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Approvato il Conto Termico 3.0: nuovo decreto per incentivi energetici

18 Agosto, 2025

Il nuovo meccanismo di sostegno economico promosso dal Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica allarga i beneficiari e potenzia i massimali per l’efficientamento energetico degli edifici. Il Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica ha dato il via libera al Conto Termico 3.0, approvando lo schema di decreto durante la Conferenza Unificata del 5 agosto 2025. Il provvedimento sostituisce la normativa precedente contenuta nel D.M. 16 febbraio 2016 e dà attuazione all’articolo 10 del D.Lgs. 199/2021, recependo le direttive europee UE 1791/2023 e UE 1275/2024.

Cosa sapere in 1 minuto

  • Il nuovo Conto Termico 3.0 amplia i beneficiari e aggiorna i massimali per l’efficientamento energetico degli edifici.
  • Incentivi estesi a pubbliche amministrazioni, privati, enti del terzo settore, CER e altre categorie.
  • Inclusi anche impianti fotovoltaici con accumulo, colonnine di ricarica e nuove tecnologie, solo se abbinate a pompe di calore.
  • Fino al 100% di copertura per comuni piccoli, scuole e strutture sanitarie pubbliche.
  • Gestione operativa affidata al GSE, con digitalizzazione e procedura semplificata.

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Conto Termico 3.0: chi può accedere agli incentivi

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Una delle modifiche più significative introdotte dal Conto Termico 3.0 riguarda l’ampliamento della base dei beneficiari. La normativa precedente, per quanto già inclusiva, mostrava alcune limitazioni che ora vengono definitivamente superate.

Le pubbliche amministrazioni mantengono ovviamente la loro posizione di privilegio, ma il perimetro si allarga considerevolmente. Possono ora accedere agli incentivi le società in house, le autorità portuali, gli ex IACP, le cooperative edilizie e sociali. Una novità particolarmente rilevante è l’equiparazione degli enti del terzo settore non economici alle pubbliche amministrazioni, una decisione che riflette il riconoscimento del ruolo sociale di questi soggetti nella transizione energetica.

Per i privati, il decreto introduce una distinzione più articolata. Gli edifici ad uso terziario – classificati nelle categorie catastali A/10, gruppo B, gruppo C (esclusi C/6 e C/7), gruppo D (escluso D9), gruppo E (esclusi E2, E4, E6) – possono ora beneficiare degli incentivi per efficienza energetica, una possibilità che in passato era riservata esclusivamente alla PA. Per l’uso residenziale, l’accesso rimane limitato agli impianti termici alimentati da fonti energetiche rinnovabili.

Ma forse l’aspetto più interessante – e potenzialmente trasformativo – è l’apertura alle Comunità Energetiche Rinnovabili (CER) e alle configurazioni di autoconsumo collettivo. Questi soggetti, che rappresentano il futuro dell’energia distribuita e partecipativa, possono ora accedere al meccanismo tramite soggetti rappresentanti, aprendo scenari inediti per la diffusione delle tecnologie rinnovabili su scala comunitaria.

Il decreto prevede anche l’accesso tramite ESCO certificate UNI CEI 11352, partenariati pubblico-privati e soggetti pubblici terzi, confermando un approccio che privilegia la flessibilità e l’inclusività nella gestione degli incentivi.

La rivoluzione degli interventi ammissibili

Il Conto Termico 3.0 mantiene la struttura bipartita della normativa precedente, distinguendo tra interventi di efficienza energetica (Titolo II) e interventi per la produzione di energia termica da fonti rinnovabili (Titolo III). Tuttavia, all’interno di questa architettura consolidata, si inseriscono novità che potrebbero cambiare radicalmente il panorama degli investimenti energetici.

Nel primo gruppo rientrano gli interventi più tradizionali: isolamento termico di superfici opache, sostituzione di infissi, installazione di schermature solari, sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con sistemi ibridi “factory made”. A questi si aggiungono la sostituzione di scaldacqua elettrici o a gas con modelli a pompa di calore, l’allaccio a sistemi di teleriscaldamento, la building automation e l’illuminazione efficiente.

Le vere novità, però, riguardano l’inclusione delle colonnine di ricarica elettriche – purchè abbinate a pompe di calore – e degli impianti fotovoltaici con accumulo, anch’essi vincolati all’abbinamento con sistemi a pompa di calore. Questa scelta non è casuale: riflette una visione sistemica dell’efficienza energetica, dove la produzione, l’accumulo e l’utilizzo dell’energia vengono pensati come un ecosistema integrato.

La seconda categoria mantiene il focus sulle fonti rinnovabili: pompe di calore aria/acqua/geotermiche, sistemi ibridi o bivalenti, impianti a biomassa certificata (classe 4 o 5 stelle), solare termico, microcogenerazione da FER e allaccio a reti di teleriscaldamento efficienti.

