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Rassegna fiscale quotidiana

Podcast – Rassegna fiscale quotidiana 16/07/2025 (audio)

16 Luglio, 2025

Ascolta la rassegna fiscale quotidiana del 16/07/2025

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Bentrovati alla nostra consueta rassegna quotidiana con l’aggiornamento quotidiano in formato podcast dei principali contenuti di oggi pubblicati sul blog dello Studio Pizzano.
In questa puntata analizzeremo:
  • Il terzo decreto correttivo della Riforma Fiscale, approvato a metà luglio 2025, introduce significative semplificazioni e garanzie per cittadini e imprese. Le novità riguardano la nuova definizione di familiari a carico con soglie di reddito differenziate, il coordinamento delle norme sugli incentivi pensionistici, la derivazione fiscale per le microimprese che optano per bilanci non semplificati, e stringenti limitazioni alla correzione degli errori contabili rilevanti. Inoltre, allinea la fiscalità internazionale agli standard OCSE, aggiorna i coefficienti per rendite vitalizie nelle successioni e donazioni, e rafforza le garanzie procedurali nello Statuto dei diritti del contribuente, inclusa una maggiore flessibilità nelle procedure di confisca doganale.
  • Il terzo decreto correttivo della Riforma Fiscale, approvato a metà luglio 2025, introduce significative limitazioni alla disciplina della correzione degli errori contabili fiscali, riservando la procedura semplificata esclusivamente agli errori “non rilevanti” come definiti dagli OIC 29 e IAS 8. Gli errori “rilevanti” devono continuare a seguire il percorso ordinario delle dichiarazioni integrative. La correzione deve avvenire entro la chiusura dell’esercizio immediatamente successivo a quello in cui l’errore è stato commesso o avrebbe dovuto essere rilevato, a meno che non sia effettuata prima che il contribuente abbia formale conoscenza di accessi, ispezioni o verifiche. Per l’IRAP, la rilevanza fiscale della correzione è condizionata al fatto che il valore della produzione netta sia positivo sia nel periodo di correzione che in quello originario. La nuova disciplina si applica solo ai soggetti sottoposti a revisione legale dei conti e prevede l’esclusione di sanzioni per le correzioni effettuate con la procedura semplificata.
  • L’affrancamento straordinario delle riserve in sospensione d’imposta per il 2025 consente di calcolare l’importo affrancabile basandosi sui bilanci al 31 dicembre 2023 e 2024. Le distribuzioni effettuate nel 2025 non riducono tale importo, a meno che non derivino da delibere assunte nel 2024. Le riserve imputate al capitale sociale sono affrancabili, ma la parte reintegrata nel 2024 non lo è secondo un’interpretazione restrittiva. L’imposta sostitutiva del 10% può essere pagata in quattro rate annuali.
  • L’Agenzia delle Entrate ha chiarito che gli accordi di concordato preventivo biennale restano validi anche se il codice Ateco del contribuente cambia a seguito della nuova classificazione Ateco 2025, purché non vi sia una variazione sostanziale dell’attività economica effettivamente svolta. Ciò significa che il mero cambio del modello ISA di riferimento non comporta la decadenza dal concordato, privilegiando la sostanza economica sulla forma classificatoria.
  • L’Agenzia delle Entrate ha stabilito che la riammissione alla “rottamazione-quater” non ha l’effetto di ripristinare il concordato preventivo biennale (CPB) se questo è già decaduto a causa del superamento della soglia di debito di 5.000 euro. Se la decadenza dalla “rottamazione-quater” fa riemergere un debito superiore a tale soglia, il CPB si considera automaticamente perso fin dal momento del venir meno dei requisiti, e la successiva riammissione alla definizione agevolata non sana retroattivamente la posizione del contribuente ai fini del concordato.
  • L’Agenzia delle Entrate ha chiarito la compatibilità del regime forfettario con il regime IVA del margine per la vendita di beni usati. In particolare, l’incompatibilità sussiste solo se il contribuente ha già applicato in passato il regime speciale IVA obbligatorio per l’attività di commercio di beni usati. Questo apre la possibilità per nuovi operatori nel settore dei beni usati di beneficiare del regime forfettario. Inoltre, per il 2025, la soglia di reddito da lavoro dipendente che preclude l’accesso al regime è stata innalzata a 35.000 euro.

Buon ascolto!

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