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DL Semplificzione per le imprese: via i riferimenti normativi nelle fatture 4.0 e 5.0

6 Agosto, 2025

Il Disegno di Legge “Semplificazione per le imprese”, approvato con procedura d’urgenza dal Consiglio dei Ministri nella seduta n. 138 del 4 agosto 2025, rappresenta un intervento sistematico e strutturale nel panorama normativo fiscale e amministrativo italiano. Il provvedimento, che si inserisce nel più ampio processo di “disboscamento normativo” promosso dal Governo Meloni, ambisce a raggiungere le 600 procedure semplificate entro il 2026, in linea con gli obiettivi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza. Il DDL, composto da 23 articoli suddivisi per macro-aree tematiche, affronta specifiche criticità emerse nella prassi quotidiana degli operatori economici, introducendo modifiche sostanziali che vanno dall’ambito fiscale a quello ambientale, dalle semplificazioni amministrative alle misure per il mercato del lavoro.

Trasformazione radicale del sistema di fatturazione per i crediti d’imposta

L’articolo 1 del DDL introduce una modifica di portata sistemica nell’ambito della fatturazione elettronica relativa ai crediti d’imposta per la transizione digitale ed ecologica. La norma interviene modificando l’articolo 1, comma 1062 della Legge 30 dicembre 2020, n. 178 (Legge di Bilancio 2021), eliminando categoricamente l’obbligo di citazione specifica dei riferimenti normativi nelle fatture relative agli acquisti oggetto dei crediti d’imposta “Transizione 4.0” e “Transizione 5.0”.

Il nuovo meccanismo sostituisce le attuali citazioni normative – che spesso si traducevano in complesse diciture che richiamavano i commi da 1054 a 1058-bis della citata Legge 178/2020 – con codici identificativi alfanumerici semplificati che l’Agenzia delle Entrate stabilirà tramite specifico provvedimento del Direttore. Questa innovazione rappresenta un cambio di paradigma nella logica di tracciabilità fiscale degli investimenti agevolati.

La portata dell’intervento si estende oltre i confini della sola Transizione 4.0, coinvolgendo per coordinamento normativo anche l’articolo 38, comma 15 del Decreto-Legge 19 maggio 2024, n. 19, che disciplina il monitoraggio dei crediti per investimenti in beni strumentali e attività di ricerca e sviluppo nel settore aerospaziale e della difesa.

Impatti operativi e criticità applicative

Nell’esperienza applicativa quotidiana, la gestione dei riferimenti normativi in fattura ha rappresentato una fonte ricorrente di errori formali, con conseguenti difficoltà nell’accesso ai benefici fiscali. La casistica professionale evidenzia come spesso le imprese abbiano dovuto affrontare verifiche e contenziosi per mere imperfezioni nella trascrizione dei commi normativi, nonostante la sostanziale legittimità dell’operazione sottostante.

È opportuno sottolineare che l’entrata in vigore del nuovo sistema decorrerà esclusivamente dalla data di pubblicazione del provvedimento direttoriale che istituirà i codici identificativi, creando un regime transitorio che richiederà particolare attenzione da parte degli operatori. La prassi amministrativa dovrà definire con precisione le modalità di implementazione e i criteri di corrispondenza tra i nuovi codici e le fattispecie normative preesistenti.

Tutele procedurali rafforzate per gli intermediari abilitati

L’articolo 2 del DDL introduce una disciplina garantista di particolare rilevanza per i professionisti del settore fiscale. La norma stabilisce che quando una dichiarazione telematica subisce respingimento dal sistema, pur essendo stata trasmessa nei termini di legge, l’intermediario abilitato non sarà soggetto ad alcuna sanzione qualora la ritrasmissione avvenga entro il termine che sarà stabilito con decreto del Ministero dell’Economia e delle Finanze.

Questo termine decorrerà dalla data di restituzione delle ricevute di scarto, introducendo un meccanismo di tutela procedurale che riconosce le specificità tecniche della trasmissione telematica e le possibili disfunzioni sistemiche non imputabili al professionista.

La misura risponde alle legittime istanze della categoria professionale, che ha più volte segnalato l’ingiustizia di sanzioni irrogate per respingimenti derivanti da malfunzionamenti dei sistemi informatici dell’amministrazione finanziaria. La giurisprudenza tributaria ha talvolta interpretato in modo non uniforme la responsabilità dell’intermediario in questi casi, creando incertezze applicative che la nuova norma intende definitivamente superare.

Razionalizzazione dell’imposta sostitutiva sui premi non monetari

L’articolo 3 affronta una problematica interpretativa di lunga data relativa all’imposta sostitutiva sui premi non monetari. La norma fornisce specificazioni temporali precise per il versamento dell’aliquota del 20% prevista dall’articolo 19 della Legge 27 dicembre 1997, n. 449, stabilendo che il versamento debba avvenire entro il sedicesimo giorno del mese successivo al pagamento del corrispettivo, ovvero dalla data di emissione della fattura se antecedente al pagamento.