Una scelta che ha fatto molto discutere è l’eliminazione definitiva degli incentivi per le caldaie a condensazione alimentate da combustibili fossili. Il messaggio del legislatore è chiaro: la transizione energetica passa attraverso l’abbandono progressivo delle fonti fossili, anche quelle caratterizzate da maggiore efficienza.

Edifici pubblici e interventi speciali

Per gli edifici pubblici, il decreto introduce una misura che va oltre la semplice riqualificazione: la possibilità di demolizione e ricostruzione come NZEB (edifici a energia quasi zero). Si tratta di un’opzione che consente un incremento volumetrico fino al 25% e può essere realizzata anche in sito diverso, purché nel medesimo comune e nell’ambito di un progetto integrato.

Questa previsione risponde a una necessità concreta: molti edifici pubblici, soprattutto quelli più datati, presentano caratteristiche strutturali che rendono antieconomica la riqualificazione energetica tradizionale. La demolizione e ricostruzione, pur rappresentando un investimento più significativo, può offrire risultati energetici e funzionali superiori, contribuendo al contempo alla riqualificazione urbana.

È opportuno notare come questa possibilità sia riservata esclusivamente al settore pubblico, riflettendo sia la funzione di esempio che le amministrazioni pubbliche devono svolgere nella transizione energetica, sia la disponibilità di maggiori risorse economiche per questi interventi.

Massimali e spese: l’adeguamento ai costi di mercato

Uno degli aspetti più critici della normativa precedente riguardava la discrepanza tra i massimali previsti e i costi reali di mercato. Il Conto Termico 3.0 affronta questa problematica con un aggiornamento significativo dei limiti di spesa.

Le spese incentivabili comprendono ora, in modo più organico, la fornitura e posa in opera, la progettazione e le diagnosi energetiche, gli Attestati di Prestazione Energetica (APE), i sistemi di accumulo e le infrastrutture di ricarica elettrica. Quest’ultima voce rappresenta una novità importante, che riconosce il crescente ruolo della mobilità elettrica nell’ecosistema energetico.

I massimali sono stati calibrati tenendo conto dell’evoluzione tecnologica e dell’andamento dei prezzi. Le pompe di calore aria/acqua fino a 35 kW possono ottenere fino a 700 €/kW, con riduzioni progressive per taglie maggiori. I generatori a biomassa fino a 35 kW hanno un tetto di 5.000 €, che sale fino a 150.000 € per potenze fino a 500 kW.

Per il solare termico, la soglia è fissata a 700 €/m² per impianti fino a 50 m², con valori decrescenti oltre questa dimensione. Le schermature solari possono ricevere fino a 180 €/m², mentre le colonnine di ricarica hanno un limite di 2.500 € per punto, sempre condizionato all’installazione congiunta con pompe di calore.

Il sistema dei coefficienti premiali viene mantenuto e rafforzato, riconoscendo maggiorazioni per tecnologie ad alte prestazioni ambientali, installazioni in aree non metanizzate, comuni con popolazione inferiore o uguale a 15.000 abitanti, sistemi ibridi o bivalenti. Si tratta di un meccanismo che premia non solo l’efficienza tecnica, ma anche l’impatto territoriale e sociale degli interventi.

Copertura economica e modalità di erogazione

Il decreto conferma l’approccio differenziato nelle percentuali di copertura, ma introduce alcune novità significative. La copertura standard per i soggetti ordinari si attesta al 65% delle spese ammissibili, un livello che garantisce un sostegno significativo senza creare distorsioni eccessive del mercato.

Tuttavia, il vero elemento di novità è l’innalzamento al 100% dell’incentivo per specifiche categorie: comuni con popolazione fino a 15.000 abitanti, scuole e strutture sanitarie pubbliche, diagnosi energetiche di edifici pubblici. Questa scelta riflette una precisa volontà politica di sostenere i territori più fragili e i settori strategici per la collettività.

Le modalità di erogazione mantengono la distinzione tra piccoli e grandi interventi. Per incentivi fino a 15.000 € (riservati ai privati), il pagamento avviene in unica soluzione, garantendo rapidità e semplicità amministrativa. Per importi superiori, il meccanismo delle rate annuali costanti (2 o 5 anni) assicura la sostenibilità finanziaria del sistema.

Le pubbliche amministrazioni possono beneficiare di un meccanismo di prenotazione con acconti e saldo finale, una modalità che facilita la programmazione degli interventi e garantisce la certezza delle risorse.

