info@studiopizzano.it

Polizze catastrofali obbligatorie: ultima chiamata per le medie imprese

23 Settembre, 2025

Si avvicina il 1° ottobre 2025, data cruciale per migliaia di aziende italiane. Le imprese di medie dimensioni devono infatti completare l’adempimento assicurativo contro eventi catastrofali entro questa scadenza, pena l’esclusione da numerosi incentivi pubblici. Una misura che… beh, diciamo che non sta passando inosservata nel mondo imprenditoriale.

La normativa, introdotta dalla Legge di Bilancio 2024 e successivamente rimodulata dal decreto legge n. 39/2025, stabilisce l’obbligo per le imprese iscritte al Registro di dotarsi di una copertura assicurativa specifica. Non si tratta di una semplice formalità burocratica – le conseguenze per chi non si adegua sono tangibili e immediate.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Scadenza: entro il 1° ottobre 2025 le medie imprese devono stipulare polizze contro eventi catastrofali, pena l’esclusione dagli incentivi MIMIT.
  • Chi è obbligato: imprese tra 50-250 dipendenti o con ricavi fino a 50 mln €, incluse in leasing; escluse agricole, professionisti, beni con abusi edilizi.
  • Beni assicurabili: terreni, fabbricati, attrezzature industriali/commerciali e altri beni materiali come da art. 2424 c.c.
  • Controlli: la copertura sarà verificata sia alla domanda sia in fase di erogazione incentivi.
  • Effetto mancato adempimento: nessuna sanzione pecuniaria, ma si perde il diritto a bonus e contributi pubblici.
  • Mercato assicurativo: possibili rincari e difficoltà di reperibilità polizze a causa dell’elevata domanda.

Chi deve attivarsi entro ottobre

Le polizze catastrofali rappresentano ormai una realtà normativa consolidata. Per le medie imprese, quelle con un organico compreso tra 50 e 250 dipendenti oppure con ricavi fino a 50 milioni di euro, il termine ultimo è fissato al primo giorno di ottobre.

Si consideri che questa scadenza arriva dopo quella già trascorsa per le grandi aziende (31 marzo 2025, con proroga di fatto fino al 30 giugno). Le piccole e micro imprese, invece, hanno ancora qualche mese di respiro: per loro la deadline è posticipata al 31 dicembre 2025.

La categorizzazione dimensionale segue i parametri stabiliti dalla raccomandazione europea 2003/361/CE. Nella prassi, questo significa che molte aziende manifatturiere, commerciali e di servizi del Nord Italia dovranno muoversi rapidamente.

Cosa comporta la mancata stipula

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, non sono previste sanzioni pecuniarie dirette. Il legislatore ha scelto una strada diversa, forse più subdola: l’esclusione dall’accesso a contributi e agevolazioni pubbliche.

Il decreto del MIMIT del 18 giugno 2025 ha chiarito definitivamente la questione. Le imprese inadempienti non potranno accedere a una serie di incentivi gestiti dal Ministero delle Imprese e del Made in Italy. L’elenco include misure significative come Smart&Start Italia, i contratti di sviluppo, gli interventi per le aree di crisi industriale.

È opportuno notare che l’effetto si manifesta già in fase di presentazione della domanda. Per le medie imprese, le richieste di agevolazione presentate dal 2 ottobre 2025 dovranno necessariamente attestare il possesso della polizza catastrofale.

I beni da assicurare secondo la normativa

La copertura deve riguardare specifiche voci dell’attivo patrimoniale immobilizzato. Secondo quanto previsto dall’art. 2424 del Codice Civile, rientrano nell’obbligo i terreni e i fabbricati, le attrezzature industriali e commerciali e gli altri beni materiali.

Le attrezzature comprendono macchinari, utensili, impianti di sollevamento e mezzi di trasporto non iscritti al PRA. Nella casistica comune, si tratta di gran parte del patrimonio strumentale aziendale.

