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Rottamazione quinquies: nuove prospettive per chi ha già aderito alla pace fiscale

22 Settembre, 2025

Il dibattito sulla rottamazione quinquies si arricchisce di nuovi elementi. Tra le valutazioni in corso emerge la possibilità di estendere l’accesso anche a coloro che hanno già beneficiato di precedenti definizioni agevolate. Una prospettiva che – se confermata – potrebbe interessare milioni di contribuenti italiani già coinvolti in passato nei meccanismi di sanatoria fiscale.

Le dichiarazioni del vicepremier Matteo Salvini durante la trasmissione televisiva Porta a Porta del 18 settembre hanno riacceso l’attenzione su questa tematica. L’esponente leghista ha ribadito l’intenzione di inserire nella Manovra 2026 una rateizzazione estesa a 120 rate distribuite su dieci anni, ampliando potenzialmente la platea dei beneficiari.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • La rottamazione quinquies potrebbe essere estesa anche a chi ha già aderito a vecchie definizioni agevolate, ampliando la platea dei beneficiari.
  • In discussione una rateizzazione fino a 120 rate in 10 anni e nuove regole di decadenza: perdita dei benefici solo dopo 8 rate non pagate (non più alla prima rata saltata).
  • I nuovi criteri di accesso potrebbero basarsi su entità del debito e condizioni economiche del contribuente per evitare abusi.
  • Fondamentale il bilanciamento tra esigenze politiche e vincoli di finanza pubblica: il quadro normativo definitivo sarà delineato con la prossima Legge di Bilancio 2026.
  • Le associazioni di categoria chiedono più flessibilità per chi ha già aderito a precedenti rottamazioni ma non ha concluso i pagamenti.

Criteri selettivi al vaglio per la nuova definizione agevolata

Il fronte tecnico, guidato dal ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti, mantiene un approccio prudenziale sulla questione. Come ha precisato il viceministro Leo, l’eventuale riapertura dei termini dovrà avvenire “cum grano salis” – con la dovuta attenzione e selettività.

Nella prassi operativa si stanno valutando criteri discriminanti che potrebbero includere l’entità del debito tributario e le condizioni economiche del richiedente. L’obiettivo dichiarato rimane quello di evitare utilizzi strumentali della procedura, fenomeno già osservato nelle precedenti definizioni agevolate.

La Corte dei Conti ha più volte evidenziato il divario tra adesioni formali e pagamenti effettivi nelle rottamazioni precedenti. Un dato che ha portato a riconsiderare l’impianto complessivo di questi strumenti deflattivi.

Modifiche alle regole di decadenza nella proposta leghista

Secondo quanto emerso dalle dichiarazioni di Salvini, la rottamazione quinquies potrebbe prevedere modifiche sostanziali alle attuali regole di decadenza. La proposta della Lega contempla la perdita dei benefici solo dopo otto rate non versate, contro l’attuale regime che prevede la decadenza già al primo mancato pagamento.

“Se salti due o tre rate vuol dire che mi stai prendendo in giro”, ha dichiarato il vicepremier, lasciando intendere una possibile soglia di tolleranza più elevata rispetto al meccanismo vigente.

Equilibrio tra istanze politiche e vincoli di bilancio

Le valutazioni in corso devono necessariamente confrontarsi con i vincoli di finanza pubblica. Il ministro Giorgetti ha chiarito che la costruzione della prossima Manovra richiederà scelte ponderate, considerando anche l’incremento delle spese per la difesa dovuto al deterioramento dello scenario internazionale.

La timeline procedurale è serrata: entro il 2 ottobre il Governo dovrà presentare il Documento Programmatico di Finanza Pubblica (DPFP), che sostituisce la precedente Nota di Aggiornamento al DEF. In questa cornice temporale dovranno prendere forma le principali misure della Legge di Bilancio 2026.

Aspettative e istanze del mondo professionale

Le associazioni di categoria hanno manifestato interesse per l’estensione della rottamazione a chi ha già aderito a precedenti definizioni agevolate. Come ha confermato Salvini, “questa è una delle richieste che ci arrivano da tante associazioni ed è uno dei criteri che stiamo valutando insieme al ministro dell’Economia”.

Nella prospettiva operativa, l’eventuale ampliamento della platea potrebbe interessare quella significativa porzione di contribuenti che – pur avendo tentato di regolarizzare la propria posizione – non è riuscita a portare a termine il piano di pagamenti originariamente concordato.

Le prossime settimane si preannunciano decisive per delineare il quadro definitivo delle misure che entreranno nella prossima Legge di Bilancio. L’ultima parola spetterà comunque al ministro Giorgetti, che dovrà bilanciare le istanze politiche con i vincoli strutturali dei conti pubblici.

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