Dotazione finanziaria e governance

Il meccanismo dispone di una dotazione annuale complessiva di 900 milioni di euro, una cifra significativa che testimonia l’impegno del governo nella transizione energetica. La ripartizione prevede 500 milioni per i privati e 400 milioni per le PA, di cui 20 milioni specificamente destinati alle diagnosi energetiche.

Questa allocazione riflette un equilibrio tra sostegno al settore privato e investimenti pubblici, riconoscendo il ruolo trainante che la PA deve svolgere nella transizione energetica. La quota specifica per le diagnosi energetiche sottolinea l’importanza della conoscenza preliminare delle prestazioni energetiche come presupposto per interventi efficaci.

La gestione operativa rimane affidata al Gestore dei Servizi Energetici (GSE), che disporrà di 60 giorni dall’entrata in vigore per aggiornare il portale informatico. Questo termine, apparentemente tecnico, è in realtà cruciale per garantire continuità nell’erogazione degli incentivi ed evitare le problematiche amministrative che hanno caratterizzato transizioni precedenti.

Semplificazione procedurale e digitalizzazione

Il decreto introduce significative semplificazioni procedurali, concentrandosi su tre aree principali: impianti fino a 35 kW e solare fino a 50 m² attraverso il catalogo GSE, diagnosi energetiche per le PA, e prenotazione degli incentivi per edifici pubblici.

Il catalogo GSE rappresenta uno strumento consolidato che permette di superare le complessità burocratiche per gli interventi più comuni. La pre-qualificazione dei componenti garantisce la conformità tecnica e riduce i tempi di istruttoria, un vantaggio non trascurabile per operatori e beneficiari.

Per le pubbliche amministrazioni, la possibilità di prenotazione degli incentivi – estesa anche alle zone colpite da calamità naturali – fornisce certezza economica nella programmazione degli interventi, un elemento fondamentale per la pianificazione pluriennale degli investimenti pubblici.

Periodo transitorio e continuità applicativa

La normativa prevede un periodo transitorio che garantisce continuità applicativa per alcune disposizioni del D.M. 16 febbraio 2016, particolarmente rilevante per le pubbliche amministrazioni. Questa scelta evidenzia l’attenzione del legislatore agli aspetti pratici dell’implementazione, evitando soluzioni di continuità che potrebbero danneggiare interventi già avviati o programmati.

Il principio di continuità si applica anche ai contratti di prestazione energetica stipulati prima del 1° gennaio 2025, per i quali continuerà ad applicarsi la disciplina precedente. Si tratta di una previsione che tutela gli affidamenti in corso e garantisce certezza giuridica agli operatori del settore.

Nella prassi applicativa, questo approccio gradualistico si è rivelato essenziale per evitare le criticità che spesso accompagnano i cambi normativi, garantendo al contempo una transizione ordinata verso il nuovo regime.

Il Conto Termico 3.0 rappresenta quindi non solo un aggiornamento tecnico, ma una vera e propria evoluzione strategica degli incentivi energetici. L’ampliamento della base dei beneficiari, l’inclusione di nuove tecnologie, l’adeguamento dei massimali e la semplificazione procedurale configurano un quadro normativo più maturo e rispondente alle esigenze della transizione energetica.