L’obbligo sussiste anche quando i beni non sono di proprietà dell’impresa – ad esempio in caso di leasing – salvo che non risultino già coperti da altra polizza assicurativa. Un aspetto, questo, che nella pratica professionale genera spesso richieste di chiarimento.

Le scadenze differenziate del calendario normativo

Il sistema di implementazione graduale voluto dal legislatore presenta questa articolazione temporale:

  • Grandi imprese: obbligo in vigore dal 31 marzo 2025, con periodo transitorio fino al 30 giugno per evitare penalizzazioni nell’accesso agli incentivi
  • Medie imprese: termine fissato al 1° ottobre 2025
  • Piccole e micro imprese: scadenza posticipata al 31 dicembre 2025

Per le grandi aziende che hanno già raggiunto la scadenza, il mancato adempimento si riflette sull’accesso alle agevolazioni dal 30 giugno scorso. Un meccanismo che ha spinto molte realtà dimensionalmente rilevanti ad accelerare la ricerca di soluzioni assicurative.

Gli incentivi a rischio esclusione

Il decreto MIMIT ha individuato con precisione gli strumenti agevolativi subordinati all’adempimento assicurativo. Tra questi figurano misure particolarmente strategiche per lo sviluppo aziendale.

Smart&Start Italia, destinato alle startup innovative, rappresenta uno degli incentivi più richiesti. I contratti di sviluppo, fondamentali per investimenti di grande entità, sono anch’essi inclusi nell’elenco. Non mancano le agevolazioni per l’economia circolare, sempre più centrali nelle strategie di sostenibilità aziendale.

Restano al momento esclusi da questa preclusione alcuni strumenti importanti come Transizione 4.0 e 5.0 o la Nuova Sabatini. Tuttavia, come spesso accade nella normativa di settore, non si escludono futuri ampliamenti dell’elenco.

Aspetti operativi della verifica assicurativa

La verifica del possesso della polizza avviene sia in fase di domanda che di erogazione dell’agevolazione. Un meccanismo che richiede continuità nella copertura assicurativa per tutta la durata del rapporto agevolativo.

Secondo quanto stabilito dal decreto, le domande presentate prima delle date di decorrenza restano comunque valide, anche se l’erogazione dovesse avvenire successivamente. Una precisazione che tutela le istanze già depositate ma non ancora istruite.

Il controllo dell’adempimento viene effettuato dal soggetto gestore dell’incentivo al momento del perfezionamento dell’operazione di investimento. Nella pratica, questo significa che le imprese dovranno produrre documentazione attestante la validità della copertura assicurativa.

Le criticità del mercato assicurativo

L’implementazione dell’obbligo sta creando, diciamo così, qualche tensione nel mercato delle assicurazioni. La concentrazione della domanda su un arco temporale relativamente ristretto ha generato pressioni sui premi e sui tempi di sottoscrizione.

Le compagnie si stanno organizzando per gestire il flusso di richieste, ma nella prassi si registrano talvolta difficoltà nel reperire coperture adeguate. Alcune realtà imprenditoriali segnalano aumenti dei costi rispetto alle quotazioni iniziali.

Il tavolo di monitoraggio istituito presso il MIMIT, con la partecipazione delle associazioni di categoria e IVASS, dovrebbe fornire indicazioni utili per mitigare questi aspetti critici. Tuttavia, il tempo stringe e le aziende non possono permettersi ritardi.

Esclusioni e particolarità normative

Non tutte le imprese sono tenute all’adempimento. Restano escluse le aziende agricole, per le quali vige una disciplina specifica basata sul fondo mutualistico nazionale.

Sono altresì escluse le realtà i cui beni immobili risultino gravati da abuso edilizio o costruiti in assenza delle necessarie autorizzazioni. Una precisazione che, nell’esperienza applicativa, riguarda più situazioni di quanto si potrebbe immaginare.

I piccoli imprenditori di cui all’art. 2202 del Codice Civile, insieme ai professionisti e lavoratori autonomi, non rientrano nell’ambito di applicazione della normativa. Si tratta di una distinzione importante che delimita chiaramente il perimetro dell’obbligo.