiarazione precompilata. Una volta trasmessi tutti i dati relativi all’anno precedente al Sistema Tessera Sanitaria, quest’ultimo rende disponibili all’Agenzia delle Entrate i dati aggregati per tipologia di spesa, utilizzati per elaborare la dichiarazione precompilata disponibile dal 30 aprile.

Considerando che il 31 gennaio 2026 cade di sabato, è ragionevole prevedere che la scadenza slitti al 2 febbraio 2026. Ma resta tutto da vedere.

Aspetti spesso trascurati del nuovo regime

L’eliminazione della doppia scadenza semestrale rappresenta un alleggerimento significativo per i professionisti sanitari. Come spesso accade nella pratica professionale, tuttavia, la semplificazione normativa porta con sé alcuni aspetti che meritano attenzione.

Il criterio da utilizzare per identificare le spese oggetto dell’invio resta quello “di cassa”, facendo riferimento alla data di pagamento dell’importo del documento fiscale. Per le spese pagate in più rate durante il 2025, sarà possibile procedere con invii parziali oppure attendere il saldo finale.

Resta fondamentale la tracciabilità dei pagamenti, condizione necessaria per la detraibilità delle spese sanitarie. Il sistema conferma anche la possibilità per i pazienti di opporsi esplicitamente all’invio dei propri dati.

Sanzioni: la disciplina punitiva resta invariata

Se il calendario si semplifica, lo stesso non si può dire per l’apparato sanzionatorio. Con la risoluzione 22/E del 23 maggio 2022, l’Agenzia delle Entrate ha chiarito che la sanzione di 100 euro si applica al singolo documento di spesa errato, omesso o tardivamente inviato, con un massimo di 50.000 euro.

Nell’esperienza applicativa, questa disciplina si rivela particolarmente onerosa per i professionisti che gestiscono volumi elevati di prestazioni. Non è possibile applicare il cumulo giuridico previsto dall’articolo 12 del decreto legislativo 472/1997, rendendo la sanzione proporzionalmente più gravosa.

La sanzione non scatta se la trasmissione avviene entro cinque giorni dalla scadenza. In caso di invio entro sessanta giorni, la sanzione si riduce a un terzo con massimo di 20.000 euro. È sempre possibile il ravvedimento operoso secondo quanto previsto dall’articolo 13 del decreto legislativo 472/1997.

Situazione veterinari: eccezione che conferma la regola

I medici veterinari mantengono una disciplina speciale: l’invio dei dati delle spese veterinarie 2025 ha scadenza fissata al 16 marzo 2026, secondo il calendario pubblicato sul sito del Sistema Tessera Sanitaria.

Questa differenziazione potrebbe essere riassorbita dal futuro decreto ministeriale, che potrebbe allineare tutte le categorie professionali a una scadenza unica.

In attesa del decreto attuativo

La Relazione illustrativa al decreto 81/2025 evidenzia una scelta precisa del legislatore. Non è stata accolta l’osservazione della VI Commissione Finanze della Camera che suggeriva una scadenza fissa stabilita con norma primaria. Il Governo ha preferito mantenere la flessibilità di un decreto ministeriale.

Questa soluzione permette aggiustamenti futuri senza dover ricorrere a modifiche legislative, ma lascia temporaneamente scoperta la disciplina per il 2025.

Nella casistica comune dei professionisti sanitari, si raccomanda di continuare a raccogliere e conservare correttamente tutti i dati relativi alle spese sanitarie sostenute durante il 2025, mantenendo la tracciabilità richiesta dalla normativa vigente.

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