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Bonus assunzioni under 35, la corsa finale degli incentivi per chi assume

3 Dicembre, 2025

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Una scadenza che si avvicina e un incentivo che molte imprese non vogliono lasciarsi sfuggire. Entro il 31 dicembre i datori di lavoro che stabilizzano giovani under 35 possono ottenere un abbattimento dei contributi fino a € 500 al mese, esteso a € 650 se l’azienda opera nel Mezzogiorno. La misura, costruita per sostenere l’ingresso stabile nel mercato del lavoro, resta attiva per due anni, purché l’assunzione sia a tempo indeterminato e rispetti i criteri di incremento occupazionale.

Cosa sapere in un minuto

  • Il bonus assunzioni under 35 vale fino al 31 dicembre;
  • L’esonero contributivo è di € 500 al mese o € 650 nel Mezzogiorno;
  • La durata massima è di 24 mesi;
  • Servono contratto a tempo indeterminato e incremento occupazionale;
  • La domanda si presenta tramite il portale INPS;
  • Non è ammesso se ci sono stati licenziamenti oggettivi recenti nella stessa unità.

Un quadro complesso tra regole, scadenze e requisiti

La finestra utile si chiude con la fine dell’anno e, come spesso accade in questi casi, si assiste a un aumento delle richieste a ridosso della scadenza. L’agevolazione è prevista dal D.L. 48/2023 e poi rafforzata dagli interventi collegati alla Legge di Bilancio 2025. Non è una misura nuova in senso stretto, ma rappresenta una versione aggiornata della decontribuzione destinata ai lavoratori under 35 che non abbiano già beneficiato di precedenti assunzioni agevolate.

Si consideri un aspetto che nelle interpretazioni dottrinali ricorre spesso: il datore di lavoro non può usufruire del bonus se negli ultimi sei mesi ha interrotto rapporti a tempo indeterminato per licenziamento individuale per giustificato motivo oggettivo nella stessa unità produttiva. Un vincolo che in alcuni territori sta incidendo sulle strategie di programmazione delle risorse umane.

L’impatto più forte nel Mezzogiorno

Il bonus assunzioni under 35 diventa più significativo al Sud, dove la soglia mensile sale a € 650. Il riferimento normativo principale è l’art. 31 del D.Lgs. 150/2015, richiamato anche nelle circolari INPS di prassi applicativa. Tra le regioni interessate figurano Campania, Basilicata, Puglia, Calabria, Sicilia, Sardegna e Molise. Sensibilità diversa al Nord, dove la spinta è meno marcata ma comunque rilevante per molte PMI che vogliono chiudere l’anno con nuove assunzioni.

Un esempio pratico aiuta a capire. Un’azienda che assume un tecnico informatico di 32 anni con contratto a tempo indeterminato al Sud può ridurre la contribuzione complessiva di € 650 al mese per 24 mesi, ottenendo un risparmio potenziale pari a € 15.600. Al Centro Nord il vantaggio massimo scende a € 12.000. La differenza territoriale rimane uno dei punti chiave dell’intervento.

Le condizioni che non si possono ignorare

L’incentivo è accessibile solo se l’assunzione rispetta il principio dell’incremento occupazionale netto calcolato ai sensi dell’art. 7 del D.M. 10 ottobre 2022, base regolatoria già utilizzata per altri benefici contributivi. La verifica dell’incremento non è sempre immediata. Occorre confrontare la media dei lavoratori occupati nei dodici mesi precedenti con la situazione successiva all’assunzione agevolata. Se il saldo risulta positivo o almeno pari, il datore di lavoro rientra nell’agevolazione.

È opportuno notare che l’esonero spetta anche in caso di trasformazione di un rapporto a termine. Tuttavia, l’azienda deve dimostrare che il lavoratore non sia stato già assunto a tempo indeterminato in passato con bonus analoghi. Nella prassi amministrativa questo controllo viene effettuato tramite i dati Uniemens e spesso richiede un confronto con il consulente del lavoro.

Elemento Descrizione
Importo mensile
  • € 500 per tutto il territorio;
  • € 650 nel Mezzogiorno.
Durata 24 mesi.
Tipologia contratti
  • Tempo indeterminato;
  • Trasformazioni da tempo determinato.
Requisiti lavoratore
  • Età inferiore a 35 anni;
  • Nessuna precedente assunzione agevolata stabile.
Requisiti aziendali
  • Incremento occupazionale;
  • Nessun licenziamento oggettivo recente nella stessa unità.

 

Procedure operative e adempimenti INPS

La domanda passa attraverso il portale INPS, sezione degli incentivi, con una procedura ormai consolidata. L’ente invia una comunicazione preventiva di prenotazione delle risorse, valida per sette giorni lavorativi. In questo lasso di tempo l’azienda deve stipulare il contratto e trasmettere la comunicazione obbligatoria mediante modello Unilav. Successivamente, entro dieci giorni dalla conferma, è necessario inoltrare la richiesta definitiva dell’esonero.

Le circolari INPS prevedono che, se mancano i requisiti o se la documentazione non è coerente, la domanda possa decadere. Uno dei problemi più ricorrenti riguarda la verifica dell’incremento occupazionale, soprattutto per le imprese che hanno variazioni frequenti del personale. Altre criticità riguardano i rapporti sospesi per maternità o infortunio, che nella media di calcolo incidono in modo diverso a seconda della tipologia di assenza.

Il nodo dell’occupazione femminile

Il pacchetto di norme 2025 ha affiancato al bonus assunzioni under 35 un’attenzione specifica alle lavoratrici. Per le donne prive di impiego regolare da almeno sei mesi è stato introdotto un incentivo parallelo, anch’esso con soglie più elevate nel Mezzogiorno. Gli importi coincidono: € 500 o € 650 mensili, sempre per due anni. Due misure che possono convivere, purché ricorrano i requisiti specifici.

La ratio è quella di ridurre la disparità occupazionale e sostenere le aree territoriali con tassi di inattività più elevati. Alcune letture critiche mettono in evidenza che la sovrapposizione di incentivi rischia di creare effetti sostitutivi. In realtà il legislatore ha previsto criteri di cumulabilità limitati, proprio per evitare duplicazioni indebite. È una partita che le imprese devono gestire con attenzione, soprattutto chi si muove tra contratti a termine, trasformazioni e stabilizzazioni multiple.

Un finale d’anno tra strategie e opportunità

Molti consulenti del lavoro stanno evidenziando come la stretta finale del 2025 rappresenti un’occasione per stabilizzare personale giovane o per programmare nuove risorse. Nella prassi, le aziende che utilizzano questi strumenti lo fanno in modo mirato, spesso dopo aver simulato diversi scenari contributivi. Il vantaggio economico è considerevole, ma richiede una verifica rigorosa della situazione aziendale.

Il mosaico normativo che ruota intorno al bonus assunzioni under 35 è diventato più articolato negli ultimi anni. L’obiettivo resta quello di rafforzare l’occupazione stabile, ma resta aperta la questione dell’efficacia strutturale: l’incentivo finanzia l’ingresso, non l’evoluzione del rapporto nel lungo periodo.

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