Autofattura con codice TD20: guida completa alla regolarizzazione e integrazione https://www.studiopizzano.it/autofattura-con-codice-td20-guida-completa-alla-regolarizzazione-e-integrazione/ |
L'Agenzia delle Entrate ha recentemente aggiornato la "Guida alla compilazione delle fatture elettroniche e dell'esterometro", recependo le innovazioni introdotte con le specifiche tecniche per la fatturazione elettronica versione 1.9. Un elemento di particolare rilevanza è rappresentato dal codice TD20, strumento fondamentale per l'emissione di autofattura finalizzata alla regolarizzazione e integrazione delle fatture elettroniche nei casi previsti dalla normativa vigente.
Il codice TD20 costituisce a tutti gli effetti una vera e propria autofattura, utilizzabile in specifiche casistiche disciplinate dalla normativa tributaria. In particolare, si fa riferimento all'art. 6, commi 8 e 9-bis del D.Lgs. n. 471/1997 e all'art. 46, comma 5 del D.L. n. 331/1993. La sua applicazione risulta essenziale nei casi di mancata o errata emissione della fattura da parte del cedente o prestatore in operazioni soggette a reverse charge, nonché in situazioni assimilabili previste dalle disposizioni normative citate.
Nelle ipotesi disciplinate dall'art. 6, comma 9-bis del D.Lgs. n. 471/1997, il cessionario/committente di un'operazione soggetta ad inversione contabile si trova nella necessità di intervenire qualora si verifichino due distinte situazioni:
In tali circostanze, il cessionario è tenuto a emettere una fattura ai sensi dell'art. 21 del D.P.R. n. 633/1972, provvedendo contestualmente alla sua regolarizzazione e all'assolvimento dell'imposta mediante il meccanismo dell'inversione contabile. La procedura di trasmissione al Sistema di Interscambio (SDI) prevede:
La rettifica di un'autofattura precedentemente trasmessa con codice TD20 può rendersi necessaria in diverse circostanze. La procedura da seguire varia in funzione della tipologia di errore da correggere:
In entrambi i casi, il documento rettificativo assume la valenza di nota di variazione ai fini IVA. Gli importi dovranno essere indicati con segno positivo o negativo a seconda della correzione da apportare, consentendo così la piena regolarizzazione della posizione fiscale.
Per quanto concerne le fattispecie disciplinate dall'art. 46, comma 5 del D.L. n. 331/1993 e quelle ad esse assimilabili, il codice TD20 trova applicazione in specifiche situazioni riguardanti operazioni transfrontaliere. In particolare, si fa riferimento a:
In tali ipotesi, il cessionario/committente è tenuto a emettere un'autofattura qualora:
La procedura di regolarizzazione prevede la trasmissione allo SDI di:
La trasmissione dei documenti TD17, TD18 o TD19 consente di adempiere contestualmente agli obblighi comunicativi relativi all'esterometro, come previsto dall'art. 1, comma 3-bis del D.Lgs. n. 127/2015 per le operazioni effettuate a partire dal 1° luglio 2022.
In caso di necessità di rettifica di una comunicazione da esterometro trasmessa tramite SDI con TD17, TD18 o TD19, il cessionario può trasmettere un nuovo documento della medesima tipologia, tenendo presente che tale rettifica incide anche sugli obblighi di emissione dell'autofattura ai fini IVA, qualora questi non siano stati assolti in forma cartacea. In tale circostanza, il documento rettificativo trasmesso assume anche la valenza di nota di variazione ai fini IVA.
Per comprendere meglio l'utilizzo del codice TD20, risulta utile analizzare alcuni casi pratici:
Caso 1: Un'impresa italiana riceve una prestazione di servizi da un fornitore italiano in regime di reverse charge, ma la fattura non viene emessa. L'impresa dovrà emettere un'autofattura TD20 con Natura N6.X (a seconda del tipo di operazione), indicando come cedente il fornitore e come cessionario se stessa, seguita da un documento TD16 per l'assolvimento dell'imposta.
Caso 2: Un'impresa italiana acquista beni da un fornitore UE con consegna in Italia, ma dopo due mesi non ha ricevuto la relativa fattura. Dovrà emettere un'autofattura TD20 con Natura N2.1, seguita da un documento TD18 per l'assolvimento dell'imposta e l'adempimento dell'esterometro.
Caso 3: Un'impresa italiana riceve una fattura per una prestazione di servizi da un fornitore UE con importo inferiore a quello reale concordato. Dovrà emettere un'autofattura TD20 con Natura N2.1 per la differenza, seguita da un documento TD17 per l'assolvimento dell'imposta e l'adempimento dell'esterometro.
La mancata o tardiva regolarizzazione mediante autofattura espone il contribuente a specifiche sanzioni amministrative. In particolare, l'art. 6, comma 9-bis del D.Lgs. n. 471/1997 prevede sanzioni dal 5% al 10% dell'imponibile non documentato o registrato, con un minimo di 500 euro. Risulta pertanto fondamentale prestare la massima attenzione al corretto utilizzo del codice TD20 nelle diverse fattispecie previste dalla normativa.
Il corretto utilizzo del codice TD20 rappresenta un elemento essenziale nella gestione della fatturazione elettronica, consentendo di regolarizzare situazioni potenzialmente problematiche e di adempiere correttamente agli obblighi fiscali previsti dalla normativa. La sua applicazione richiede una conoscenza approfondita delle casistiche di utilizzo e delle procedure operative, al fine di evitare errori che potrebbero comportare conseguenze sanzionatorie.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Studio Pizzano - Dottore Commercialista Commercialista e revisore legale |