Questa precisazione elimina le incertezze interpretative che hanno caratterizzato l’applicazione della norma, fornendo certezza operativa agli operatori del settore. Nella prassi professionale si osserva come la determinazione del momento impositivo per i premi non monetari abbia generato frequenti contenziosi, spesso risolti con orientamenti giurisprudenziali non sempre coerenti tra loro.

Regime premiale per l’accertamento con adesione

L’articolo 4 introduce un meccanismo deflattivo del contenzioso tributario di particolare interesse strategico. La norma prevede una riduzione delle sanzioni a un terzo dell’importo originario in materia di imposta di registro, successioni e donazioni, subordinata alla presentazione di istanza di accertamento con adesione e alla rinuncia all’impugnazione dell’atto di accertamento o liquidazione.

Il beneficio opera secondo un meccanismo condizionato: il contribuente deve versare le somme dovute, comprensive della riduzione sanzionatoria, entro il termine ordinariamente previsto per la proposizione del ricorso. Si tratta di una misura che, pur richiedendo la rinuncia ai diritti di difesa, può risultare economicamente vantaggiosa in situazioni caratterizzate da elevata incertezza sull’esito del contenzioso.

Semplificazioni in materia ambientale e gestione dei rifiuti

Il DDL dedica particolare attenzione alle semplificazioni ambientali, introducendo modifiche sostanziali in diversi ambiti operativi. Le bonifiche ambientali vedono snellite le procedure, con particolare riferimento agli interventi collegati ai progetti PNRR e ad altri piani pubblici di riqualificazione territoriale.

L’intervento normativo stabilisce una maggiore durata degli atti autorizzativi per le bonifiche, evitando proroghe procedurali che spesso rallentano gli investimenti nella riqualificazione di aree industriali dismesse. Il calcare industriale viene formalmente inserito tra le materie prime di interesse strategico nazionale, con conseguenti limitazioni all’esportazione.

Riutilizzo delle acque reflue industriali

Una delle novità più significative riguarda il riutilizzo delle acque reflue trattate all’interno dei cicli produttivi aziendali. Le imprese potranno implementare sistemi di riutilizzo attraverso modalità semplificate, anche in assenza del regolamento attuativo nazionale, mediante semplice comunicazione agli enti competenti o modifica dell’autorizzazione ambientale già posseduta.

Questa misura si inserisce nel quadro delle politiche di economia circolare, incentivando la riduzione degli sprechi idrici e dei costi operativi per le imprese manifatturiere.

Modernizzazione della gestione dei rifiuti

Il provvedimento aggiorna i criteri di classificazione dei rifiuti non pericolosi, allineandoli ai regolamenti europei più recenti. I rifiuti trasportati via mare vengono assimilati alle merci ordinarie, semplificando significativamente le procedure logistiche e autorizzative per il trasporto marittimo.

Particolare attenzione viene dedicata al combustibile solido secondario (CSS) ottenuto da rifiuti non pericolosi, per il quale viene introdotta maggiore flessibilità temporale nell’utilizzo nei processi industriali. Questa misura facilita l’adozione di combustibili alternativi, riducendo la dipendenza dalle fonti fossili tradizionali.

Innovazioni nel diritto del lavoro e formazione professionale

Le disposizioni lavoristiche del DDL introducono il principio dell’“once only” per le comunicazioni obbligatorie relative all’instaurazione e gestione dei rapporti di lavoro, impedendo alle pubbliche amministrazioni di richiedere dati e documenti già in possesso di altre amministrazioni.

Gli ITS Academy (Istituti Tecnici Superiori) vedono ampliate le proprie possibilità operative attraverso la stipula di protocolli d’intesa diretti con le imprese per l’insegnamento specialistico. La formazione dei lavoratori in materia di salute e sicurezza viene semplificata, consentendo al medico competente di avvalersi della collaborazione di personale infermieristico qualificato per la parte teorica.

Semplificazioni per settori economici specifici

Il provvedimento dedica attenzione particolare ad alcuni comparti economici strategici. Le imprese del settore autoriparazioni beneficiano di semplificazioni sia sul piano edilizio che amministrativo, con procedure più snelle per l’esame di idoneità professionale degli autotrasportatori e la gestione dei rifiuti stradali.

Il settore navale vede introdotta un’interpretazione autentica sulla possibilità di trasbordo del personale tra unità navali dello stesso armatore, eliminando incertezze applicative che hanno caratterizzato la prassi operativa.

Le microimprese ottengono significative semplificazioni negli adempimenti in materia di privacy e nell’installazione di impianti automatici, riducendo gli oneri burocratici per le attività di dimensioni più contenute.

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