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Il Consiglio dei ministri approva la riforma dei commercialisti: novità nel tirocinio e governance professionale

12 Settembre, 2025

Il Consiglio dei ministri ha dato il via libera finale al disegno di legge di delega che ridisegna l’ordinamento dei dottori commercialisti ed esperti contabili. Un provvedimento che – dopo il rinvio della settimana precedente – è stato approvato con l’obiettivo di rilanciare una professione che mostra evidenti segni di invecchiamento demografico. I dati contenuti nella relazione tecnica del disegno di legge restituiscono un quadro preoccupante: negli ultimi diciotto anni gli iscritti all’albo sotto i quaranta anni si sono ridotti del 32,3 per cento, mentre la fascia over 60 ha registrato un incremento del 64,3 per cento.

📋  Cosa sapere in un minuto

Quadro Normativo:
Approvato dal Consiglio dei ministri il DDL di delega per la riforma dell’ordinamento dei commercialisti. Termine per l’adozione del decreto legislativo: 12 mesi dall’entrata in vigore della legge.

Innovazioni Procedurali Principali:
Tirocinio anticipato: 18 mesi completamente svolgibili durante gli studi universitari
Governance elettorale: introduzione del voto telematico e riduzione anzianità per cariche
Forme associative: disciplina organica per società tra professionisti

Criticità Demografiche Rilevate:
Ultimi 18 anni: -32,3% iscritti under 40 | +64,3% over 60 | -63,5% candidati agli esami di Stato

Aspetti Operativi:
• Aggiornamento parametri compensi (fermi da 13 anni)
• Rafforzamento formazione continua su crisi d’impresa
• Razionalizzazione procedure disciplinari

Impatto Sistémico:
Obiettivo di rilancio generazionale della professione attraverso semplificazione dell’accesso e modernizzazione strutturale dell’ordinamento.

Tirocinio anticipato durante gli studi universitari

La riforma del tirocinio professionale rappresenta uno degli aspetti centrali dell’intervento normativo. La nuova disciplina consentirà di completare integralmente i diciotto mesi di praticantato durante il percorso formativo universitario – quello triennale per gli esperti contabili, quello magistrale per i commercialisti. Una modifica sostanziale rispetto all’attuale assetto che prevede la possibilità di anticipare soltanto sei mesi di tirocinio in concomitanza con l’ultimo anno di studi.

Nella prassi professionale si osserva come questa innovazione possa ridurre significativamente i tempi di accesso al mondo del lavoro. Il praticantato potrà dunque essere strutturato in modo più flessibile, eliminando quella fase post-laurea che spesso scoraggia i giovani dall’intraprendere la professione. Si consideri che attualmente il numero di coloro che scelgono di svolgere il tirocinio e sostenere l’esame di Stato è diminuito del 63,5 per cento.

Disciplina organica delle forme associative

L’intervento normativo dedica particolare attenzione alla regolamentazione delle società tra professionisti, aspetto spesso trascurato nella legislazione precedente. Il decreto legislativo dovrà definire modalità di costituzione, gestione e funzionamento delle forme associative, nel rispetto dei principi stabiliti dalla legge 183/2011 e dalla disciplina del codice civile.

Le statistiche evidenziano come i professionisti che operano in forma aggregata registrino introiti 2,4 volte superiori rispetto a chi lavora individualmente. È opportuno notare che tale differenza non deriva soltanto da economie di scala, ma dalla possibilità di offrire una gamma più articolata di servizi specialistici.

Ridefinizione delle competenze professionali

Il provvedimento interviene sulla delimitazione delle attività riservate e di quelle che caratterizzano tipicamente la professione negli ambiti tributario, economico-aziendale, finanziario, societario e della crisi d’impresa. Secondo quanto previsto dall’articolo 2, lettera a), occorre distinguere tra le prestazioni riservate per legge e quelle che connotano la professione, ferme restando le competenze attribuite ad altre categorie professionali.

Nella casistica comune emerge la necessità di chiarire le sovrapposizioni con altre professioni regolamentate, particolarmente in settori come la consulenza societaria e la gestione delle procedure concorsuali. Il legislatore delegato dovrà quindi operare un riordino che garantisca certezza giuridica senza generare conflitti di competenza.

Modernizzazione del sistema elettorale

La riforma della governance prevede significative modifiche alle modalità elettorali per i Consigli territoriali e nazionali. Viene introdotta la possibilità del voto telematico a distanza, secondo forme che garantiscano uniformità procedurale e rispetto dei principi di segretezza. Si tratta di un aspetto che ha generato discussioni all’interno della categoria, con alcuni Ordini territoriali che hanno espresso perplessità sulle nuove modalità.

L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre l’anzianità di iscrizione richiesta per l’accesso alle cariche elettive e valorizzare l’equilibrio generazionale. I regolamenti dovranno inoltre garantire la parità di genere attraverso specifiche misure quali quote, doppia preferenza o alternanza nella composizione delle liste.

Aggiornamento professionale continuo

Viene rafforzato l’obbligo di formazione per tutti gli iscritti, con particolare riferimento alle materie emergenti come la crisi d’impresa. Il nuovo framework formativo dovrà tenere conto delle trasformazioni del contesto economico e delle competenze richieste dal mercato.

La giurisprudenza ha talvolta interpretato in modo restrittivo gli obblighi formativi esistenti, rendendo necessario un intervento normativo che chiarisca contenuti e modalità dell’aggiornamento professionale. Nell’esperienza applicativa si registra infatti una disomogeneità nell’approccio dei diversi Ordini territoriali.

Revisione del sistema disciplinare

Il disegno di legge prevede una razionalizzazione delle procedure disciplinari, con particolare riguardo al funzionamento dei Consigli di disciplina territoriali e nazionali. Si tratta di un aspetto spesso sottovalutato ma fondamentale per garantire l’efficacia del sistema di autoregolamentazione professionale.

Le criticità ricorrenti nella gestione dei procedimenti disciplinari richiedono una disciplina più organica che rispetti i principi di imparzialità, buon andamento e contraddittorio. Il nuovo assetto dovrà inoltre prevedere regole specifiche per le ipotesi di cancellazione dall’albo.

Compensi professionali ed equo compenso

La normativa introduce una disciplina aggiornata per la determinazione dei compensi, prevedendo che la pattuizione rimanga libera ma proporzionata alla qualità e alle caratteristiche delle prestazioni. È significativo che i parametri per la determinazione dei compensi non venissero aggiornati da tredici anni.

Il principio dell’equo compenso, già previsto dalla legge 49/2023, trova così una specifica applicazione per la categoria. Nella pratica professionale si osserva come tale principio possa contribuire a contrastare fenomeni di dumping che penalizzano soprattutto i giovani professionisti.

Tempistiche di attuazione

Il Governo dispone di dodici mesi dalla data di entrata in vigore della legge per adottare il decreto legislativo di riforma. Lo schema dovrà essere trasmesso alle Camere per il parere delle Commissioni competenti, che hanno trenta giorni per esprimersi.

È prevista inoltre la possibilità di adottare, entro ulteriori dodici mesi, disposizioni integrative e correttive del decreto iniziale. Una clausola di salvaguardia importante considerando la complessità della materia e la necessità di verificare l’impatto delle modifiche sulla pratica professionale.

La nuova disciplina elettorale si applicherà a decorrere dalle consultazioni successive alla scadenza della consiliatura in corso, garantendo così continuità nell’attività degli organi professionali durante la fase di transizione normativa.

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