Rateizzazione semplificata dei debiti INPS e INAIL: come funziona il nuovo piano fino a 60 rate https://www.studiopizzano.it/rateizzazione-semplificata-dei-debiti-inps-e-inail-come-funziona-il-nuovo-piano-fino-a-60-rate/ |
Dal 1° gennaio 2025, è entrata in vigore una nuova possibilità di rateizzazione per i debiti contributivi e assicurativi dovuti a INPS e INAIL. Grazie alle novità introdotte dal Collegato Lavoro (legge n. 203/2024), sarà possibile dilazionare i pagamenti fino a 60 rate mensili, senza dover attendere l’autorizzazione del Ministero del Lavoro. Questa riforma rappresenta una svolta per aziende, lavoratori autonomi e professionisti, che potranno gestire più facilmente gli obblighi contributivi, evitando di incorrere in sanzioni o aggravi economici. L’obiettivo è semplificare il sistema, garantendo una maggiore flessibilità ai contribuenti, in linea con le strategie del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR). Vediamo nel dettaglio come funziona questa nuova opportunità, chi può beneficiarne e quali sono le differenze rispetto al regime attuale.
Fino al 31 dicembre 2024, la normativa prevedeva regole più rigide per la dilazione dei debiti contributivi e assicurativi. I datori di lavoro e i lavoratori autonomi potevano ottenere una rateizzazione fino a 24 mesi. In casi eccezionali, si poteva arrivare a 36 rate, ma solo previa autorizzazione del Ministero del Lavoro.
Le situazioni che giustificavano una dilazione più lunga includevano:
Per ottenere queste dilazioni, il contribuente doveva presentare una richiesta agli organi esecutivi di INPS o INAIL, che valutavano caso per caso. La procedura era spesso lunga e complessa, con il rischio di vedersi negata la rateizzazione o di dover affrontare tempi di attesa incompatibili con l'urgenza del pagamento.
Dal 1° gennaio 2025, la situazione cambia radicalmente. Il Collegato Lavoro introduce una nuova modalità di rateizzazione, molto più flessibile e accessibile.
Le principali novità sono:
Questa riforma elimina un ostacolo burocratico importante, permettendo ai contribuenti di sanare le proprie posizioni senza dover attendere il via libera del Ministero.
Ipotizziamo il caso di un artigiano che, a causa di difficoltà economiche, non è riuscito a versare i contributi INPS per un valore di 12.000 euro.
Questa misura si inserisce in un quadro più ampio di riforme orientate alla semplificazione amministrativa e alla regolarizzazione contributiva, in linea con il Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (PNRR).
L’obiettivo è rendere più agevole per aziende e lavoratori il rispetto degli obblighi previdenziali, evitando che situazioni di difficoltà si trasformino in morosità croniche o azioni esecutive da parte degli enti di riscossione.
A supporto di questa strategia, dal 1° settembre 2024, entrerà in vigore anche un nuovo regime sanzionatorio previsto dal D.L. n. 19/2024, che mira a incentivare la compliance contributiva attraverso sanzioni più proporzionate e strumenti di supporto ai contribuenti.
L’INPS, tramite apposite circolari, fornirà indicazioni operative per l’applicazione di queste nuove regole, mettendo a disposizione degli utenti strumenti di monitoraggio e autovalutazione del proprio stato contributivo.
IN SINTESI Quali sono le principali novità sulla rateizzazione dei debiti contributivi e assicurativi dal 1° gennaio 2025? Dal 1° gennaio 2025, sarà possibile rateizzare i debiti contributivi e assicurativi fino a 60 mesi senza necessità di autorizzazione del Ministero del Lavoro, grazie alla legge n. 203/2024 (Collegato Lavoro). Questa misura mira a semplificare la gestione degli obblighi contributivi per aziende, lavoratori autonomi e professionisti, evitando sanzioni e difficoltà economiche. Come funzionava la rateizzazione prima della riforma? Fino al 31 dicembre 2024, la rateizzazione era limitata a 24 mesi, con possibilità di estensione fino a 36 mesi solo in casi eccezionali e previa autorizzazione del Ministero del Lavoro. Le richieste sono state valutate singolarmente da INPS e INAIL, con una procedura lunga e complessa. Quali erano le condizioni necessarie per ottenere una dilatazione più lunga? Le principali situazioni che giustificavano una rateizzazione oltre i 24 mesi includevano calamità naturali, procedure concorsuali, ritardi nei pagamenti della Pubblica Amministrazione, crisi aziendali o mancato pagamento per dolo di terzi con denuncia. Quali sono i principali vantaggi della nuova rateizzazione? Con la riforma del 2025:
Come cambia la gestione dei pagamenti per i contributori? Un artigiano con un debito di 12.000 euro potrà rateizzare il pagamento fino a 60 mesi, con tariffa da 200 euro al mese, senza dover attendere autorizzazioni. Prima del 2025, avrebbe potuto dilazionare il debito solo in 24 mesi (500 euro al mese) o, in casi eccezionali, in 36 mesi con autorizzazione ministeriale. |
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