Tabella Riepilogativa: Beni e Interventi Ammissibili al Conto Termico 3.0

CATEGORIA TIPOLOGIA BENE/INTERVENTO DESCRIZIONE TECNICA BENEFICIARI AMMESSI MASSIMALI SPECIFICI VINCOLI E REQUISITI COEFFICIENTI PREMIALI
A.1 EFFICIENZA ENERGETICA – Involucro Isolamento termico superfici opache Coibentazione pareti, coperture, solai delimitanti volume climatizzato PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Variabile secondo superficie e prestazioni Verifica trasmittanza termica, APE obbligatorio Tecnologie ad alte prestazioni ambientali
Sostituzione infissi e serramenti Chiusure apribili/assimilabili comprensive di vetrate PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo superficie e prestazioni termiche Certificazione energetica, dismissione preesistenti Comuni ≤ 15.000 abitanti
Schermature solari Sistemi ombreggiamento fissi o mobili non trasportabili PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Max 180 €/m² Esposizione Est-Sud-Est/Ovest, integrazione con infissi Aree non metanizzate
A.2 EFFICIENZA ENERGETICA – Impianti Sistemi ibridi “factory made” Sostituzione impianti climatizzazione invernale pre-assemblati PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo potenza e tipologia Pre-assemblaggio industriale, conformità UNI Sistemi ibridi/bivalenti
Pompe di calore per ACS Sostituzione scaldacqua elettrici/gas con sistemi a pompa di calore PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo potenza termica installata Vincolo sostituzione, COP minimo normativo Tecnologie ad alte prestazioni
Allaccio sistemi teleriscaldamento Connessione a reti di teleriscaldamento certificate PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo progetto specifico Verifica efficienza rete, autorizzazioni Aree non metanizzate
A.3 EFFICIENZA ENERGETICA – Digitale Building automation Sistemi automatici controllo e gestione impianti termici PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo complessità e funzionalità Conformità standard tecnici, integrazione impianti Comuni ≤ 15.000 abitanti
Illuminazione efficiente Sostituzione sistemi illuminazione interni ed esterni PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Secondo potenza e efficienza Verifica efficienza luminosa, dismissione vecchi Tecnologie ad alte prestazioni
A.4 EFFICIENZA ENERGETICA – Mobilità Colonnine ricarica elettrica Infrastrutture ricarica veicoli elettrici PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER Max 2.500 €/punto VINCOLO ASSOLUTO: abbinamento pompe di calore Aree non metanizzate + Comuni piccoli
A.4 EFFICIENZA ENERGETICA – Rinnovabili Impianti FV con accumulo Sistemi fotovoltaici con storage energetico PA, Privati (terziari), Enti Terzo Settore, CER 1.500 €/kW FV + 1.000 €/kWh accumulo VINCOLO ASSOLUTO: abbinamento pompe di calore Sistemi integrati + Aree disagiate
B.1 PRODUZIONE FER – Pompe Calore Pompe di calore aria/acqua ≤ 35 kW Sistemi aerotermici piccole/medie dimensioni PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Max 700 €/kW COP secondo normativa, installazione qualificata Tecnologie ad alte prestazioni
Pompe di calore aria/acqua > 35 kW Sistemi aerotermici grandi dimensioni PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Riduzioni progressive per taglia Verifica prestazioni stagionali, progettazione Comuni ≤ 15.000 abitanti
Pompe di calore geotermiche Sistemi con sonde verticali/orizzontali PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Variabile secondo potenza e tipologia Studio geologico, autorizzazioni ambientali Aree non metanizzate + Prestazioni
Pompe di calore acqua/acqua Sistemi idrotermici con sorgente idrica PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Variabile secondo potenza e sorgente Autorizzazioni idriche, verifica disponibilità Tecnologie innovative
B.2 PRODUZIONE FER – Biomassa Generatori biomassa ≤ 35 kW Caldaie/stufe piccole dimensioni certificate PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Max 5.000 € Certificazione minima 4 stelle Aree non metanizzate
Generatori biomassa 35-500 kW Caldaie medie/grandi dimensioni certificate PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Max 150.000 € (≤ 500 kW) Certificazione minima 5 stelle Comuni piccoli + Prestazioni
Sistemi cogenerativi biomassa Produzione combinata energia termica/elettrica PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Secondo potenze installate Rendimenti globali minimi, gestione automatica Sistemi ad alta efficienza
B.3 PRODUZIONE FER – Solare Solare termico ≤ 50 m² Collettori solari piccole/medie superfici PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Max 700 €/m² Certificazione Solar Keymark obbligatoria Sistemi combinati
Solare termico > 50 m² Collettori solari grandi superfici PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Valori decrescenti per taglia Verifica prestazioni annuali, progettazione Comuni ≤ 15.000 abitanti
Sistemi solari combinati Riscaldamento + produzione ACS integrata PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Maggiorazioni per integrazione Ottimizzazione sistema, gestione automatica Tecnologie integrate
B.4 PRODUZIONE FER – Sistemi Speciali Sistemi ibridi FER Combinazione rinnovabili + tradizionale PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Coefficienti moltiplicativi Gestione automatica commutazione sorgenti Maggiorazione sistemi ibridi
Sistemi bivalenti Doppia sorgente energetica ottimizzata PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Coefficienti moltiplicativi Ottimizzazione energetica automatica Maggiorazione sistemi bivalenti
Microcogenerazione FER Potenza elettrica < 50 kW da rinnovabili PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Secondo potenza elettrica/termica Rendimento elettrico minimo normativo Tecnologie innovative
Allaccio reti teleriscaldamento efficienti Connessione sistemi teleriscaldamento certificati PA, Privati, CER, Enti Terzo Settore Secondo progetto e potenza Verifica efficienza rete primaria Aree non metanizzate
C.1 INTERVENTI SPECIALI PA Demolizione e ricostruzione NZEB Edifici a energia quasi zero SOLO Pubbliche Amministrazioni Secondo progetto integrale Incremento volumetrico max 25%, stesso comune Copertura fino al 100%
Ricostruzione in sito diverso Delocalizzazione con efficientamento SOLO Pubbliche Amministrazioni Secondo progetto integrale Mantenimento destinazione, vincoli urbanistici Copertura fino al 100%

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