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Il doppio ruolo di amministratore e dipendente nelle S.r.l.: opportunità e vincoli

31 Agosto, 2024

Nel complesso panorama della gestione societaria, una questione ricorrente riguarda la possibilità per un amministratore di una S.r.l. di ricoprire contemporaneamente anche il ruolo di dipendente della stessa società. Questo tema, apparentemente semplice, nasconde in realtà una serie di implicazioni legali, fiscali e previdenziali che meritano un’attenta analisi. Nel corso di questo articolo, esploreremo in dettaglio le condizioni che rendono possibile questa duplice veste, i requisiti da soddisfare e le potenziali opportunità che ne derivano, senza tralasciare i rischi e le precauzioni da adottare.

Il quadro normativo e l’evoluzione della posizione dell’INPS

La questione della compatibilità tra il ruolo di amministratore e quello di dipendente all’interno della stessa S.r.l. ha subito un’evoluzione significativa nel corso degli anni. Inizialmente, l’INPS aveva assunto una posizione piuttosto rigida, escludendo categoricamente questa possibilità. Tuttavia, grazie a una serie di pronunce giurisprudenziali e a un’interpretazione più flessibile della normativa, si è giunti a un nuovo orientamento.Il punto di svolta è rappresentato dal messaggio INPS n. 3359 del 2019, che ha segnato un cambio di rotta rispetto alla precedente circolare n. 179 del 1989. Questo nuovo documento ha aperto la strada alla possibilità di ricoprire contemporaneamente entrambi i ruoli, purché vengano rispettati determinati requisiti e condizioni.

I requisiti fondamentali per la compatibilità dei ruoli

Per poter legittimamente ricoprire il doppio ruolo di amministratore e dipendente all’interno della stessa S.r.l., è necessario soddisfare tre requisiti fondamentali:

  • In primo luogo, deve sussistere un effettivo vincolo di subordinazione. L’amministratore-dipendente deve dimostrare di essere soggetto alle direttive dell’organo sociale di appartenenza, non potendo agire in completa autonomia. Questo implica che, nonostante il suo ruolo di amministratore, egli debba rispondere a un’autorità superiore all’interno della struttura societaria;
  • In secondo luogo, il potere deliberativo deve essere affidato a un organo collegiale amministrativo della società o a un ente esterno. L‘amministratore-dipendente non può detenere il pieno potere decisionale, ma solo una parte limitata di esso;
  • Infine, le mansioni svolte come dipendente devono essere sostanzialmente diverse da quelle inerenti alla carica amministrativa. È fondamentale che l‘attività lavorativa subordinata si distingua nettamente dalle responsabilità legate al ruolo di amministratore.

L’importanza del vincolo di subordinazione

Il vincolo di subordinazione rappresenta un elemento cruciale per la validità del doppio ruolo. L’INPS sottolinea l’importanza di dimostrare l’effettiva sussistenza di questo vincolo, che si manifesta attraverso l‘assoggettamento del lavoratore al potere direttivo, organizzativo e disciplinare di un’autorità superiore all‘interno della società.

Per accertare la presenza di questo vincolo, vengono presi in considerazione diversi fattori, tra cui la periodicità e la predeterminazione della retribuzione, l’osservanza di un orario di lavoro definito, l’inserimento del lavoratore all‘interno di una specifica organizzazione aziendale e l’assenza di rischio economico a carico del lavoratore stesso.

Casi di incompatibilità

Esistono situazioni in cui il doppio ruolo di amministratore e dipendente risulta incompatibile. Ad esempio, nel caso dell’amministratore unico che detiene il pieno potere decisionale, di controllo e disciplinare, non è possibile riconoscere anche lo status di dipendente.

Analogamente, per l’amministratore delegato, la compatibilità dipende dalla portata della delega conferita dal Consiglio di Amministrazione. Una delega generale che implichi la gestione globale della società rende illegittimo il doppio ruolo, mentre una delega parziale e limitata può consentirlo.Inoltre, nel caso di società con un unico socio, la concentrazione della proprietà nelle mani di una sola persona esclude la possibilità del doppio ruolo, in quanto verrebbe meno la “soggezione del socio unico alle direttive di un organo societario”.

Vantaggi fiscali e opportunità di pianificazione

La possibilità di ricoprire il doppio ruolo di amministratore e dipendente può offrire interessanti opportunità di pianificazione fiscale. Tra queste, spiccano il Trattamento di Fine Mandato (TFM) e il welfare aziendale, strumenti che possono contribuire a ridurre la pressione fiscale e ad aumentare la liquidità aziendale.Il TFM, in particolare, rappresenta un’opzione attraente, ma richiede una gestione attenta. La sua implementazione deve essere prevista nello statuto societario e il suo calcolo, non essendo regolamentato da norme specifiche, deve essere effettuato con prudenza per evitare sopravvalutazioni che potrebbero attirare l’attenzione del fisco.

Conclusioni

La possibilità di essere contemporaneamente amministratore e dipendente della stessa S.r.l. rappresenta un‘opportunità interessante, ma richiede una valutazione attenta e una gestione oculata. È fondamentale rispettare scrupolosamente i requisiti previsti dalla normativa e dalle interpretazioni dell’INPS, prestando particolare attenzione alla dimostrazione del vincolo di subordinazione e alla distinzione delle mansioni.

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