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domande Resto al Sud 2.0

Apertura domande Resto al Sud 2.0 e ACN dal 15 ottobre 2025

6 Ottobre, 2025

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Il 15 ottobre 2025 rappresenta una data spartiacque nelle politiche di sostegno all’autoimprenditorialità giovanile. In quella data, infatti, si verifica un doppio passaggio: chiusura definitiva dello sportello per la misura “Resto al Sud” (prevista dal D.L. n. 91/2017) e contestuale apertura delle domande per i nuovi strumenti ACN e Resto al Sud 2.0, introdotti dal decreto Coesione (D.L. n. 60/2024). Contributi fino a 140.000 euro a fondo perduto, con percentuali differenziate tra centro-nord e Mezzogiorno.

🕒 Cosa sapere in un minuto

  • Dal 15 ottobre 2025 chiude definitivamente lo sportello per la misura “Resto al Sud” e, contemporaneamente, si aprono le nuove domande per ACN e Resto al Sud 2.0.
  • I nuovi bandi prevedono contributi a fondo perduto fino a 140.000 euro, con percentuali variabili tra Nord/Centro e Sud/Isole.
  • ACN (Autoimpiego Centro-Nord) copre le regioni settentrionali e centrali, con voucher fino a 30.000/40.000 euro (100%), poi 65% fino a 120.000 euro, 60% oltre tale soglia.
  • Resto al Sud 2.0 riguarda il Mezzogiorno e le isole, con voucher più elevati (40.000/50.000 euro al 100%), poi 75% fino a 120.000 euro e 70% oltre.
  • Possono accedere giovani tra 18 e 34 anni (non ancora compiuti i 35), disoccupati, inoccupati, soggetti in condizioni di marginalità o beneficiari GOL.
  • Serve preparare con attenzione la documentazione: business plan, evidenza dei requisiti soggettivi e sede operativa. L’afflusso delle domande sarà elevato a inizio apertura sportello.
  • Le domande sulla vecchia misura saranno valutate solo se presentate entro il 14 ottobre e nei limiti delle risorse residue.

Stop alle domande per la precedente misura Resto al Sud

La Circolare n. 37/2025, pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale Serie Generale n. 228/2025, ha formalizzato quanto già comunicato da Invitalia con nota del 19 settembre 2025. Dal 15 ottobre prossimo non sarà più consentito presentare istanze per accedere ai benefici della misura originaria Resto al Sud.

Chi presenterà domanda prima di tale termine potrà accedere alle agevolazioni. Sempre nei limiti delle disponibilità finanziarie residue, secondo quanto stabilito dall’art. 1, comma 16, del decreto-legge n. 91/2017. Una chiusura che di fatto esaurisce un ciclo agevolativo avviato diversi anni fa e che ha interessato migliaia di giovani imprenditori del Mezzogiorno.

Il 15 ottobre partono ACN e Resto al Sud 2.0

Dalla medesima data del 15 ottobre diventa operativa la ricezione delle domande per le due nuove misure. Si tratta di strumenti che riprendono la logica della precedente agevolazione ma con una ripartizione territoriale differente e importi maggiorati.

Leggi anche: Resto al Sud 2.0: Come Ottenere Fino a 140.000 euro a Fondo Perduto nel 2025 | Guida Completa

ACN (Autoimpiego Centro-Nord) riguarda le regioni settentrionali e centrali. Resto al Sud 2.0 si rivolge invece al Sud e alle isole. Entrambe le misure mirano a favorire l’avvio di attività autonome, imprenditoriali o libero-professionali da parte di giovani tra i 18 anni compiuti e i 35 anni non ancora compiuti.

Requisiti soggettivi per l’accesso ai contributi

I destinatari devono trovarsi in condizioni di marginalità, vulnerabilità sociale o discriminazione. Oppure essere inoccupati, inattivi, disoccupati. È ammessa anche la categoria dei disoccupati beneficiari di ammortizzatori sociali del programma GOL (Garanzia di occupabilità dei lavoratori).

Le attività finanziabili comprendono: apertura di partita IVA per lavoro autonomo, costituzione di impresa individuale iscritta al registro delle imprese, società in nome collettivo, società in accomandita semplice, società a responsabilità limitata, cooperative. Sono ammesse pure le attività libero-professionali, anche nella forma di società tra professionisti.

ACN: la nuova agevolazione per il centro-nord

La misura ACN si applica alle iniziative con sede operativa in Piemonte, Valle d’Aosta, Liguria, Lombardia, Veneto, Friuli-Venezia Giulia, Trentino-Alto Adige, Emilia-Romagna, Toscana, Lazio, Umbria e Marche.

Il contributo a fondo perduto viene erogato in forma di voucher. Copre il 100% dell’investimento fino a 30.000 euro per singola iniziativa economica. L’importo sale a 40.000 euro qualora si acquistino beni e servizi tecnologici, digitali o finalizzati alla sostenibilità ambientale e al risparmio energetico.

Per programmi di investimento più consistenti, il sistema prevede percentuali scalari. Fino a 120.000 euro di spesa, il contributo copre il 65% dell’investimento complessivo. Oltre i 120.000 euro e fino ai 200.000 euro, la percentuale scende al 60%.

Nella prassi applicativa questa graduazione risponde a una logica di contenimento della spesa pubblica: maggiore è l’investimento privato, minore deve essere il sostegno percentuale dello Stato.

Resto al Sud 2.0: importi maggiorati per il Mezzogiorno

Resto al Sud 2.0 riguarda Abruzzo, Basilicata, Calabria, Campania, Molise, Puglia, Sardegna e Sicilia. Qui gli importi sono sensibilmente più elevati rispetto alla misura ACN.

Il voucher a fondo perduto arriva a 40.000 euro (50.000 euro per investimenti in tecnologia, digitalizzazione, sostenibilità ambientale). Sempre al 100% dell’investimento.

Per programmi fino a 120.000 euro, il contributo copre il 75% della spesa complessiva. Oltre tale soglia, fino ai 200.000 euro, si applica il 70% dell’investimento.

Un differenziale di 10 punti percentuali rispetto ad ACN. Differenziale che riflette la volontà del legislatore di mantenere una maggiore intensità di aiuto verso le aree storicamente svantaggiate del Paese, secondo i principi delle politiche di coesione nazionale ed europea.

Profili operativi e criticità della transizione

Chi aveva già presentato domanda per Resto al Sud prima del 15 ottobre vedrà la propria pratica esaminata secondo le regole della vecchia misura. Non è prevista – almeno allo stato – alcuna possibilità di transizione verso le nuove agevolazioni.

Si pone quindi un tema di tempistica. Le domande presentate tra la pubblicazione della Circolare 37/2025 e il 14 ottobre potranno accedere ai benefici nei limiti delle risorse residue. Quelle presentate dal 15 ottobre in poi dovranno necessariamente riferirsi a ACN o Resto al Sud 2.0.

Invitalia definirà nei prossimi giorni le modalità tecniche per l’inoltro delle istanze relative alle nuove misure. È ragionevole attendersi che le procedure ricalchino sostanzialmente quelle già utilizzate per la precedente agevolazione, considerata la continuità gestionale dell’ente.

Un aspetto spesso trascurato riguarda la documentazione richiesta. Occorre predisporre per tempo il business plan, la dimostrazione dei requisiti soggettivi, la localizzazione della sede operativa. Come spesso accade in questi casi, l’afflusso delle domande sarà concentrato nelle prime settimane di apertura dello sportello.

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