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EFRAG pubblica strumenti digitali per la rendicontazione di sostenibilità VSME in formato XBRL

11 Giugno, 2025

Il 27 maggio 2025 segna una data significativa per l’evoluzione rendicontazione di sostenibilità delle piccole e medie imprese europee. EFRAG ha rilasciato un kit di strumenti digitali che accompagna il VSME Digital Template e la XBRL Taxonomy, progettati per facilitare la rendicontazione volontaria di sostenibilità da parte delle imprese non quotate con meno di 250 dipendenti. Si tratta, nella sostanza, di un’iniziativa che punta a digitalizzare e standardizzare un processo che fino ad oggi ha visto le PMI confrontarsi con una miriade di questionari diversi e formati proprietari spesso incompatibili. Gli strumenti rilasciati dall’EFRAG si inseriscono in un contesto normativo in rapida evoluzione, dove la sostenibilità aziendale non rappresenta più soltanto un “nice to have” ma si configura come un elemento strategico per l’accesso al credito e la competitività. Il Voluntary Sustainability Reporting Standard for non-listed SMEs (VSME), approvato nel dicembre 2024, costituisce infatti la base su cui si fonderanno – secondo quanto emerge dalla proposta COM(2025) 81 final del pacchetto “Omnibus I” – i futuri principi europei di rendicontazione di sostenibilità ad uso volontario.

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Template digitale per la gestione dei dati ESG

Il primo strumento messo a disposizione delle imprese è il VSME Digital Template, un file Excel strutturato che si presenta come una soluzione pratica per l’inserimento e la validazione dei dati di sostenibilità. La struttura del template riflette l’architettura del VSME stesso, articolandosi su quattro fogli distinti: uno dedicato alle informazioni generali dell’impresa e tre specificamente orientati alle disclosure ambientali, sociali e di governance.

Il template integra funzionalità avanzate come menu a tendina, controlli di coerenza automatici e calcoli automatizzati – caratteristiche che nella prassi operativa si rivelano fondamentali per evitare errori di compilazione e garantire la qualità dei dati. È opportuno notare come il sistema consideri sia le informazioni del “Basic Module” che quelle del “Comprehensive Module”, offrendo così alle imprese la flessibilità di scegliere il livello di dettaglio più appropriato alla propria situazione.

La possibilità di inserire informazioni aggiuntive attraverso celle dedicate rappresenta un elemento di particolare interesse: nella pratica professionale si osserva spesso la necessità di integrare i framework standardizzati con disclosure specifiche del settore di appartenenza o particolari circostanze aziendali.

Tassonomia XBRL e interoperabilità digitale

Il secondo elemento del “trittico” è rappresentato dalla VSME XBRL Taxonomy, un vocabolario digitale standardizzato che consente la marcatura informatica dei contenuti del report. L’adozione dello standard XBRL – ormai consolidato a livello internazionale per il financial reporting – nel contesto del sustainability reporting rappresenta un passaggio significativo verso l’automatizzazione e l’interoperabilità dei dati ESG.

Come spesso accade nell’esperienza applicativa, l’implementazione di standard digitali si scontra con la frammentazione del panorama tecnologico aziendale. Il ricorso a XBRL mira proprio a superare questa criticità, permettendo uno scambio di informazioni strutturato che dovrebbe ridurre sensibilmente l’onere amministrativo per le PMI.

La scelta di basarsi su XBRL non è casuale: questo standard garantisce, ai sensi della normativa europea sui mercati finanziari, l’interoperabilità e la comparabilità delle informazioni su scala transnazionale. Nella giurisprudenza delle corti europee si è talvolta interpretato l’uso di standard aperti come elemento di trasparenza e accessibilità delle informazioni pubbliche.

Convertitore automatico e generazione di report digitali

Il terzo strumento è il Digital Template to XBRL Converter, un tool open source che trasforma automaticamente il template Excel in un Inline XBRL Report. Si tratta di una soluzione che può funzionare sia online tramite l’interfaccia web dell’EFRAG, sia localmente attraverso il codice sorgente rilasciato su GitHub.

Il convertitore genera un file XHTML che incorpora marcature XBRL e include un visualizzatore JavaScript integrato. Questo approccio tecnico permette la lettura “umana” attraverso un browser standard, mantenendo al contempo la strutturazione digitale necessaria per l’elaborazione automatica dei dati.

È interessante notare come il sistema supporti anche la conversione in XBRL-JSON, un formato emergente che sta guadagnando trazione nell’ecosistema del digital reporting. Questo elemento suggerisce una visione lungimirante da parte di EFRAG, che anticipa l’evoluzione tecnologica del settore.

Contestualizzazione normativa e prospettive evolutive

L’iniziativa EFRAG si colloca nel più ampio framework della Corporate Sustainability Reporting Directive (CSRD) e del Green Deal europeo. La proposta “Omnibus” del 26 febbraio 2025 prevede infatti l’estensione del campo di applicazione del VSME anche alle aziende di media dimensione (251-1000 dipendenti), configurando quello che potrebbe diventare un sistema di reporting a “geometria variabile” basato sulle dimensioni aziendali.

Nella casistica comune emerge come le PMI si trovino spesso a dover rispondere a richieste di informazioni ESG da parte di clienti, fornitori e istituti di credito, ma attraverso modalità e formati spesso incompatibili tra loro. Il VSME e i suoi strumenti digitali potrebbero rappresentare una risposta efficace a questa frammentazione.

Gli strumenti rilasciati hanno dichiaratamente scopo illustrativo ed educativo – EFRAG chiarisce infatti che non intende competere con soluzioni commerciali ma piuttosto fornire un riferimento tecnico per lo sviluppo dell’ecosistema. Questo approccio riflette una strategia di market-making piuttosto che di product-making, lasciando al mercato il compito di sviluppare soluzioni più sofisticate.

Aspetti operativi e limitazioni tecniche

Dal punto di vista implementativo, occorre considerare che il template Excel, per quanto funzionale, presenta alcune limitazioni intrinseche. Il formato non supporta nativamente comparazioni year-over-year e presenta vincoli tecnici tipici dell’ambiente Office. EFRAG sta valutando traduzioni multilingue, estensioni della tassonomia e l’introduzione di firme digitali nelle future versioni.

L’approccio open source del convertitore merita particolare attenzione: la pubblicazione del codice sorgente sotto licenza MIT favorisce l’adozione da parte di software provider commerciali e facilita l’integrazione in ecosistemi tecnologici esistenti. Questa scelta tecnologica si allinea con le best practice europee in materia di interoperabilità e standard aperti.

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